R E A D I N G di Francesco Spagnulo* su il “Museo della Ceramica” di Grottaglie il non Museo in attesa di fare il salto istituzionale
È stata una lettura pubblica, un racconto, dell’evoluzione (o involuzione) del “Museo della Ceramica” a partire dall’atto che ufficializza l’inizio della sua storia, la Deliberazione di Giunta comunale n° 408 del 29. Luglio 1999, fatta dall’artista grottagliese Francesco Spagnulo.
Un racconto dettagliato dove si evince, con dati alla mano che il Museo della Ceramica, allocato nelle sale del cortile del Castello episcopio non ha mai fatto il salto istituzionale previsto dalla legge che di fatto a pieno titolo sarebbe diventato a tutti gli effetti il Museo della Ceramica di Grottaglie ma come i più attenti sanno è rimasto Sala Museale, in cui sono esposti pregiati oggetti in ceramica di proprietà di privati cittadini con una turnazione di 2 anni, un prestito gratuito che può essere rinnovato oppure il proprietario può decidere di ritirare il manufatto ceramico e da 23 anni la storia va avanti così.
Un percorso, raccontato, nella serata del 12 agosto, svoltasi nel cortile del Castello dove insistono appunto gli ingressi della Sala Museale, attraverso una sequenza di documenti: Deliberazioni comunali, Decreti Ministeriali, dichiarazioni pubbliche per mezzo stampa, ed altro.
“Nella serata del 12 agosto – scrive Spagnulo – ho scelto di esporre gli argomenti in questo modo, che di per sé può risultare un po’ noioso, perché i contenuti sono pieni di virgolettati e vanno riportati cosi come sono senza interpretazioni.
La mia non è stata una esibizione, qualcosa fine a se stessa, limitata alla serata. (come legittimamente qualcuno può pensare) … nessuno spettacolo, anche perché non né avrei le capacità, non sono Sermonti che legge Dante ne Marco Paolini che recita un monologo.
Lo scopo, gli obiettivi di questo mio lavoro è, innanzi tutto, quello di focalizzare l’attenzione su una realtà importante che riguarda la collettività, la comunità, anche i meno interessati all’argomento.
Facendolo attraverso dati di fatto, documenti e non con le solite approssimazioni, il sentito dire, le chiacchiere.
Credo che molti non conoscono veramente come siano andate le cose ed alcuni sono convinti di conoscerle.
Quindi l’obiettivo è anche divulgare e portare a conoscenza dei fatti, in particolar modo la IV Commissione consigliare Permanente, la cosiddetta Commissione Cultura che avrà il compito di occuparsi dal punto di vista politico-amministrativo della questione, e penso che il 90% dei componenti siano “ persone disinformate sui fatti”.
Ho seguito questa modalità rispetto al solito perché potevo benissimo inviare il testo alla Commissione, protocollando il tutto (come sarà fatto al più presto), ma come sapete bene, le cose a volte, come già successo si arenano o non vengono prese volutamente in considerazione.
La stessa cosa avrei potuto fare con i presenti alla serata, oltre al comunicato avrei potuto inviare anche il testo per conoscenza, ma la cosa che più mi è interessato è avere la possibilità, in presenza, di suscitare qualche riflessione, domande, esternazioni o proposte, atte ad innescare una discussione che eventualmente potrebbe essere utile alla stessa Commissione.”
Fin qui la sintesi di ciò che l’artista Spagnulo ha voluto porre all’attenzione dei grottagliesi e di chi di musei e di cultura se ne intende. Intanto chi è Francesco Spagnulo? è artista e designer con Diploma di Maturità Artistica e Diploma di Laurea in Progettazione, Scienze e Tecnologia dei Materiali Ceramici (presso ISIA di Faenza, vecchio ordinamento) e da anni si occupa di ricerca storiografica, quindi il lavoro di ricerca che ha fatto sul Museo non Museo di Grottaglie non poteva non essere meticoloso e dettagliato, una lunga relazione di cui, al pubblico presente, sempre nella serata del 12 agosto, è stata distribuita una copia e per chi non c’era è possibile scaricarla cliccando su questo link relazioneMuseo.
