Bonifiche del territorio jonico, abbiamo, nonostante la Lega, i 575 milioni di euro grazie all’eliminazione dell’art 21 del milleproroghe
Conferenza stampa questa mattina presso la Federazione provinciale del Pd di Taranto sulla questione relativa ai 575 milioni di euro che, nonostante la Lega, grazie all’eliminazione dell’art 21 del milleproroghe, sono nuovamente destinati alle bonifiche del territorio jonico.
Ubaldo Pagano, deputato Pd: “Abbiamo tenuto fede alla nostra posizione, nel rispetto del principio comunitario secondo cui chi inquina, paga. Certamente il processo per decarbonizzare lo stabilimento siderurgico di Taranto va avviato, ma non sottraendo risorse destinate alle bonifiche. Deve essere individuata un’altra fonte da cui attingere i fondi necessari, ed è semplicemente immorale chiedere di dover scegliere tra decarbonizzazione e bonifiche. Noi con senso di responsabilità e spirito collaborativo siamo a disposizione del Governo per individuare le soluzioni migliori. Si potrebbe, per cominciare, anche ragionare sui 150 milioni residui (provenienti sempre dal sequestro dei beni ai Riva) ancora non interessati da progetti di bonifica, ma dovrebbero certamente essere sotto il controllo e la regia della Repubblica italiana, con il coinvolgimento degli enti locali, e non di un’azienda controllata al 62% da un soggetto privato che nel 2021 ha realizzato un utile netto di oltre 14 miliardi di dollari.
Questa non dovrebbe essere una battaglia solo del Pd, ma al netto della campagna elettorale avviata, dovrebbe coinvolgere tutte le forze politiche. Non si può più speculare sulla pelle dei tarantini imponendogli un ricatto continuo”.
Nicola Oddati, Responsabile nazionale Agorà Democratiche e commissario provinciale Pd Taranto: “Giusta battaglia quella portata avanti in Parlamento dai rappresentanti del Partito Democratico insieme ai parlamentari pugliesi di altre forze politiche per sopprimere l’art 21 del milleproroghe. Ricordiamo che, solo due anni fa, il Pd di Taranto era ancora il partito dei decreti Salva- Ilva. Un percorso lungo, complesso e difficile, fatto a Taranto dal giorno in cui con l’ex segretario Zingaretti siamo saliti sui tetti del rione Tamburi e abbiamo preso atto della situazione. Era chiaro che la linea del Pd dovesse cambiare. Questo abbiamo fatto negli ultimi tempi con la posizione assunta sulla destinazione dei 575 milioni, per “ricordare” al Governo che a Taranto bisogna invertire la marcia. Ora bisogna individuare le risorse per la decarbonizzazione della fabbrica, e bisogna farlo presto. Ci siamo impegnati verso l’Europa a costruire un PNRR, nell’ambito del quale il punto più significato è quello della transizione ecologica, che significa proprio rivoluzionare il nostro sistema produttivo. Quanto sarebbe credibile, anche agli occhi dell’Europa, questo piano se prescindessimo dalla rivoluzione del sistema produttivo dell’acciaieria tarantina?”
Massimo Moretti, Segreteria regionale del Partito Democratico: “Se spostiamo le risorse per bonifiche sulla realizzazione di un forno elettrico, non rispettiamo certamente il principio secondo cui chi inquina paga. Su questo c’è stata una unità di intenti che non si vedeva da tempo.
Assolutamente interessanti anche i risvolti per l’ occupazione e per quella parte di lavoratori ex Ilva che al momento sono in cassa integrazione e che potrebbero essere impiegati nelle bonifiche.
Colgo l’occasione offerta da questo incontro per chiedere un intervento parlamentare che possa rendere operativo il fondo istituito al fine di indennizzare i proprietari di immobili esposti all’inquinamento dell’acciaieria, grazie all’emendamento presentato proprio dall’on. Pagano in commissione Bilancio alla Camera. Il fondo per il risarcimento dei residenti ai Tamburi, come le bonifiche di vari punti del territorio jonico, sono strumenti diversi per riscattare Taranto e per proiettarla verso un futuro nuovo”.