Musica

Franco Mussida torna con il nuovo album “Il pianeta della musica e il viaggio di Iòtu”

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Milano – «I politici sono oggi delle persone che hanno davanti delle sfide giganti: devono provare a governare scegliendo il da farsi. Mi piacerebbe che ci fossero più investimenti sull’educazione delle persone, di renderci liberi, di scegliere con maggiore coscienza per i ragazzi e, siccome siamo governati dal mercato, avere più coraggio: non vorrei essere nei panni dei politici di oggi a prescindere dai colori, ma ci vogliono persone responsabili e ce ne sono da qualsiasi parte».

Lo ha confessato Franco Mussida, indimenticato chitarrista della PFM, nel contesto del progetto discografico “Il pianeta della musica e il viaggio di Iòtu”, in uscita venerdì 7 ottobre.

«Se devo sintetizzare questo lavoro direi che è un viaggio interiore nel mondo del suono, uno sguardo sul presente con gli occhi di una generazione chiamata ad un bilancio – ha precisato – Cose da dire ne avevo dopo il libro “Il pianeta della musica” del 2019 che si occupava di osservare il codice musicale, quindi la parte oggettiva della comunicazione musicale e il carattere delle persone, del mondo emotivo, dalla gioia alla malinconia, alla nostalgia, il cuore della nostra esistenza».

Il protagonista è Iòtu, un bambino il cui nome è espressione di due forze.

«Dal libro sono arrivato a questo disco creando un bambino che diventa adulto, incomincia a viaggiare e osserva quello che succede – ha spiegato – La prima parte del lavoro è dedicata al mondo del suono che, come l’immagine, è un veicolo forse più importante orientando ogni nostra sensazione, dalla rabbia alla gioia: è un viaggio nel mondo del suono e una osservazione del presente in una serie di capitoli, diari di ogni tappa, di osservazione. Non è un lavoro fermo ma costantemente in movimento, perché non c’è mai violenza nel restituire un ascolto sereno».

Un brano del disco si intitola “Democrazia solidale”.

«È la democrazia del presente che fa molta fatica ad educare i ragazzi in modo concreto e corretto – ha osservato – È un mondo che ha bisogno di cultura, di trovare una strada per immaginare un nuovo paradigma di socialità, un modello di democrazia dove il rispetto della persona e della vita siano gli elementi più importanti. Il tema è molto complicato: ho provato a immaginare se ci fosse stato Leonardo cosa ci avrebbe suggerito, se ci fosse Battiato cosa ci avrebbe cantato, su questo tema».

Secondo Mussida la politica di oggi non segue le esigenze di vita.

«La politica deve imparare ad unire, come avviene con la musica, mettendosi insieme e smettendo di accaparrarsi il posto al sole al senato o alla camera – ha ribadito – Dobbiamo lavorare tutti per il bene del nostro pianeta. Iòtu è l’essere che ha la volontà dell’IO che vuole rimarcare se stesso sempre costantemente fregandosene un po’ di tutti, e poi c’è un TU che vorrebbe abbracciare il mondo, stare con gli altri. Lo scopo è quello di unire questi due elementi per farne una persona più consapevole».

Franco Mussida suona in questo disco una chitarra speciale.

«È nata da un bisogno e da una necessità – ha confidato – Voleva fare un viaggio nel mondo del suono con qualcosa che mi stupisse e mi eccitasse in maniera particolare perché non mi vedevo più con tante chitarre, quella acustica, quella elettrica, quella classica. Ho chiesto a un liutaio, Marco Vignuzzi, persona straordinaria, di trasformare una mia chitarra classica degli anni novanta con manico largo mettendomi nella condizione di suonare la chitarra elettrica, ritmica, classica racchiuso in un solo strumento».

Con questo progetto Franco Mussida crea e propone un nuovo stile musicale che può definirsi “UltraProg-Pop”.

«Volevo raccontare ai ragazzi di viaggiare in libertà, di non stringersi in canoni da cui non si riesce ad uscire, di abbracciare esperienze diverse e di provarci, di non uniformarsi ad una delle formule possibili – ha sostenuto – In questo lavoro ho messo tanti diversi modi di approcciarsi alla struttura, dalla forma canzone ai brani strumentali, a composizioni recitate o dette con musica, ma tutte strutturate in un viaggio che offre tante possibilità. Non mi sono messo a fare rap perché sarebbe stato inutile e anacronistico mancando di rispetto a chi lo sa fare. Ultraprog ha elementi strutturali diversi dal prog che si basava su un suono estremamente aggressivo arrivato dal rock, pop perché la scrittura è semplice e facile anche se è estremamente complessa: è come un merletto che risulta semplice e bello da vedere».

