Ucraina. Tra bombe e difficili comunicazioni, gli ultimi aggiornamenti
La situazione in Ucraina continua ad essere critica e noi continuiamo a ricevere foto e filmati della guerra che si sta combattendo, moltissimi dei quali decidiamo di non rendere pubblici per la crudezza delle immagini che contengono.
Dopo l’attacco della notte scorsa nei pressi della centrale nucleare di Zaporizhzhia (n.d.r.: si è chiarito nel corso della giornata che a prendere fuoco sono state due strutture esterne al perimetro della centrale), le reazioni da parte del mondo governativo non si sono fatte attendere. Accorato l’appello di questa mattina del Presidente dell’Ucraina Zelensky: “L’Europa deve svegliarsi ora. In questo momento, i carri armati russi stanno sparando contro unità nucleari. Questi sono serbatoi dotati di immagini termiche. Cioè sanno dove sparano, si sono preparati per questo! Faccio appello a tutti i cittadini europei, parlate con i vostri governi. I militari russi devono essere fermati. In Ucraina ci sono 15 centrali nucleari, se ci fosse un’esplosione, sarebbe la fine di tutto, la fine dell’Europa. Solo le azioni immediate dell’Europa possono fermare la Russia”. Washington avverte immediatamente Mosca che colpire una centrale nucleare sarebbe un crimine di guerra e l’Occidente, in allarme, accusa Putin di voler creare un disastro più grave di quello di Chernobyl. Oltretutto, bisogna tenere conto che conquistare la centrale nucleare più grande d’Europa significherebbe spegnere le luci a 1/3 dell’ Ucraina e quindi ottenere un vantaggio significativo a favore dei russi. Nel frattempo, i combattimenti sono arrivati a 450 metri dai reattori.
In Russia diventa difficile occuparsi di informazione e comunicazione perché proprio questa mattina la Duma di Stato russa ha approvato un emendamento al codice penale che prevede fino a 15 anni di carcere per chi diffonde “false informazioni” sulla guerra in Ucraina. Bloccato, inoltre, da parte del Governo su decisione di Roskomnadzor l’accesso su Facebook e su Twitter a tutti gli utenti russi. Dopo la stretta di Mosca su diversi media, tra cui il sito della Bbc, la testata britannica ha ripristinato il servizio radiofonico a onde corte per garantire che i civili di Russia e Ucraina possano accedere alle notizie durante l’invasione. Questo tipo di trasmissione, utilizzato durante la Seconda Guerra Mondiale da Radio Londra, permette di inviare il segnale in un ampio raggio su radio portatili. Gli attivisti del Movimento “No War” russo, in un podcast affermano che “decine, se non centinaia di migliaia di russi istruiti ed energici, abitanti delle grandi città, se ne stanno andando o stanno per farlo”. Alcuni hanno paura della guerra, altri non vogliono essere coinvolti nei circoli viziosi di un regime più duro, alcuni hanno trasformato i loro atteggiamenti verso la loro patria in un’opportunità per cambiare. In ogni caso, fermamente convinti che chi rimarrà in Russia avrà grosse difficoltà tra repressione, economia in declino e isolamento virtuale dal mondo. Non si fermano le manifestazioni in tutta la Russia a favore della pace e i relativi arresti da parte delle forze dell’ordine.
Non si smuove la posizione di Mosca che continua a considerare coobelligeranti gli Stati che inviano aiuti militari in Ucraina, intimando di non escludere attacchi ai convogli di trasporto. In un dialogo con Sholz, Cancelliere tedesco, che invita alla fine delle ostilità, Putin risponde : “Sì al dialogo a condizione che tutte le richieste russe siano soddisfatte. Spero che Kiev sia ragionevole”. Inoltre, nella mattinata, il Cremlino aveva diffuso la notizia relativa all’esilio di Zelensky in Polonia, immediatamente smentita dal canale tv del Parlamento ucraino e Borrell aggiunge che l’UE non chiederà a Zelensky di lasciare Kiev.
La Repubblica della Transnistria ha chiesto il riconoscimento dell’indipendenza in risposta alla domanda di adesione della Moldavia all’UE. Nel frattempo, l’Onu approva una risoluzione a favore di una commissione internazionale d’inchiesta sulle violazioni dei diritti umani e del diritto umanitario in Ucraina dopo l’invasione russa.
Gli scontri tra le forze armate in Ucraina non cessano. Nelle scorse ore violenti scontri si sono verificati ad Hostomel, località a NW di Kiev. L’attacco russo è stato respinto con decisione dalle forze ucraine e ingenti sono state le perdite russe. Mariupol sarebbe senza acqua e senza luce, tra qualche giorno finirà anche il cibo. Sarebbero stati chiusi anche i corridoi umanitari. Le ultime agenzie parlano di altre esplosioni udite, soprattutto nei pressi di Kiev dove in questi secondi stanno suonando le sirene di emergenza. Gli Ucraini continuano a lasciare le città, cercando di fuggire in tutti i modi da quel Paese che si è trasformato in un vero e proprio inferno.
In Italia la Borsa di Milano chiude in rosso (-6,24%), in linea con tutti i mercati europei. Sono 9.058 i cittadini ucraini entrati in Italia dall’inizio del conflitto fino alle ore 8 di oggi: 4.484 donne, 1.041 uomini e 3.533 minori.