Su questa realtà museale ogni tanto, in questi 23 anni di esistenza, qualcuno ha puntato il dito, i primi anni chiedendo chiarimenti per esempio sui criteri di scelta usati per nominare il Direttore del Museo non Museo, una scelta che cadde sulla giovane neo laureata in lettere moderne e con diploma di laurea in Conservazione dei Beni culturali, Daniela De Vincentis, la quale contatta dall’Associazione ceramisti dell’epoca fu contenta di collaborare alla nascita della Sala Museale proiettata (questi erano gli intenti) verso l’istituzione del Museo della Ceramica.
Poi qualcuno ha chiesto, sempre negli anni passati, perché non si è dato corso a ciò che il Sindaco Giuseppe Vinci auspicava nel lontano 22 dicembre 1999, quando cominciò il cammino della sala museale verso un vero e proprio Museo? Ecco quanto scriveva Vinci nel volume “Appunti per un Museo. Catalogo della Mostra ceramica. Grottaglie Castello episcopio . Agosto 1998” : “… d’altro canto, l’idea del desiderato e possibile Museo della Ceramica che in quei giorni andava formandosi in noi (anche attraverso il dibattito appassionato della tre giorni di “Verso il Museo della Ceramica”, tenutasi poche settimane dopo nel Castello Episcopio) era quello di un Museo non inteso come statica raccolta di oggetti, bensì come centro propulsore di studi e ricerche che avrebbero impegnato per molti anni molte persone, in una azione di acquisizione e diffusione di conoscenze … oggi allo scadere di questo secolo, la Città vive un ulteriore svolta con la nascita del Museo, che sancirà il ruolo e lo sviluppo sin qui raggiunto da questa arte, e la rilancerà come elemento cardine della nostra identità collettiva e del nostro futuro …”
Va detto che il varo della Sala Museale, da sempre definita, erroneamente Museo non è passata al vaglio del Consiglio comunale, il suo atto di nascita è in una delibera di Giunta del 29 luglio 1999, quindi un’esistenza di questa realtà culturale ambigua e mai definita con atti di legge. Nella relazioneMuseo si possono leggere i vari passaggi, le varie interrogazioni e articoli di giornali che ne chiedevano il perché della mancata istituzionalizzazione del Museo e dove l’uso nel definirlo “Museo della Ceramica di Grottaglie” è improprio e se vogliamo fuori legge. Ecco spiegato il perché l’artista/storiografo, Francesco Spagnulo, ha voluto con un Rendering buttare un masso nello stagno, portando alla ribalta la storia controversa del Museo non Museo di Grottaglie che merita attenzione e la tanta attesa istituzionalizzazione, tra l’altro riportata nel programma della “Grottaglie On” di 6 anni fa di cui anche lo stesso Sindaco parrebe abbia perso la memoria.
*Francesco Spagnulo breve cenno biografico
Francesco Spagnulo nasce a Grottaglie (TA) nel 1963, sin da giovanissimo riceve una prima formazione tecnico-artistica nello studio d’arte dello scultore e ceramista Angelo Petraroli, di seguito consegue il Diploma di Maturità presso l’Istituto Statale d’Arte di Grottaglie. Trasferitosi in Faenza, si laurea in Progettazione Scienze e Tecnologia dei Materiali Ceramici (vecchio ordinamento) dell’ISIA, discutendo una tesi sperimentale sulla progettazione di endoprotesi con l’uso diversificato di bioceramici.
Il lavoro è stato svolto con la collaborazione dell’IRTEC-CNR di Faenza (attuale ISTEC-CNR) e del Policlinico di Modena-Chirurgia della Mano. Il progetto, modelli e prototipi sono stati esposti nell’ambito della “Prima Conferenza Nazionale ed Esposizione sui Ceramici Tecnologicamente Avanzati” tenutasi in Faenza 1988 (a seguito ha ricevuto dall’Irtec proposta di borsa di studio per lavoro di ricerca).
Le diverse esperienze maturate, tra le quali quelle con Bruno Munari, Giorgio Scarpa, Augusto Betti e Carlo Zauli, e gli studi successivamente sviluppati, gli hanno consentito di acquisire una formazione sia tecnico scientifica che artistico umanistica. In prevalenza si è occupato di arte contemporanea e design artistico, scultura e maiolica istoriata, ha realizzato mostre personali e partecipato a rassegne collettive, utilizzando come mezzo espressivo (medium) soprattutto materiali ceramici. Oltre ad una breve esperienza come docente di scuola secondaria superiore si è occupato di ricerca storiografica riguardante la ceramica ed il territorio (ad es. saggio monografico per le Edizioni Esperidi 2013).