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Discariche abusive a primavera: i sindaci lo sanno?

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GROTTAGLIE (Ta) – Si sa, a primavera fioriscono piante alberi e specie vegetali di ogni tipo, ma che fioriscano le discariche selvagge è una triste e vergognosa realtà della nostra epoca, in cui cura e rispetto per l’ambiente circostante sono concetti sempre più difficili da assimilare e da applicare. Non siamo ancora arrivati a comprendere un semplice dato di fatto: l’ambiente è casa nostra, e quel che mettiamo ci ritroviamo.

Allentate le misure restrittive per la pandemia, nonostante il caro carburanti che scoraggia gli spostamenti, un giro con la macchina ogni tanto ce lo concediamo, vuoi per impegni di lavoro e familiari, vuoi per il piacere di “mettere il naso fuori di casa”. Però, a passare da certe strade, il naso ci sarebbe da tapparselo, e gli occhi da coprirseli davanti a certi spettacoli inurbani. Stiamo parlando di un ingente accumulo di rifiuti abbandonati alle porte di Grottaglie, a poche decine di metri dalla pista aerea più lunga d’Europa, in una strada secondaria che purtroppo non ha nome neanche a cercarlo su Google Maps. Non per tale anonimia, però, certi personaggi dovrebbero sentirsi autorizzati e legittimati ad abbandonare i propri rifiuti: una strada è una strada, soprattutto quando è asfaltata. E’ un bene pubblico, significa che è della collettività: ognuno ha diritto di percorrerla per spostarsi da un luogo ad un altro, e ognuno ha il dovere di non deteriorarla, di non sporcarla e di non deturparla. Le basi dell’educazione civica, quella che una volta si insegnava alle scuole medie, e che ora forse neanche i nostri amministratori conoscono più, visti i risultati.

Discarica improvvisata lungo il raccordo per la SS7 Grottaglie – San Giorgio Jonico

Bene, scendiamo nel dettaglio. Dove si trova questo accumulo di rifiuti?

Uscendo da Grottaglie da Via Pio XII, zona stadio per intenderci, si percorre la Strada Provinciale 86, quella che porta a San Marzano; ma immediatamente dopo il ponte di San Biagio si devia a destra, per la cosiddetta Strada Vecchia per Carosino. Percorsi esattamente 3 chilometri, si arriva a un quadrivio: procedendo diritto si arriva a Carosino, girando a sinistra ci si può congiungere con la SS603 Carosino – Francavilla Fontana, mentre girando a destra si percorrono 350 metri e ci si immette nella rotatoria della SS7 Grottaglie – San Giorgio Jonico. Questi 350 metri sembrano essere terra di nessuno, poiché è qui che si scatenano i “monnezzari senza regole”.

A destra la Strada Provinciale 86, sullo sfondo Grottaglie; in primo piano il raccordo per la SS7 con il cumulo di rifiuti e l’alveo del Canale Simone al centro dell’immagine
Stralcio di Google Maps con il tratto della discarica evidenziato in blu

 

Dall’immagine qui sopra estratta dalla app Google Maps, possiamo osservare dove il maggiore accumulo di rifiuti, in corrispondenza del pallino rosso, o bookmark, coincida proprio con l’intersezione di un corso d’acqua: il Canale Simone che ha origine a sud della lama di Paparazio e, più a ovest, passata Monteiasi, confluisce con il Canale D’Ajedda per sfociare a Mar Piccolo, oggi Parco Regionale, in piena Riserva Palude La Vela. Cosa significa questo?

Significa che i rifiuti abbandonati e i loro involucri, disgregati dagli agenti atmosferici, percolano sciolti dalle piogge e in parte finiscono assorbiti dai terreni circostanti l’accumulo, in parte scivolano nel canale e arrivano a Mar Piccolo, continuando a inquinarlo.

Screenshot da Google Earth rappresentante la zona d’interesse, il segnaposto rosso indica il Canale Simone

Gli amministratori cosa fanno per impedire queste scellerate azioni contro l’ambiente?

Le istituzioni locali si stanno impegnando in campagne di sensibilizzazione ecologica e ambientale? I liberi cittadini comprendono che le cozze che compreranno provenienti da Mar Piccolo, dove i mitilicoltori si stanno impegnando con forza per ricostituire i “giardini delle cozze” e fare rifiorire questa storica economia ittica, saranno inquinate con i percolati dei rifiuti che hanno abbandonato proprio loro al margine di questa anonima strada di campagna? Si riesce a comprendere che, oltre alle cozze, in Mar Piccolo vivono specie di fauna e flora anche rare, e il loro ecosistema già delicato e compromesso è aggravato e minacciato anche da azioni irresponsabili come l’abbandono di rifiuti a chilometri di distanza dalla costa? Si riesce a capire come anche le vigne limitrofe (ben visibili in foto) a questo accumulo, e i campi coltivati, e i campi incolti, e gli insetti, e gli uccelli che si cibano di quegli insetti e via dicendo per tutta la catena alimentare, siano a rischio inquinamento? Mi auguro proprio di sì. Fare la guerra non è solo sparare con i carri armati, fare la guerra è anche avvelenare la terra.

Discarica improvvisata lungo il raccordo per la SS7 Grottaglie – San Giorgio Jonico, in corrispondenza del Canale Simone

 

 

 


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Sabrina Del Piano

Archeologa preistorica, dottore di ricerca in geomorfologia e dinamica ambientale, esperta in analisi dei paesaggi. Operatore culturale, ideatrice di eventi culturali, editoriali ed artistici. Expert in prehistoric archaeology, geomorphology and landscapes analysis. Cultural operator and art events organizer

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