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APERTAMENTE di Mario Rigo – Ai tarantini, manca l’informazione su ciò che di più inquietante accade a Taranto

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Lo scrivo da semplice cittadino e non in veste del ruolo politico ricoperto in passato.

Dapprima il silenzio sui rifiuti radioattivi scaricati in porto, poi la carenza d’informazione sulle morti causate dall’inquinamento dell’ex Ilva ora Acciaierie d’Italia per poi arrivare ad una Gestione malsana dello stesso colosso industriale a carico dei cittadini.
A mio avviso, servirà effettuare un’analisi e relative verifiche affinché tutto questo possa avere una fine.

Nel dettaglio riporto alcune informazioni e considerazioni per l’approvvigionamento di materie prime, necessarie per il funzionamento degli impianti e la produzione di acciaio.

Nell’ultimo anno si è assistito all’arrivo di numerose navi “bulk carrier” (portarinfuse), che hanno riempito la rada di Taranto con il loro carico di carbone e minerale di ferro. Potrebbe essere una notizia positiva, ma, invece, mostra il male oscuro di tale gestione. Avere contemporaneamente fino a sette navi con un carico di circa 100.000 tonnellate dimostra la mancanza di programmazione, poiché le navi che aspettano in rada per essere scaricate hanno un costo di gestione giornaliero di circa 30.000 dollari al giorno, che sono a carico del committente, quindi Acciaierie d’Italia. Si è quantificato che l’importo totale di tali spese, denominate controstallie, hanno raggiunto la cifra di circa 8 milioni di euro per il 2021, che sono state pagate dallo Stato, azionista di maggioranza, e quindi del contribuente.

Basti un esempio: la motonave Rixta OldenDorff è arrivata a Taranto il 4 ottobre con il suo carico di carbone. La scaricazione si è completata il 14 febbraio, data di partenza della nave. 133 giorni di attesa al costo di 30.000 dollari al giorno, totale di quasi 4 milioni di dollari pagati dai contribuenti. Esempi come questi ve ne cono tanti.

Gestione delle navi sociali:

Hanno accumulato centinaia di migliaia di euro di debiti nei confronti delle ditte/società locali che forniscono servizi (Pilotaggio, ormeggio, rimorchio, battellaggio, riparazioni e manutenzione). Queste sono creditrici di servizi prestati, ma che hanno ricevuto pagamenti solo fino a marzo/aprile del 2021.

Concludo questo mio scritto come spunto di riflessione, sottolineando come sarebbe più produttivo e utile, per la città ed i contribuenti, creare nelle aree dello stabilimento uno scenario energetico basato sulla generazione distribuita, che porterà allo sviluppo di energia a chilometro zero e di reti intelligenti o smart grid.

Ripongo la fiducia verso gli organi d’informazione, ad una magistratura attenta e che tutelino gli interessi dei cittadini.

Grazie per il tempo dedicato.

Mario Rigo

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