Musica

Banco Del Mutuo Soccorso torna con l’album “Orlando: le forme dell’amore”

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Milano. «C’era la speranza, e poi la certezza, di riuscire a migliorare la vita, a rompere il conservatorismo: ci faceva sperare e pensare tematiche diverse nelle relazioni, un momento di grande utopia e si credeva in quei valori di riferimento con sincerità, era una identificazione su certi valori esistenziali, era la politica intesa con la P maiuscola, polis, la città, del vivere quotidiano, non la politica di bottega di oggi, senza sensibilità, che per un pugno di voti in più fa spettacolo. Mi sento a disagio».

È la riflessione di Vittorio Nocenzi, fondatore e guida del Banco del Mutuo Soccorso, alla vigilia della pubblicazione dell’album concept “Orlando: le forme dell’amore”, in uscita venerdì 23 settembre.

“Orlando: le forme dell’amore” viene pubblicato in occasione dei 50 anni dell’uscita dell’album di debutto a forma di salvadanaio con il primo brano “In volo” che evocava il personaggio di Astolfo e il suo cavallo alato Ippogrifo, due figure centrali de “L’Orlando furioso” di Ludovico Ariosto.

«Nel 2013 il mio terzo figlio Michelangelo mi disse perché non tornare sul luogo da cui tutto è iniziato – ha ricordato Vittorio – A me e Francesco (il cantante ‘big’ Di Giacomo scomparso l’anno dopo) piacque subito perché non abbiamo mai amato celebrazioni con torte e champagne, mentre celebrare con un lavoro nuovo era una cosa fantastica per riaffermare ancora una volta la nostra voglia di scrivere e di esserci. Quando è successo l’anno orribilis che mi ha staccato dal cuore un pezzo della mia vita con la perdita di Francesco ‘big’ Di Giacomo e di Rodolfo Maltese, il destino mi ha fatto toccare con mano che questo mio terzo figlio era il mio alter ego, donandomi la voglia di proseguire».

“Non mi spaventa più l’amore” di questo album forse è l’unico tango argentino della storia del rock progressivo.

«Pezzo che adoro, il primo che mi fece sentire Michelangelo – ha rivelato Vittorio – Mi innamorai tanti anni fa dei tanghi argentini in maniera perduta: sono stato a Buenos Aires per dei concerti nel 2000 e, entrato in un bar, trovai due musicisti con violino e bandoneón, gli chiesi di suonarmi un tango e ho portato a casa quella emozione che ha la passionalità viscerale della sensualità dell’amore, sublimata dallo slancio dell’emozione che ti assale; era bellissimo che Orlando dichiarasse il proprio amore con un tango e con rock progressivo mi piaceva da morire».

Nel disco non c’è solo Michelangelo Nocenzi ma anche Viola Nocenzi, voce solista in “L’amore accade”.

«Viola è diventata Angelica, co-protagonista dell’Orlando della storia – ha fatto notato notare Vittorio – Era una donna moderna, era figlia dell’imperatore del Katai. Mia figlia Viola capitò a Genzano, dove viviamo, e gli chiesi la cortesia di poggiargli la voce sopra, traccia che avevo dimenticata ma poi ritrovai rimanendomi folgorato».

“Orlando: le forme dell’amore” arriva dopo tre anni da “Transiberiana”.

«È un album concept che ci appartiene – ha spiegato Nocenzi – Mi dava la possibilità di scrivere musica con una narrazione ampia con 15 brani legati da un filo conduttore ma che possono essere ascoltati separatamente anche se insieme costituiscono un unico racconto che ti fa viaggiare con immagini poetiche».

Banco del Mutuo Soccorso è una delle poche band rock italiane fra le più longeve.

«Tre sono i motivi fondamentali che hanno indotto a proseguire – ha osservato Vittorio – Il pubblico ci ha chiesto esplicitamente di proseguire questa storia che appartiene anche a loro e non ne vogliono essere privati, ed è per noi un privilegio avere rispetto, stima e ammirazione da altri esseri umani; finché ce la farò a fare concerti e questo lavoro, chi sta in questo momento da altre parti, Francesco e Rodolfo, proseguiranno a stare nel cuore della gente, essere amati e coccolati; terzo motivo è la scoperta musicale che mio figlio mi ha dato ridandomi quella intimità creativa e quelle emozioni che non sentivo più da tanti anni».

“Orlando: le forme dell’amore” è un lavoro musicale davvero speciale.

«Visto l’andazzo di grossolanità e di ignoranza in cui spesso tutti ci imbattiamo in questi tempi di laureati in wikipedia, leoni da tastiera, di tuttologi, è un percorso di creatività, di vita, di confronto – ha sottolineato Vittorio – È un lavoro di gruppo, di potenza della base ritmica con il basso speciale di Marco Capozzi e la batteria calda di Fabio Moresco, il gioco delle due chitarre di Filippo Marcheggiani alla elettrica e quella ritmica potente di Nicola Di Già che va a legare con gli strumenti solistici come pianoforte e tastiere: è tutto essenziale e autentico, è la sconfessione dei generi, non rinunciando ad essere latini e mediterranei, con la nostra musica figlia dell’opera lirica italiana, del melodramma».

