IL BUONGIORNO DI PINA COLITTAPRIMO PIANOWellness

Il Buongiorno di Pina Colitta. Le Parole inutili

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In questo wekeend ho voglia di scrivere di parole ed inizierò dalla “parola inutile”… Prima o poi per me, che di parole ne dico e scrivo, non poteva che essere necessario fare una tale riflessione Lo farò con l’aiuto e la sagacità del grande Gigi Proietti. Attore unico e credibile, come non mai, nei ruoli che ha interpretato. Sempre sorprendente con il suo repertorio sagace e intuitivo, accompagnato da una mimica unica e originale. La sua, una vera arte, con la vulnerabilità di chi porta in scena le sue emozioni e le sue fragilità. Una grande capacità di ascolto delle emozioni, che si traduceva con la sua attenzione verso il pubblico.
Un’adattabilità alle situazioni e al pubblico che solo un vero attore come lui poteva avere, con il suo grande amore per l’umana drammatizzazione,  nell’azione umile, ma del grande mattatore. Vi chiederete perché questa premessa su Proietti? Cosa ci azzecca? Ci azzecca invece moltissimo perché Lui, è l’esempio più evidente di chi, certamente ha sempre saputo dare un senso alle parole, arricchite di significati, profondi, simbolici e divertenti.  E, tra le tante parole oggi ne scelgo una delle sue “amore” proprio attraverso una delle sue memorabili citazioni: <<Dalla crisi non si esce con l’odio, la rabbia: quelle sono solo le conseguenze. La soluzione, invece, è l’amore, e il far tornare di moda le persone per bene.>> Tante parole, come si può notare, di grande spessore sia nel significato, sia nella loro configurazione cognitiva. Ma questo era lui… E questo avrebbe detto oggi!

Un oggi fatto di luoghi comuni, di parole buttate al vento e spesso prive del loro significato intrinseco e profondo proprio come lo è invece la parola amore… Parola troppo spesso pronunciata con un semplice movimento delle labbra, con una facilità spietata e offensiva nei confronti di quello che è il vero significato di questo vocabolo, usato ed abusato, nelle diverse accezioni. Una parola che ha grande senso, a volte, però, incastonata in un eloquio di cose dette senza senso con un fastidioso blaterare, anche
in  continuazione, per poi dire il nulla o per dire addirittura l’inutile… Quando penso al dire inutile non posso fare a meno di ricordare un’espressione usata da uno dei miei dirigenti scolastici in qualche consiglio di classe particolarmente impegnativo e dissociante, per le riflessioni di qualcuno di noi fuori dal coro, diciamo così… “ parlate solo per dare aria alla bocca”.
Eppure,  a volte, anche parole senza senso, se creano  ritmo con una mimica accattivante,  possono giungere all’orecchio in modo armonioso e donare il messaggio della positività. Ma non tutte le parole danno positività anche se così dovrebbe essere,
visto che è un modo per transitare dal nostro dialogo interiore al mondo esterno. Lei, la parola è il nostro mentore per condividere nel bene e nel male emozioni, pensieri, visioni e azioni. La parola è vantaggio per chiunque, se è in armonia con circostanze e condizioni; in ogni caso, e comunque sia, da visibilità a ciò che abbiamo non solo nella mente, ma anche a ciò che abbiamo imparato in famiglia, dalla cultura e da ciò che, in ognuno, alimenta cuore e inconscio. La parola,  spontanea o diretta, attenta e prudente, insieme ai silenzi, può essere guida, ma anche può presentare una verità o un mondo falso.

