Il buongiorno di Pina Colitta. Un buongiorno in aria natalizia
Ed iniziamo con una domanda: secondo voi il Natale è una ricorrenza buona solo per gli appassionati dello shopping o per i cattolici osservanti? Mi diverte fare questa domanda perché mi rimanda a significati per me acquisiti ed importanti…
Il Natale è una festività che ha connessioni con miti e riti antichissimi legati agli albori dell’umanità, agli archetipi e anche ai simboli come quello del Sig. Jung con la definizione di “inconscio
collettivo”. Infatti, Natale significa letteralmente “nascita”, tanto è vero che in epoca romana trovava vita nella festività del Dies Natalis Solis Invicti e cioè nel Giorno di nascita del Sole Invitto, celebrando quel momento dell’anno in cui la durata del giorno iniziava ad aumentare dopo il solstizio d’inverno. Mi sembra che siamo sulla buona strada, proprio con il significato di “rinascita”, appunto, del sole. Direi un ottimo recupero del significato del Natale se viene connesso ad antichissime feste solstiziali volte a propiziare che le terre, lasciate inattive durante l’inverno, possano tornare in primavera a vita nuova; una festa quindi di rinascita prima terrena e poi mitologica simboleggiata in tal senso dalla venuta di un fanciullo semidivino. E’ molto interessante il fatto che il culto del sole e della nuova vita avrebbe portato alla fine dell’Inverno. Tale culto ha origine in Oriente, e in particolare in Siria e in Egitto, luoghi in cui, in epoche antichissime, la venuta del Sole era rappresentata in un mito, quello cioè di un fanciullo divino partorito da una vergine donna. E qui arriviamo al nostro Natale perché il trionfo della luce sulle tenebre, già in tempi antichi, era celebrato in prossimità del 25 dicembre o comunque nel solstizio d’inverno. Fu poi l’imperatore Aureliano ad istituire formalmente la data del 25 dicembre per la festa appunto del Dies Natalis Solis Invicti, il dio destinato a portare la luce sulle tenebre dell’Inverno. E’ da tale culto viene istituito il Natale cristiano che identifica la data del 25 dicembre come quella della nascita di Gesù Bambino, simbolo di verità, conoscenza e consapevolezza spirituali. A questo punto direi che è assolutamente più utile ritrovare in tal senso il significato del Natale.
Un Natale che non appare sempre con tutti i suoi usi, le sue consuetudini ed i suoi obblighi sociali, di una formalità aberrante da mettere a dura prova la vita di molti, costretti a confrontarsi con
legami e situazioni familiari non sempre facili da gestire…
E vogliamo parlare dei regali? E’ indicibile, ma soprattutto inguardabile il caos che si vive nelle città urbane rendendo difficoltoso muoversi e preservare ritmi di vita ordinari.
Ahimè una vita stravolta! Un periodo, quello natalizio, in cui non è facile non essere travolti da un’organizzazione consumistica e conviviale della quale spesso ci sfugge il senso. E allora in questo
clima di confusione come ritrovare il significato del Natale? Forse proverò a dirvelo nel prossimi articoli di “fattura natalizia” !!!
“Ho sempre pensato al Natale come a un bel momento. Un momento gentile, caritatevole, piacevole e dedicato al perdono. L’unico momento che conosco, nel lungo anno, in cui gli uomini e le donne sembrano aprire consensualmente e liberamente i loro cuori, solitamente chiusi.”
Charles Dickens