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APERTAMENTE di Francesco Donatelli – Cronaca di un Consiglio comunale in modalità remota

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Un Consiglio comunale convocato per discutere di interrogazioni, mozioni e richieste della minoranza

È stata bocciata dal Sindaco e dalla maggioranza la richiesta di nove consiglieri di costituire una commissione di controllo e garanzia (prevista dall’articolo 33 del Regolamento del Consiglio comunale) con motivazioni insostenibili ed ipocrite. Affermando cioè che la commissione avrebbe esercitato una interferenza nell’operato della magistratura. Ma è del tutto evidente che la Magistratura sta seguendo un suo percorso e che a nessuno viene in mente di influenzare. Tale commissione avrebbe avuto il solo scopo di accertare presso i competenti uffici comunali le attività amministrative e la correttezza o meno degli atti che hanno portato la magistratura al sequestro penale e, successivamente, alla demolizione di un immobile abusivo realizzato su un’area pubblica da un consigliere comunale. Ciò che avrebbe già dovuto fare il sindaco e/o il segretario generale quando è emersa questa anomala situazione. L’aver escluso la possibilità di costituire la Commissione dimostra che, probabilmente, vi è qualcosa da nascondere alimentando, questo sì, i sospetti che si vogliono allontanare. Contraddicendo nei fatti la trasparenza degli atti che si tenta di sbandierare.

Sul crocefisso mi sono astenuto perché il suo spostamento, avvenuto cinque anni fa, non ha prodotto alcun stravolgimento e non ha niente a che fare con i diritti religiosi anche perché (sull’esposizione del crocefisso negli uffici pubblici) una sentenza della Corte di Cassazione del 2021 ha sintetizzato la questione affermando che “l’esposizione non è obbligatoria, ma nemmeno discriminatoria”.  Invece quel crocifisso, essendo una pregevole opera d’arte del prof. Angelo Peluso, andrebbe esposto in un sito adeguato per farlo conoscere ed ammirarlo da tanti grottagliesi che forse non ne conoscono l’esistenza.

La cosa più grave avvenuta nel Consiglio comunale è stata quella di aver bocciato la possibilità di tenere le sedute in modalità “mista”. Cioè con la presenza in aula dei consiglieri come avviene in tante sedi istituzionali con la possibilità di chi oggettivamente impedito di collegarsi in videoconferenza. Ciò è un concreto limite alla trasparenza dell’attività dell’organo consiliare che limita la possibilità per i cittadini di seguire i lavori. Ma, probabilmente, è anche un vantaggio per l’Amministrazione perché è il miglior modo per “condizionare” e mantenere il controllo dei consiglieri di maggioranza e per tentare di logorare l’opposizione.

Francesco Donatelli

Capogruppo consiliare del PD


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Redazione Oraquadra

La redazione.

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