Il buongiorno di Pina Colitta. Lo stress post-festivo
Il mio buongiorno in questo weekend post festività, con qualche riflessione sullo stress, si proprio lo stress dopo le lunghe festività natalizie. Ovviamente non voglio certamente contaminare la magia di questi giorni di festa, ma quanto sto per dirvi nasce dall’intento di dare uno spessore di razionalità, seppur emotiva, ai tanti commenti e lamentele, colte qua e la, da parte di chi conclude questo periodo di feste spesso con un carico di stress e dove non c’è stress con quella velata malinconia che coglie, chi più o chi meno. E’ noto a tutti che il Natale è sinonimo di gioia e festa, di pranzi e
cene interminabili e di affetto che si sente, ma anche il momento in cui si amplificano le situazioni problematiche che, inevitabilmente
esistono nelle nostre vite. E ci sarà sicuramente qualcuno che ha trascorso delle feste non proprio felici …
Intanto per chi ha trascorso le feste di Natale da solo, per diverse ragioni, non è stato facile sicuramente facile, vuoi per la mancanza
di un partner o per la lontananza dalla famiglia perché si vive lontano o non si può tornare a casa per motivi di lavoro. Diciamo pure
che non è piacevole sentirsi soli sotto le feste, e che la nostra piazza virtuale cioè Facebook, non aiuta a volte mostrando tantissimi quadretti familiari, mostrando foto di pranzi familiari e di scambio di regali intorno ad un maestoso albero.
Ora senza banalizzare un momento delicato con un suggerimento banale,non possiamo non ammettere che invece la tecnologia può aiutare a sentirsi meno soli: l’utilizzo di Facebook, Skype, WhatsApp e simili avrebbe potuto essere un modo per sentirsi più vicino alle persone a cui vogliamo bene. Ed è pur vero come già detto prima, in taluni casi la tecnologia potrebbe diventare un’ ulteriore fonte di tormento. Quanti tra di noi, in un momento di sofferenza, non hanno mai provato un po’ di invidia di fronte alle sfavillanti e sorridenti foto di gruppo “postate” dai “documentaristi” della loro vita privata su fb?
Contemplare la felicità altrui potrebbe in effetti talvolta creare ancora di più il vuoto della solitudine. In questo caso ci potrebbero
essere due modi per ovviare a ciò: isolarsi e disconnettersi da tutti i social network per il periodo delle vacanze o, se questo non fosse
possibile, provare almeno a riflettere sul motivo che spesso porta le persone a pubblicare immagini su Facebook. Io propenderei per la
seconda ipotesi… Non pensate che, in fondo, dare ossessivamente un’immagine gioiosa di sé e della propria vita possa nascondere a volte una realtà molto diversa da quella che si vuole mostrare?
Idealizzare anche il Natale da favola se invece si è in coppia, a volte ha come risultato una forte delusione delle sue aspettative che diventano causa di stress dovuto anche a piccole frustrazioni che riguardano un regalo desiderato e non ricevuto. Ma delusioni ancora
più grandi potrebbero provare i genitori separati che non riescono a vedere un figlio a causa di incomprensioni con l’altro genitore o con il nuovo partner, tutte cose che possono causare litigi anche violenti e rovinare le festività a tutta la famiglia. Insomma il Natale è una di quelle occasioni in cui le aspettative sono influenzate dall’immaginario che ci viene spesso inculcato: tutto dovrebbe esserea ll’insegna dell’amore e dell’amicizia!!!
“Il Natale serve a ricordare a quelli che sono soli che sono soli, a quelli che non hanno soldi che non hanno soldi e a quelli che hanno
una famiglia del ca… che hanno una famiglia del ca…”
(Dal Film “Fight Club”)