IL BUONGIORNO DI PINA COLITTAPRIMO PIANOWellness

Il Buongiorno di Pina Colitta. Un luogo non è sempre un “fuori luogo”.

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Ma che bella giornata, al risveglio, quando già poggiando i piedi a terra, avverti la strana sensazione di smarrimento e soffocamento, perché tocca fare verosimilmente le stesse cose del giorno prima.

E’ lei, è proprio lei quella sensazione di sentirsi fuori posto; la sensazione che, invece, potrebbe essere un campanello d’allarme, indicando che la mente, il corpo sta lanciando un avvertimento e cioè che è necessario un cambiamento.

È qui ci vuole semplicemente un po’ di sano istinto, lasciando a casa le paure, ignorando i commenti acidi di coloro che non sono dove vorremmo essere noi. Insomma la vita che si desidera è sicuramente possibile sempre.!!!

“Tutte fantasie e teorie che tali rimangono”, qualcuno ahimè penserà. E lasciamolo pensare!

È da manuale che i parenti guardano il malcapitato che si sente fuori posto come un fallito. Gli amici

che, pur lamentandosi continuamente, alla fine fanno la stessa cosa di sempre e, ribollendo, letteralmente, nelle stesse acque calde e stagnanti di una vita che non apprezzano, vorrebbero essere diversamente. E invece no, questa vita se la vivono appieno, enumerando diverse scuse di impossibilità di essere altrove.

Sicuramente, quando si prova la strana sensazione di  sentirsi fuori posto, frequentare questo genere di persone non è di grande ispirazione.

Lo sono invece coloro che hanno voglia di movimento, hanno voglia di cambiamento.

Quando ci si sente fuori posto bisogna, comunque creare un progetto, bisogna cercare un appartamento solo per se stessi, dove costruire la propria tana…

La butto li… Iscriversi a un nuovo corso di studi, acquistare un biglietto per un luogo lontano.

Non importa cosa si fa per cambiare, ma la cosa importante è cambiare, fare qualcosa!

Bisogna muoversi per cercare quella che, ipoteticamente, potrebbe essere la propria felicità. Eppure questa benedetta felicità sembra che

spesso la si cerchi nel posto sbagliato …

Sentirsi fuori posto a volte può essere anche dovuto ad un disagio proveniente, non dall’ambiente in cui si vive, quanto dalla propria mente.

La sensazione del sentirsi fuori posto, ovunque si vada, è la sensazione di chi non sta vivendo il proprio posto nel mondo. Una sensazione molto frequente che si presenta, come ho già detto spesso,  a chiunque.

Bisogna, comunque, avere la certezza che tutto ciò che può sembrare negativo, in realtà, è un modo per aiutarsi a capire che è necessario cambiare direzione e a capire, soprattutto, che esiste qualcosa che reca disagio e che, quindi, dovrebbe essere arrivato il momento di dare una svolta, non solo alle proprie azioni, ma soprattutto alla propria mente, ai propri pensieri.

In molti si chiederanno perché si prova una sensazione del genere con il rischio di essere ingabbiati in una spirale autodistruttiva, e stabilizzata, con effetti negativi su ogni individuo vittima di ciò?

Intanto va detto che questa sensazione si prova perché non si riesce a trovare soddisfazione nelle proprie vite, con il brutto vizio di analizzare ogni cosa che accade. Si da spesso la responsabilità di questo stato d’animo a qualcosa in particolare, come ad esempio al lavoro o alla nostra situazione sentimentale, oppure alla mancanza di obiettivi.

Erroneamente si pensa che, dando una svolta in queste situazioni, si potrebbe risolvere la sensazione del “sentirsi fuori luogo”.

Sicuramente queste motivazioni sono valide per spiegare un certo stato d’animo, ma è anche pur vero che prima di andare a analizzare le proprie riflessioni ed incanalarle in talune conclusioni, bisognerebbe fare invece  un duro lavoro su se stessi o meglio sul modo in cui i nostri pensieri agiscono nella nostra mente.

In questo discorso è chiaro che esiste anche un sillogismo perfetto per cui se la struttura della nostra vita è la realtà,  la sovrastruttura sarà i pensieri sui quali questa realtà sì costruisce.

Banalmente questo concetto viene fuori con un’espressione che molti si sono sentiti dire: “tu pensi troppo!”

In effetti un fondo di verità c’è perché la maggior parte dei problemi del nostro quotidiano potrebbero derivare infatti dal pensare ad una determinata situazione,  ingigantendola e mettendo in evidenza la parte negativa, piuttosto che quella positiva.

