Proroga per le strutture amovibili dei locali dal Decreto Aiuti Ter. Intermite (Casaimpresa- Confesercenti): “Bene la previsione, ma c’è bisogno di una disciplina”
TARANTO – “Intravediamo un aspetto concretamente positivo nella decisione di inserire nel Decreto Aiuti Ter la proroga per l’estensione della semplificazione per l’occupazione del suolo pubblico per bar, ristoranti e altri pubblici esercizi”. Francesca Intermite, presidente di Casaimpresa, associazione datoriale aderente a Confesercenti, a distanza di qualche giorno, interviene nuovamente sul dl Aiuti Ter.
“La proroga – prosegue – sembrerebbe essere l’unica positività del decreto, laddove prevede per i titolari dei locali, la possibilità di continuare a svolgere la propria attività negli spazi esterni attraverso strutture amovibili, come dehors, elementi di arredo urbano, attrezzature, pedane, tavolini, sedute e ombrelloni, funzionali allo svolgimento dell’attività stessa. L’opportunità, nata in piena emergenza Covid per consentire ai pubblici esercizi di continuare a tenere aperti i propri locali, osservando le necessarie distanze tra gli avventori, era prevista dal 1° gennaio 2021 fino al 30 settembre 2022, per effetto di proroghe. Oggi sarà possibile usufruire di questa possibilità fino a fine anno”.
“Riteniamo però – osserva l’imprenditrice tarantina- che occorrerebbe una regolamentazione più specifica per evitare l’occupazione selvaggia degli spazi, con conseguenti ripercussioni sulla vita dei cittadini, e non adeguata alle reali esigenze o possibilità di servizio da parte degli esercenti, soprattutto nei locali nei quali non vi è somministrazione assistita. Sento di esprimere questo sull’esperienza fatta nei mesi passati. Dunque, pur riconoscendo in questa ulteriore proroga, la volontà di andare incontro alle esigenze della categoria, in un momento complicatissimo, considero indispensabile che la cosa venga disciplinata e adattata ai vari contesti, nel rispetto delle regole del decoro urbano, dell’igiene e della pulizia degli spazi occupati”.
“E’ improcrastinabile quindi – conclude Francesca Intermite – un confronto aperto e schietto con le amministrazioni comunali; questo in particolar modo a Taranto, dove la regolamentazione dei dehors va messa in relazione con il grande bisogno di garantire aree parcheggio, in special modo nel borgo umbertino ed in città vecchia, ma anche con le esigenze dei residenti, le abitudini dei consumatori e la profonda crisi che sta attraversando il settore”.