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La Danza dei Pensieri di Loredana Fina. L’armonia dei sogni

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Una notte Innocenza sognò un’incantevole ballo tenutosi in un grande salone barocco, sulle armoniose note del silenzio.
Primo fra tutti aprì le danze “Coraggio” che, tendendo le braccia a “Paura”, con un balzo le fu vicino, poi l’abbracciò sollevandola, sorreggendola e facendola volteggiare nell’aria ed infine stringendola a sé, quando lei fu di nuovo coi piedi per terra.
Arrivò in pista anche “Forza” che, in punta di piedi e a piccolissimi passi ritmati, si accostò a “Dolore”, lo prese per mano e a tempo di valzer, accarezzandolo lo consolò.
Vestita da trasparenti tessuti apparve anche “Verità” che intravide un trio di dame nel fondo della sala, tutto intento in una fitta conversazione bisbigliata. Il trio era composto da “Slealtà, Viltà e Menzogna”.
Sincerità le osservò, poi si avvicinò, si sedette e parlò a lungo con loro convincendole a cambiare.
Intanto, dalla porta più grande della sala, fece ingresso “Vanità” che, tutta inghirlandata da mille accessori, sfilava mostrandosi a tutti per farsi ammirare, poi si esibì in un ballo pacchiano che nessuno apprezzò tanto era ridicolo.
Più in là, appena fuori in un grande atrio, v’era anche un’orchestrina caotica composta da musicisti che non erano artisti ma, ostinati, suonavano finché s’interruppero e si presentarono.
Erano: “Indifferenza, Egoismo, Volgarità, Prepotenza, Intolleranza, Disprezzo e Collera”.
Ripresero a suonare ancora e ancora finché finalmente, a placare quel loro baccano, arrivò Rispetto, un direttore d’orchestra tanto esperto che con un semplice tocco di bacchetta riuscì a fare suonare nuove e pressoché intonate note a quell’orchestrina bizzarra che, finalmente, suonò un minuetto.
Mentre suonavano, diretti da Maestro “Rispetto”… eterea e bellissima, una nuova fanciulla arrivò.
Con passi leggeri ballò la sua danza leggera che a sé richiamò l’attenzione di tutti i presenti, e lei, con dolcissimo baci volanti li salutò. Poi elegante e fiera procedette volteggiando e danzando gioiosamente per loro. Non parlò, non disse

Dignità tra i fiori (acquerello su cartoncino, Sabrina Del Piano, 2021)

a nessuno chi fosse, ma la riconobbero tutti.
Così, fra loro bisbigliarono un passaparola pronunciando il suo nome a bassa voce nelle orecchie di ognuno: È “Dignità, è Dignità”!

 

Arrivò anche “Gratitudine” che li prese tutti per mano per formare un bel cerchio, poi cominciarono a girar tutti insieme come bimbi felici, mentre da un palchetto su in alto qualcuno salutava mandando dei baci, spediti con un filo di fiato, soave e delicato.
Era “Pace”, che sorridendo disse loro che mai più li avrebbe lasciati e loro eran felici perché capirono che “Pace” li avrebbe finalmente riscattati.
La danza finì con le ultime note, le luci si spensero, il sipario calò e tutto sbiadì in un sonno profondo e tranquillo.
Quella notte, “Innocenza” fu felice, i suoi sogni ripresero a danzare, mentre lei, poi al mattino… non si volle svegliare; preferì nel silenzio, ad occhi aperti, continuare a sognare!

Loredana Fina
scrittrice

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