Il rischio è quello di avere la sensazione di vivere situazioni più stressanti di quelle che sono realmente.

Sta di fatto che se c’è qualcosa che non va e che non soddisfa seriamente, allora semplicemente non c’è, e non ha senso stare a ripensarci più del dovuto. Poi se realmente si vive la sensazione di non essere al posto giusto e di non percorrere la strada giusta, bisogna verificare semplicemente qual è la via che è stata smarrita.

In tal caso il lavoro per il quale si sono messe in campo fatiche ed energie perché lo si desiderava davvero, non rappresenta il problema, lo è invece lo stare male, perdendo un iniziale entusiasmo.  La  stessa cosa vale per le amicizie e per i nostri interessi.

Eppure, se fatta questa analisi, e comunque ed in ogni caso, ci si sente fuori luogo, allora bisogna sicuramente dare la giusta svolta.

E per dare la giusta svolta, tornando al punto di partenza, bisogna sicuramente individuare che cosa fa sentire fuori posto.

A questo punto si potrebbe procedere nella giusta direzione per cambiare le cose, ma la difficoltà sta proprio nel cambiamento perché, anche se si è individuato ciò che provoca un disagio e anche se si potrebbe conoscere  la strada da percorrere per cambiare, per fare questo passaggio è  richiesto del tempo, delle fatiche, mettendo in conto anche la paura di non farcela, soprattutto se intorno c’è un mondo che fa cambiare idea, ancora prima del previsto…

Cosa fare allora?

Forse insistere nel mettere in campo tutte le energie che si posseggono per evitare di lasciare la propria vita nelle mani degli altri ed essere invece al comando di essa?!

Di certo il disagio è proprio quello di vivere una vita, viaggiando su dei binari che altri hanno scelto, in una continua dissoluzione dell’esistenza, delle ambizioni e del proprio vissuto.

Come spesso dico e ripeto “la storia siamo noi” per cui  noi siamo ciò che abbiamo fatto e poco importa se per un attimo si è smarrita la via, lasciando campo libero a qualcuno che pensa di indicare la sua strada e non la nostra.

E qui bisognerebbe raccogliere le proprie idee, le proprie passioni, le proprie ambizioni e, quindi, non pensare di essere in ritardo per dare una svolta alla propria vita.

Il primo passo è quello di essere tranquilli, avendo compreso che, comunque, nella propria vita qualcosa non va e che c’è qualcosa che manca. E, senza troppo disperarsi, pensare invece che non è mai troppo tardi per realizzare ciò che si è pensato e che, magari, è tempo perso quello di provare a cambiare le cose.

Ovviamente qualcuno dirà: “Ho capito la lezione ma praticamente che cosa si può fare per non sentirsi fuori luogo”?

Forse evitare di fare un continuo confronto con gli altri? E si,  perché il continuo confronto non fa altro che non consentire a se stessi di viversi il proprio modo di essere e porta ad allontanarsi da sé stessi e della propria natura.

E qui che tutto inizia ad essere molto faticoso per dover ricoprire un ruolo che non ci appartiene; un ruolo che porterebbe fuori pista, rimanendo impantanati nella frustrazione. In pratica, non è possibile occupare un posto nel mondo se prima di tutto non viene seguita la propria vera autenticità.

Ora, senza pensare troppo alle conseguenze, altrimenti si rischia di finire in un immobilismo aberrante e anche peggio di quello in cui ci si trova nel “sentirsi fuori luogo”,  bisognerebbe predisporsi ad un cambiamento positivo, superando però quel disagio momentaneo (del cambiamento) che spesso è peggio di quello che si è vissuto prima e costantemente.

Il segreto è comunque non pensarci! Agire sempre! Vivere la propria vita e seguire le proprie naturali inclinazioni non è un peccato e non ci sono scuse. Tutti noi indistintamente possiamo trovare un posto nel mondo ed essere felici!

Già l’accettazione di se stessi per come si è, eliminando dalla testa l’idea che si può essere sbagliati, potrebbe essere un primo passo verso la felicità.

Accettarsi vuol dire lavorare sulle proprie potenzialità e sugli aspetti che si vogliono superare e, quindi lavorare sulla propria autostima con un percorso di crescita.

In questo modo si può cominciare a coltivare il bene di sé e a sentirsi bene con le altre persone a costruire con le altre persone relazioni armoniche.

 

“Un luogo non è mai solo “quel” luogo: quel luogo siamo un po’ anche noi. In qualche modo, senza saperlo, ce lo portavamo dentro e un giorno, per caso, ci siamo arrivati.”
Antonio Tabucchi


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