Intervista a Rina Pirani Natalini, l’autrice che indaga il mistero attraverso la scrittura

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di Stefania Romito

Rina Pirani Natalini, autrice del Centro Leonardo da Vinci – Art Expo, ha fatto del soprannaturale il campo di analisi elettivo della sua ars scribendi. Ecco a voi la sua interessante intervista.

Decolliamo volando dritti al punto: cos’è la scrittura per te e quando è scoccata la scintilla per intraprendere il tuo cammino in qualità di scrittore?

La scrittura è stata fondamentale per la mia crescita di ragazza, di donna. Ho iniziato a scrivere racconti per il “Settimanale Bella” nel lontano 1974 e, quando arrivò un assegno a casa di diecimila lire perché il racconto era stato pubblicato, ho alimentato il coraggio di proseguire perché fino a quel tempo avevo scritto solo per me, non per altre persone. Ho iniziato così a partecipare a concorsi letterari, di poesie, antologie ed anche lì le giurie classificavano i miei elaborati sempre dal primo al sesto posto e portavo a casa premi che mi fecero credere in me stessa… quello che per timidezza non riuscivo a comunicare e a trasferire mi riusciva con la scrittura.

Poi andando avanti negli anni ho avuto delusioni nell’ambito dell’Amicizia che io considero il sentimento più nobile. Sono andata in crisi interiore, ho scritto il mio primo vero libro, di poche pagine ma intenso, intitolandolo “Una richiesta di aiuto”.

Per me la scrittura è una possibilità di rinascita e di libertà.

Se tu potessi andare a cena con un grande autore passato alla storia, chi immagini al tavolo con te? Siamo curiosi, raccontaci!  Di cosa parleresti? Che cosa ti piacerebbe chiedergli?

Se potessi mi piacerebbe cenare e rimanere in compagnia con l’autore de “Il Piccolo Principe” che nel 1943 diede vita al più semplice e, allo stesso tempo, al più intenso romanzo sull’Amicizia. Parlerei della volpe, della rosa aggiungendo miei aneddoti di vita dove mi sono trovata anche io a essere addomesticata e a desiderare di addomesticare, anche io sono stata in ansia per appuntamenti di Amici che a volte disertavano e a volte no. È un romanzo, quello di Antoine de Saint’Exupèry, di sentimenti nobili e penso anche molto autobiografico. Gli chiederei dei personaggi citati nel romanzo a chi corrispondevano nelle sue conoscenze, gli chiederei del suo dolore provato davanti alle incomprensioni ricevute e se anche lui nella vita è riuscito a volare lontano (come ho fatto io) per ritrovarsi… non solo come aviatore, ma come spirito.

Fai parte del Nuovo Rinascimento e di un’Associazione come “Verso un Nuovo Rinascimento APS” che ha a cuore la diffusione della Bellezza nella nostra società contemporanea, in tutti i settori. Che ruolo ha per te la Bellezza? Diceva Dostoevskij che la Bellezza salverà il mondo, tu cosa ne pensi?

Penso che Dostoevskij avesse e abbia ragione, è così, deve essere così. La bellezza abbraccia e avvolge tutti i nostri sensi se la sappiamo riconoscere, se ci abbandoniamo a lei, la si può trovare ovunque perché ovunque c’è la Mano di un Dio che sta ancora aspettando da noi di essere restituita al legittimo proprietario. Il libero arbitrio di cui ci ha dotato deve essere dimostrato anche in questa Bellezza con i nostri comportamenti, ecco perché credo e ho creduto da subito, al Movimento del Nuovo Rinascimento… ma prima ancora ho creduto agli amici, alle persone che stanno con sforzi, con energia e senza limite di tempo e confini, portando avanti tutto questo. Non è una Associazione creata così come tante altre non a scopo di lucro solo per essere impegnati motivatamente e personalmente in qualcosa, c’è di più e con il tempo ne ho avuto prova. Vi è interesse per la Bellezza che comprende ogni razza, ogni età, ogni Religione, ogni filosofia, ogni forma che possa liberamente entrare ed essere trasferita a quella piccola ma grande parte che si chiama Spirito che alberga in noi.

A Milano abbiamo aperto il nuovissimo Centro Leonardo da Vinci Art Expo, centro artistico – culturale di via Carlo Torre 24 dedicato alla Genialità; qual è la tua visione della genialità? Ti è mai capitato di pensare od esclamare la frase, rivolta a te stesso o a qualcun altro : “Sei un genio!”  Descrivi, se ti ricordi, la situazione.

La genialità credo sia un momento, un attimo, un pensiero improvviso che arriva anche quando non te l’aspetti, o magari giunge in sogno, o appena svegli al mattino che ti cambia la vita e la visione delle cose. Ogni cosa può essere definita geniale dalle invenzioni che hanno cambiato la vita, il pensiero di tante persone… io credo in 67 anni di averne avuti di momenti geniali nel mio piccolo ma non mi sono mai definita un genio e non l’ho mai pensato perché ci sto ancora lavorando.

Una delle prerogative del nostro appuntamento annuale, il “Festival del Nuovo Rinascimento” è quella di unire mondi in apparenza diversi, come l’Arte e l’Economia, la Cultura classica e quella scientifica: tu, da scrittore, cosa ne pensi?

Penso che sia il modo giusto per essere attraversati e poter attraversare l’animo ed il cuore delle persone oltre che la sottoscritta. Non si devono mettere limiti alla conoscenza, non si può imprigionare l’Arte qualsiasi essa sia e si manifesti, impossibile per fortuna limitarne il pensiero e la creatività.

Atterriamo con gusto: sei a cena e dal tuo tavolo puoi ammirare una splendida libreria che espone volumi di vari generi letterari, a fianco vedi anche un leggio che espone la Divina Commedia; il tutto è accompagnato da un perfetto sottofondo musicale: raccontaci ora il tuo menù ideale, dall’antipasto al dolce, vini inclusi. Orsù siamo in Italia!!

Che bella questa immagine! Anche se sono passati poco più di 700 anni è ancora molto viva la sua Comedia, la sua personalità, ora più che mai è da interpretare e farla nostra, è parte di noi, non solo perché Dante era italiano, ma perché parla a tutti gli spiriti geniali e non, entra in connessione con quella parte di  te  sconosciuta e forse mai amata davvero. Ed allora ecco la Bellezza della Divina Commedia, uno squarcio che dall’Alto trafigge per poi portarti giù negli inferi per purificarti e risalire di nuovo … diverso.

Arrivo alla cena:

Inferno: antipasto di Tartare di carne cruda naturalmente accompagnata dal Vino Sangue di Giuda, rosso.

Purgatorio: primo una carbonara sostanziosa e come contorno le Uova in Purgatorio, il tutto accompagnato dal Vino Merlot proveniente dalla Regione con gli abitanti che non esistono (Lazio).

Paradiso: una torta Paradiso soffice accompagnata dal Vino Albana di Romagna, dolce. Buon appetito a tutti gli spiriti che si vogliono evolvere attraverso la bellezza senza limiti di fantasia.

Ora che ci salutiamo lascia che il pubblico che ti legge si ricordi di te anche attraverso un tuo pensiero sintetico. La tua frase è: …

Specialmente in questo periodo si sente dire spesso: siamo sulla stessa barca… il mio pensiero è questo: siamo nella stessa tempesta ma su barche diverse, non è vero che siamo sulla stessa barca…

 

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Redazione Oraquadra

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