Il Banco del Mutuo Soccorso ha già in programma un tour che parte il 15 ottobre da Ferrara pe essere il 23 novembre a Milano e poi a Bari, Brindisi, Catania, Palermo, Firenze, Bologna, Roma: con Vittorio Nocenzi (pianoforte, tastiere e voce), sul palco Filippo Marcheggiani (chitarra elettrica), Nicola Di Già (chitarra ritmica), Marco Capozi (basso), Fabio Moresco (batteria) e Tony D’Alessio (lead vocal).


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Franco Gigante

Il giornalista Franco Gigante, di Castellaneta, iscritto all'albo professionale dell'ordine nazionale dei giornalisti, ha cominciato a scrivere di calcio a metà anni sessanta per i settimanali regionali Il Gazzettino e NuovoSud, e di musica sui periodici nazionali Ciao2001 e NuovoSound. Come inviato musicale ha seguito per anni il Festival di Sanremo. «Nel 1982 ero inviato per il Corriere del Giorno e fui chiamato sul palco in rappresentanza dei quotidiani regionali, insieme a Sandro Mayer per i settimanali e a Mario Fegiz per i quotidiani nazionali: controfirmammo la busta con il nome del vincitore indicato da Giucas Casella che fu aperta alla nostra presenza nella serata finale: c’era il nome di Riccardo Fogli, vincitore di quell’anno con la canzone “Storie di tutti i giorni”». Ha seguito quasi tutte le edizioni di Un Disco per l’Estate a Saint Vincent, Gondola d’Oro a Venezia e Vela d’Oro a Riva del Garda. «Sul palco del Saint Vincent Estate 1978 presi parte a un gioco musicale in coppia con Fred Bongusto e trasmesso per la prima volta a colori dalla Rai; fra gli altri artisti di quella edizione c’erano anche Mia Martini, Patty Pravo, Franco Califano, Renato Zero, Tozzi, i Pooh, Oxa e Venditti». È inviato musicale dell'agenzia nazionale di stampa Italpress, è critico musicale per i quotidiani regionali Corriere Adriatico di Ancona, Il Centro di Pescara, Giornale di Sicilia, e collabora con Nuovo Quotidiano di Puglia e Buonasera Taranto. Nella sua carriera ha scritto anche sui quotidiani Corriere Mercantile di Genova, Il Giornale di Reggio, Nuovo Molise, La Gazzetta del Popolo, La Provincia di Como, Il Giornale di Calabria, La Voce di Reggio, Calabria Ora e La Gazzetta dello Sport. È stato direttore del periodico Contatto, dell’emittente televisiva RTM e di Radio 94 Taranto. Come ufficio stampa ha curato la comunicazione del Centenario della Nascita di Rodolfo Valentino, Carnevale di Putignano, CantaGargano, Ercole d'Oro, Torneo Ludovico nazionale di calcio giovanile, Fondazione Rodolfo Valentino, Sagra da Farnedd e dei Sapori di Puglia, Premio Internazionale Rodolfo Valentino Economia Finanza Comunicazione e Ricerca, Valentino d'Argento, Mandarino d'Oro, Premio Internazionale Città di Valentino, Concorso Internazionale Musicale Crisalide, Concorso Internazionale d'Esecuzione Pianistica Città di Valentino, Comunità L’Incontro, Carnevale di Castellaneta, Miss e Mister Bellezza Jonica, Miss Castellaneta Marina; Enti e privati cui presta, o ha prestato, il lavoro di addetto alla comunicazione sono i Comuni di Castellaneta e di Palagiano, C.I.A. Area Due Mari Taranto e Brindisi, Ordine Equestre Santo Sepolcro di Gerusalemme, GAL Luoghi del Mito e delle Gravine, Comunità Montana della Murgia Tarantina, Diocesi di Castellaneta, Discoteca Nafoura di Castellaneta, Discoteca DNA di Ginosa Marina, Caffè del Cavaliere di Matera, Colombata Famosa 1867 di Massafra, Jonica Eventi, Greenergy, Lega Navale Castellaneta. Ai primi anni settanta ha iniziato la carriera di dee-jay a Saint Vincent (Aosta), per proseguirla successivamente al Blu Moon di Marina di Ginosa e al Bi.Blu.Ar. di Martina Franca. A metà anni settanta ha dato vita a Radio Gieffe Castellaneta insieme ad altri appassionati di musica. «Era una delle prime radio ‘libere’ italiane della Puglia che condivisi con alcuni imprenditori per la parte economica e con molti giovani promettenti dee-jay; la radio dava voce ai cittadini con programmi di dediche e aveva anche strisce specifiche di vari generi musicali». In ambito sportivo è stato dirigente del Milan Club Castellaneta e della squadra del Castellaneta Calcio, insignito del Premio CONI 2000 e dei premi benemerenza FIGC 1992 e 2003. «Entrambe le Stelle al merito sportivo mi furono consegnate a Roma, nel 1992 dal presidente Antonio Matarrese e nel 2003 dal presidente Franco Carraro: in entrambe le occasioni l’emozione fu tantissima». Ha promosso e organizzato il Torneo Ludovico nazionale di calcio giovanile per quasi vent’anni insieme ad altri sportivi. Ha prestato servizio di capo stazione nelle Ferrovie dello Stato Italiane a Bari Centrale, San Basilio Mottola e a Castellaneta Campagna.

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