La parola ci racconta e racconta l’altro al di fuori di noi, ciò che accade in diversi modi: aspra, rabbiosa, critica, poetica, amorevole, umana, disumana o anche dissacrante. Insomma amici cari, la parola può stimolare la creazione di emozioni, di idee, di immagini e di progetti. La parola può essere arbitro, giudice, confessore; può unire o dividere, può diffamare senza remissione di colpa. Eppure, tra le tante parole usate, quella più gettonata, è proprio quella inutile, nelle sue diverse forme; mi riferisco a quella parola che riempie il tempo per aiutare il cervello a non approfondire più di tanto, a tenersi in superfice, a non prendere posizione; quella parola che dice tutto e niente, favorisce il gioco delle emozioni come gli pare; quelle parole per intenderci che ci porterebbero a passeggiare per strade spesso impervie, senza una meta precisa, senza un progetto. Una forma di parola inutile è quella usata per passare il tempo con “amici” momentanei, senza impegni, quelli per intenderci, che riempiono i tempi vuoti. E la piazza virtuale troppo spesso attesta un vociare di parole inutili!!! Altre parole sono quelle usate per lamentarsi; queste parole sono quelle più diffuse di questa famiglia di parole inutili, ma non solo, sono anche le più subdole. Vi chiederete perché…
Bhe perché il lamentarsi è infatti un ottimo esercizio per allenare energia negativa, proprio quella energia che rafforza vecchie
abitudini consolidate, comprese quelle dannose. Il lamento è infatti un ottimo alleato della sofferenza inascoltata e non espressa, con equilibrio e coraggio; il lamento si contrappone al silenzio, che invece è rumore nell’anima, inevitabilmente produce disordine. In fondo  lamentarsi che cosa rappresenta? Un modo di usare le parole per chiedere aiuto nella speranza, coltivata in ogni individuo, di essere compreso. In verità, un modo ingenuo di essere compreso, che crea solo ambiguità nelle amicizie che, invece, diventano solo finte salvatrici. Insomma la lamentela può tornare utile in un ambiente difficile per manifestare dissenso senza correre rischi. Le lamentele sono una sorta di corazza della sofferenza, che consente di non rimanere indifesi di
fronte  all’indifferenza. In realtà chi è la persona che si lamenta? E’ la persona che vuole camuffare la sua sofferenza in modo manifesto, ignorando di non essere vero il suo lamentarsi, pur credendolo e sperandolo in cuor proprio. Ora, dopo questo inciso, diciamo così, lamentoso, torniamo alla parola… Si, alla parola, quella insensata, che ha pure un senso.
Ad esempio sui social ne transitano tantissime, eppure esse possono misurare pareri e recensioni, di altri utenti sparsi in ogni dove, ma tutte parte integranti del patrimonio di parole inutili. Le pagine di fb e dei social sono affollate di un blaterare inutile con lo spreco di parole per dire il nulla. Parole a cui si aggancia un’altrettanta folla di persone/ personaggio che in questo, dando olio alle articolazioni delle loro mani, scrivono inutili parole, con commenti che attestano il vuoto che, come tale, stigmatizza un confronto inutile semplicemente perché non esiste. La parola senza senso è un insieme di lettere che può assomigliare ad una  parola convenzionale,  ma non compare in nessun dizionario standard . Una parola senza senso è un tipo di neologismo, solitamente creato per creare un effetto comico, per creare un linguaggio senza senso; si tratta di parole messe insieme che creano frasi senza significato. Eppure un senso lo hanno e lo decidiamo noi, si proprio noi quale possa essere questo senso. Quante volte buttiamo fuori dalla bocca parole inesistenti, solo perché sapendone di più su certi argomenti riusciamo a sostituire tali parole senza senso con quelle vere e proprie? Un esempio potrebbero essere le parole composte in modo divertente , come fanno i bambini,  per cantare canzoni in lingue che non esistono, persino in “inglese”, incomprensibile ovviamente. Eppure esistono moltissimi modi che ci permettono di usare la parola in modo positivo e che ci danno ottimismo, speranza, amore e gioia, sempre e soltanto se queste parole vengono usate con giusta attenzione, sensibilità e senso di realtà. Ognuno di noi può trovare
le parole giuste con il proprio stile senza andare fuori tema. Dal Talmud, uno dei testi sacri dell’ebraismo, mi ha colpito questa
famosa citazione: “tenete d’occhio i vostri pensieri, diventeranno le vostre parole. Tenete d’occhio le vostre parole, diventeranno le vostre azioni. Tenete d’occhio le vostre azioni, diventeranno le vostre abitudini. Tenete d’occhio le vostre abitudini, diventeranno il vostro carattere. Tenete d’occhio il vostro carattere, diventerà il vostro destino.” Insomma amici le parole sono creazione, progetto, arte vera e propria  per costruire idee, visioni, status, consenso e dissenso; una vera e propria abilità per far politica e tentare di creare una “florida economia”. Le parole sono immaginazione perché aiutano a creare sogni artificiali, fatti e misfatti veri, inventati o surreali. Le parole possono cambiare il mondo, che siano tante che siano poche, hanno il potere di  esprimere concetti profondi ed importanti.

Vi lascio con questa riflessione di Freud:

“Le parole erano originariamente incantesimi, e la parola ha conservato ancora oggi molto del suo antico potere magico. Con le
parole un uomo può rendere felice un altro o spingerlo alla disperazione, con le parole l’insegnante trasmette il suo sapere agli studenti, con le parole l’oratore trascina l’uditorio con sé e ne determina i giudizi e le decisioni. Le parole suscitano affetti e sono il mezzo generale con cui gli uomini si influenzano reciprocamente”.

 


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