Amore e riscatto nel romanzo buzzatiano “Un amore”
di Stefania Romito
La scrittura di Buzzati, pur trattando in questo romanzo una tematica scabrosa e spregiudicata, soprattutto per l’epoca, non scivola mai nel volgare. La sua è una scrittura contraddistinta da un “realismo magico” ma anche da un “realismo candore” nel descrivere i momenti di intimità con Laide, nel rappresentare questo sentimento che affascina, seduce. Che imprigiona il protagonista.
Pur trattando una tematica “spinosa”, evidenzia una delicata maestria nell’impiegare una scrittura di altissimo livello raggiungendo, sovente, il lirismo. Perché l’amore, quello puro, non conosce volgarità. Perché chi ama davvero, è altro dalla volgarità. Questo ci vuole dire Buzzati. Che quando si canta l’amore autentico, anche se normalmente e socialmente connotato da immoralità (come può essere l’amore che si vive in una casa di tolleranza), se è Amore non ci può essere trivialità.
L’amore vero è connotato da purezza poiché origina nei cuori puri, al di là di ogni condizione immorale. Del resto, ce lo ha insegnato settecento anni fa il sommo poeta Dante Alighieri: “Amor che al cor gentil ratto s’apprende”. L’Amore che si impossessa all’istante di qualsiasi cuore nobile e lo fa innamorare, ha trovato Paolo, cuore nobile, e lo ha fatto innamorare di Francesca, anche se era già sposata.
L’amore coglie di sorpresa e, da quel momento in poi, la nostra vita cambia. Cambia il nostro modo di pensare, di vedere il mondo… D’un tratto, tutto ciò che ci interessava prima perde inspiegabilmente di valore. Tutto ciò che ci piaceva in precedenza non ha più alcun senso e non si comprende il perché. Iniziamo a vivere unicamente per quella persona. Non vi è un solo istante della nostra giornata in cui non pensiamo a come sarebbe la nostra vita insieme alla persona amata.
Questo ha voluto rappresentare Buzzati. E il travaglio aumenta quando noi con quella persona non possiamo stare. Il tormento diventa infinitamente immenso.
Buzzati vuole anche comunicare che l’amore per essere immenso, invalidante e sublime, non deve essere necessariamente corrisposto. Perché Laide non si sa se ama Antonio. Forse sì, forse no. Forse lo ama a modo suo.
Ma non è tanto importante il fatto di essere corrisposti in amore, perché uno ama a prescindere da questo. Certo, se la persona amata ci ferisce crudelmente, tocchiamo l’inferno e magari facciamo di tutto per dimenticarla, ma se questa persona si comporta normalmente, noi continuiamo ad amarla in maniera unica, totalizzante.
L’amore è un mistero e Buzzati ha cercato di indagarlo fino in fondo. Vi è una scena nel romanzo, uno di quei momenti in cui irrompe tutta la magia della bellezza che illumina la scrittura di Buzzati. Una sequenza che viene prolungata come se il regista avesse fatto un fermo immagine o un rallenty. Ed è quello in cui Laide balla il Cha Cha Cha… In quelle movenze sensuali Antonio intravede la Laide pura. La Laide che riscatta se stessa e ciò che rappresenta nella società.