PNRR Salute. Casili (M5S): “Quasi 49 milioni per la Asl di Lecce per il potenziamento dell’assistenza territoriale”
Il documento programmatico approvato in Giunta con l’impegno di spesa per la Missione 6 del PNRR ‘Salute’ destina alla Asl di Lecce circa 49 milioni di euro per 24 Case di Comunità, 6 Ospedali di Comunità, 7 Centrali Operative Territoriali. Finalmente sarà possibile attuare il modello di assistenza territoriale, riconosciuto sia a livello nazionale che europeo, indispensabile per una sanità davvero a misura di cittadino”. Lo dichiara il Vicepresidente del consiglio regionale Cristian Casili.
“Gli Ospedali di Comunità – continua Casili – saranno a Nardò, Maglie, Gagliano del Capo, Campi Salentina, San Cesario di Lecce e Poggiardo. Parliamo di strutture per ricoveri di breve durata in raccordo con l’assistenza ospedaliera e quella domiciliare, che permettono di offrire una migliore assistenza ai malati cronici che hanno bisogno di ricoveri per terapie particolari o per quei pazienti che in seguito a una patologia acuta hanno bisogno di cure non erogabili a domicilio. La delibera ne prevede complessivamente 38 in tutta la regione, con la proporzione di uno ogni 50.000 abitanti.
Le Case di Comunità sorgeranno a Otranto, Castrignano del Capo, Ugento, Vernole, Taurisano, Surbo, Sannicola, Zollino, Galatone, Lecce, Taviano, Copertino, Porto Cesareo, Monteroni di Lecce, Nociglia, Aradeo, Melendugno, Matino, Veglie, Squinzano, Racale, Cavallino, Presicce -Acquarica e Santa Cesarea Terme. Le Case di Comunità sono strutture polivalenti che garantiscono sia attività di cura che di prevenzione, grazie alla presenza di medici di base, specialisti, e infermieri di comunità: ne sono previste 121 in tutta la puglia, anche qui con il rapporto di una ogni 50.000 abitanti. Le centrali operative territoriali (COT) saranno dislocate a Galatina, Gagliano del Capo, Campi Salentina, Nardò, Lecce, Maglie e Casarano. Ne è prevista una ogni 100.000 abitanti. Le Centrali Operative Territoriali (COT) hanno un ruolo di coordinamento per la presa in carico della persona e di raccordo tra servizi sanitari e sociosanitari, oltre che di dialogo con la rete dell’emergenza-urgenza.
La realizzazione delle strutture è prevista entro il 31 dicembre 2026. Adesso la priorità diventa il personale per garantire la piena operatività di queste strutture. Per questo è necessario fare sistema a tutti i livelli, in modo da risolvere il problema della carenza degli organici in sanità. comune a tutte le Regioni”.