Il Buongiorno di Pina Colitta. Gentilezza: panacea per il cervello.
In questo weekend, protagonista è una parola, gentilezza, una vera stella nell’universo lessicale. Non penso che sempre si abbia idea di quanto sia importante questa parola e di quanto siano straordinari i benefici che questa possa avere su quelle persone che vivono di bontà d’animo.
È chiaro che la parola può essere usata in ogni modo e che ognuno può avere una sua definizione di gentilezza. Ora c’è da chiedersi quali potrebbero essere le caratteristiche di una persona gentile?
Non esiste in effetti un elenco di caratteristiche per questa parola perché l’unicità degli esseri umani fa sì che sia così, ognuno ha il suo.
Ma oltre a chiedersi però he cosa significa gentilezza, dovremmo cercare di comprendere realmente che cosa produce, in un essere umano, essere gentili.
Per quanto mi riguarda, ho sperimentato che dimostrare ogni giorno gentilezza migliora la propria vita e anche quella degli altri.
Essere gentili vuol dire essere generosi, premurosi, cordiali attraverso pensieri parole e azioni.
Chi è gentile dicendo semplicemente “grazie tesoro, prego caro” con tanto di sorriso, di fatto lo è, ma potrebbe rientrare solo nella categoria delle persone formali. Diciamolo chiaramente, una sovrastruttura di belle maniere, senza una reale struttura di operativa e costante attenzione per l’altro, è solo una “gentil aria”!
Cerco di spiegare meglio: la gentilezza è un continuo essere attenti, premurosi, presenti verso il prossimo, anche con atteggiamenti e con azioni tangibili.
E credetemi, ne vale la pena!!!
È opinione comune che i benefici della gentilezza siano soltanto nei confronti di chi la riceve, in realtà non è così perché anche a chi dona gentilezza riceve benefeci.
Essere amabili sicuramente ha un impatto positivo nella vita degli altri, nella salute degli altri e anche nella salute di se stessi, ovvero di chi è portatore sano di “amabilità”.
Eppure ci sono diversi motivi perché vale la pena essere amabili e gentili, ma non è da tutti comprenderlo, purtroppo!
Intanto si e meno stressati, si ha una visione della vita positiva, si può godere di una pressione sanguigna bassa, migliorando la salute del cuore, ma soprattutto si potrebbe migliorare la propria fiducia.
Come negare che tutto ciò non sia assolutamente un buon motivo per essere gentili!
Scientificamente è ciò che accade perché vi è un rilascio di ormoni, come la serotonina, la dopamina e l’ossitocina che riducono proprio quell’ormone che induce lo stress, cioè il cortisolo.
Essere gentili, dunque, migliore il nostro benessere, favorisce la nostra salute fisica e mentale.
Ed è cosa da poco?
Quando si è gentili, entrano in scena la dopamina, che crea uno stato di euforia, la serotonina, che regola l’umore insieme all’ossitocina, il famoso ormone dell’amore, cioè quella sostanza rilasciata dalle mamme durante l’allattamento, che fa divenire recettivi di amore. Insomma la gentilezza influenza moltissimo il nostro cervello!!
“Un atto di gentilezza è semplice da spiegare in termini contabili. E’ un bene per il donatore, un debito per tutta la vita per il ricevente e una spesa di capitale che darà ricavi permanenti in forma di felicità”
Adelina Dokja