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La buona Sanità al di là di Lopalco e Emiliano

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“È un po’ di cola naso con qualche colpo di tosse, sicuramente un raffreddore come quello preso già due volte”!

E invece no, questa volta è più grave e lo capisce al volo il nostro amato pediatra (privato ndr).

La corsa all’Ospedale a Francavilla F.ta (BR), direttamente al pronto soccorso “perché sicuramente dovrà essere ricoverato” e così è stato.

Reparto Pediatria Ospedale “Dario Camberlingo” di Francavilla F.na

Ci siamo trovati catapultati in un universo a noi sconosciuto finora, mille mani che ti accolgono immediatamente e che asciugano le tue lacrime da mamma, comprendendo che sei nel mezzo di un attacco di panico. Ci si può sentire subito a casa in ospedale? 

Ebbene si, ci ho messo mezz’ora per sentirmi al sicuro ed il racconto di questi giorni sarà un crescendo.

Ci hanno tenuti in stanza grigia in attesa del risultato del tampone molecolare Covid, qui non si entra se non negativi ovviamente. Nonostante la sosta di qualche ora lì sono intervenuti immediatamente ed hanno iniziato la terapia.

Una volta in stanza la meraviglia, le culle che sembrano acquari, le pareti piene di disegni di animali bellissimi. Ogni stanza ha un tema, a noi è capitato l’antartico, e tra foche, pinguini e coniglietti Daniele ogni giorno è migliorato a vista d’occhio.

Le cullette navicella

Non voglio sfociare nella politica più becera ma pensare che esistano isole felici nella Sanità pugliese nonostante il disastro dei nostri governatori ti fa sentire al sicuro. 

Ho scritto spesso di ottima Sanità ma mai come questa volta sento il dovere di farlo.

Io credo fermamente che, quando un Uomo o una Donna, scelgano scientemente di intraprendere la carriera nell’ambito medico, debbano farlo con quella fiamma dell’amore e della passione per il prossimo e quando si tratta di bambini tutto deve essere moltiplicato per 1000. 

L’amore e la dedizione nel lavoro che ho visto qui non lo potrò mai dimenticare perché se è vero che serve la terapia con i farmaci è fondamentale anche il calore umano.

Io qui ho trovato tutto questo! Saranno giorni che non potrò mai dimenticare ma una cosa mi rimarrà sempre nella mente: il Primario, il dott. Biagio De Mitri, saldo al comando.

Un primario “strano”, un Medico che non delega e basta, ma un Uomo che “butta le mani”. Arriva al mattino presto e lo vedi che c’è, non solo nel giro visite ma sempre presente in corsia. Ed è così che dovrebbe essere.

La sua équipe? Il suo esatto specchio: competenti, professionali empatici. 

La prima notte è stata la più brutta, hanno iniziato a somministrare a Daniele l’ossigeno ed è stata una piccola tragedia perché con quell’affare nel naso non voleva mangiare. 

Il primo istinto da mamma è stato quello di farglielo togliere ma con fermezza e dolcezza la dott.ssa Coccioli mi ha fatto capire quanto fosse essenziale tenerlo collegato più possibile, per quanto brutto e fastidioso quella macchinetta blu lo ha salvato.

Il giorno dopo come da previsione (l’esperienza del medico ndr) Daniele ha iniziato a mangiare al seno, si era abituato alla situazione.

Quella notte, la più complicata, mi ha fatto capire tanto di questo reparto: le infermiere di turno ad ogni anomalia segnalata dalla macchina della saturazione facevano capolino da quella porta. Presenti e fattive, mi hanno condotto con dolcezza e competenza a comprendere cosa andasse fatto e cosa no, quale valore fosse buono e quale meno.

Le bellissime decorazioni della stanza Artico

Scrivo ancora dall’ospedale, domani andremo via e porterò con me un ricordo che, per quanto possa suonare stonato, sarà anche bello.

Ricorderò sempre questa esperienza paragonando questo reparto dell’Ospedale “Dario Camberlingo” di Francavilla F.na ad una nave enorme con al comando il Primario dott. Biagio De Mitri che con il suo buon esempio e l’ottima conduzione ha creato un team pazzesco di Professionisti.

Voglio ringraziare in ordine di apparizione il dott. Antonio Longo che nonostante fosse in cambio turno ha visitato e accolto Daniele, il dott. Giovanni Colucci che con Amore e tatto ha formalizzato il ricovero ed ha predisposto la terapia. Ha fatto effettuare un prelievo corposo e una quantità l’ha fatta congelare nel caso ci fosse bisogno di altri esami evitando di “pungere” ancora il piccolo.

 

Daniele in braccio al dott.Biagio De Mitri

Grazie alla dott.ssa Serafina Ardito e alla dott.ssa Susanna Coccioli che si sono avvicendate la notte e la mattina dopo con una pazienza ed una dolcezza uniche. 

Grazie all’infermiera Concetta Leone, la prima persona che ho visto che con i suoi sguardi mi ha rassicurata. Il suo abbraccio silenzioso e a distanza è arrivato tutto.

 

Grazie alle infermiere Camilla Cinieri, Debora Gualano, Annamaria Convertino e Marika Mascia. Grazie alla dott.ssa Cristina Massagli che ha liberato Daniele dall’ossigeno con l’ausilio dell’infermiera Annamaria  che lo ha materialmente staccato dal macchinario.

Infine grazie al dott. Biagio De Mitri per tutta la sua umanità, dolcezza e comprensione qualità che di questi tempi si fatica a trovare nei medici. Grazie per aver condotto mio figlio verso l’uscita da questo tunnel che non auguro a nessuna mamma di percorrere. 

La buona Sanità esiste ed io ne ho le prove, speriamo che questo reparto possa davvero diventare esempio virtuoso per tutta l’Italia. Anche a sud abbiamo le eccellenze ed io, grazie a Dio, mi sono imbattuta in una di esse.

Chiudo dicendo ai pediatri che fanno le diagnosi per telefono, forse è il caso che veniate in questi reparti a lavorare seriamente, per capire quanto danno può comportare su di un piccolo paziente la vostra poca voglia di muovere il deretano dalle vostre comode poltrone da scrivania.

Michela Tombolini 

la mamma di Daniele


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