I cani molecolari utilizzati anche nella lotta alla xilella con grandi risultati
Per salvare gli ulivi ed individuare il batterio mortale della Xylella anche prima che manifesti i suoi effetti e che si propaghi ad un’altra pianta ora ci saranno anche i cani molecolari.
I cani dimostratisi utilissimi negli aereoporti per individuare i passeggeri col covid, nonché per l’individuazione dei tumori negli umani si rivelano una importante risorsa della nostra società alla faccia di quei paesi dove li uccidono e soprattutto li mangiano.
La prima squadra cinofila anti Xylella con cani specializzati nell’individuazione precoce del batterio attraverso l’olfatto è stata creata a Fasano vicino Brindisi dove l’epidemia ha distrutto molti uliveti.
Il progetto chiamato Xylella Detection Dogs è il frutto della collaborazione fra l’Ente Nazionale della Cinofilia Italiana (Enci), Unaprol, Coldiretti e CNR-IPSP (Istituto per la Protezione Sostenibile delle Piante).
Prima di operare sul territorio i cani sono stati addestrati per essere capaci di identificare piante infette da Xylella addirittura ancor prima della comparsa di sintomi riconoscibili.
I primi controlli sono già in corso in alcuni vivai e nei punti di entrata delle importazioni di piante dall’estero.
Il livello di precisione nella disagnosi è del 100% senza errori.
Un risultato straordinario che potrà aiutare a debellare la Xylella ed evitare che si diffonda in un gran numero di piante ospiti e arrecare i gravi danni a molte coltivazioni agricole.