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Grottaglie: dehor sotto sequestro, prende la parola il proprietario.

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Grottaglie – La vicenda ha preso le mosse lo scorso febbraio, quando nell’ambito di una operazione della Polizia Locale per il controllo del territorio, fu posto sotto sequestro il dehor di una attività di somministrazione di cibo e bevande posta sul centralissimo Viale Matteotti. La procedura amministrativa nel frattempo è andata avanti ed è presumibile aspettarsi a breve un ordine di demolizione della struttura.

Prende quindi la parola il proprietario, il signor Andrea Cargiuli, la cui attività è stata per questi motivi additata e criminalizzata, sollevando una piccola polemica tra garantisti e rigoristi.

Afferma Cargiuli che l’unica irregolarità relativa al suo dehor consiste nella scadenza della autorizzazione alla occupazione di suolo pubblico, rispetto alla quale, prima della scadenza, egli fece richiesta all’Ufficio Gestione dirette del Comune di Grottaglie, per ottenerne la proroga e il rinnovo. In quella occasione, afferma sempre il Cargiuli, gli fu risposto che l’Ufficio adito avrebbe acquisito i pareri dell’Ufficio Tecnico e del Comando di Polizia Municipale, pareri questi che, per quanto ne sa Cargiuli, non sono mai pervenuti.

Grande è quindi il rammarico del proprietario della attività, che lamenta di essere oggi parte lesa in una situazione di grande confusione amministrativa e legislativa, fomentata dalla legislazione speciale atta a contrastare le conseguenze economiche della pandemia, in base alla quale fu prevista una proroga per le autorizzazioni alla occupazione di suolo pubblico in favore delle attività commerciali, senza che però, le modalità applicative di detta proroga fossero chiare agli stessi uffici preposti, che nell’occasione, a detta di Cargiuli, non seppero dare le opportune indicazioni alla utenza.

Afferma Cargiuli che in una tale situazione, sarebbe stato giusto concedere un termine per la sanatoria delle irregolarità, in luogo di una procedura sanzionatoria atta alla demolizione del manufatto.

Una vicenda questa che interessò molto l’opinione pubblica locale in quanto rappresentativa di numerosi casi analoghi, in cui non risulta ben chiaro il confine tra liceità e illiceità, con riferimento alle autorizzazioni relative alla realizzazione dei manufatti e alla occupazione di suolo pubblico.

Di certo, se all’esito degli accertamenti dovesse risultare tutto in regola, fatta eccezione per la scadenza della autorizzazione alla occupazione di suolo pubblico e se si dovesse dimostrare che la richiesta di proroga è stata debitamente protocollata dal titolare della attività nei tempi prescritti, senza ricevere risposta alcuna, la demolizione sarebbe legalmente corretta, ma moralmente ingiusta, perché compito di una Amministrazione locale è di agire nell’interesse della collettività promuovendone l’economia e non sanzionare irregolarità causate da una propria colpevole inerzia.

Vi terreno aggiornati sugli sviluppi della vicenda.


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Redazione Oraquadra

La redazione.

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