Da martedì 4 ottobre è in radio e in digitale il singolo “L’oro del suono”.

«È un piccolo riassunto di tutto il lavoro, contiene il mistero che trasforma la musica in emozioni e sta soprattutto dentro la materia, dentro i suoni naturali, acustici, è un elemento di vita vibrante».

Franco Mussida presenterà il disco con speciali appuntamenti esperienziali instore: 14 ottobre a Roma, il 21 a Milano e il 24 a Firenze.


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Franco Gigante

Il giornalista Franco Gigante, di Castellaneta, iscritto all'albo professionale dell'ordine nazionale dei giornalisti, ha cominciato a scrivere di calcio a metà anni sessanta per i settimanali regionali Il Gazzettino e NuovoSud, e di musica sui periodici nazionali Ciao2001 e NuovoSound. Come inviato musicale ha seguito per anni il Festival di Sanremo. «Nel 1982 ero inviato per il Corriere del Giorno e fui chiamato sul palco in rappresentanza dei quotidiani regionali, insieme a Sandro Mayer per i settimanali e a Mario Fegiz per i quotidiani nazionali: controfirmammo la busta con il nome del vincitore indicato da Giucas Casella che fu aperta alla nostra presenza nella serata finale: c’era il nome di Riccardo Fogli, vincitore di quell’anno con la canzone “Storie di tutti i giorni”». Ha seguito quasi tutte le edizioni di Un Disco per l’Estate a Saint Vincent, Gondola d’Oro a Venezia e Vela d’Oro a Riva del Garda. «Sul palco del Saint Vincent Estate 1978 presi parte a un gioco musicale in coppia con Fred Bongusto e trasmesso per la prima volta a colori dalla Rai; fra gli altri artisti di quella edizione c’erano anche Mia Martini, Patty Pravo, Franco Califano, Renato Zero, Tozzi, i Pooh, Oxa e Venditti». È inviato musicale dell'agenzia nazionale di stampa Italpress, è critico musicale per i quotidiani regionali Corriere Adriatico di Ancona, Il Centro di Pescara, Giornale di Sicilia, e collabora con Nuovo Quotidiano di Puglia e Buonasera Taranto. Nella sua carriera ha scritto anche sui quotidiani Corriere Mercantile di Genova, Il Giornale di Reggio, Nuovo Molise, La Gazzetta del Popolo, La Provincia di Como, Il Giornale di Calabria, La Voce di Reggio, Calabria Ora e La Gazzetta dello Sport. È stato direttore del periodico Contatto, dell’emittente televisiva RTM e di Radio 94 Taranto. Come ufficio stampa ha curato la comunicazione del Centenario della Nascita di Rodolfo Valentino, Carnevale di Putignano, CantaGargano, Ercole d'Oro, Torneo Ludovico nazionale di calcio giovanile, Fondazione Rodolfo Valentino, Sagra da Farnedd e dei Sapori di Puglia, Premio Internazionale Rodolfo Valentino Economia Finanza Comunicazione e Ricerca, Valentino d'Argento, Mandarino d'Oro, Premio Internazionale Città di Valentino, Concorso Internazionale Musicale Crisalide, Concorso Internazionale d'Esecuzione Pianistica Città di Valentino, Comunità L’Incontro, Carnevale di Castellaneta, Miss e Mister Bellezza Jonica, Miss Castellaneta Marina; Enti e privati cui presta, o ha prestato, il lavoro di addetto alla comunicazione sono i Comuni di Castellaneta e di Palagiano, C.I.A. Area Due Mari Taranto e Brindisi, Ordine Equestre Santo Sepolcro di Gerusalemme, GAL Luoghi del Mito e delle Gravine, Comunità Montana della Murgia Tarantina, Diocesi di Castellaneta, Discoteca Nafoura di Castellaneta, Discoteca DNA di Ginosa Marina, Caffè del Cavaliere di Matera, Colombata Famosa 1867 di Massafra, Jonica Eventi, Greenergy, Lega Navale Castellaneta. Ai primi anni settanta ha iniziato la carriera di dee-jay a Saint Vincent (Aosta), per proseguirla successivamente al Blu Moon di Marina di Ginosa e al Bi.Blu.Ar. di Martina Franca. A metà anni settanta ha dato vita a Radio Gieffe Castellaneta insieme ad altri appassionati di musica. «Era una delle prime radio ‘libere’ italiane della Puglia che condivisi con alcuni imprenditori per la parte economica e con molti giovani promettenti dee-jay; la radio dava voce ai cittadini con programmi di dediche e aveva anche strisce specifiche di vari generi musicali». In ambito sportivo è stato dirigente del Milan Club Castellaneta e della squadra del Castellaneta Calcio, insignito del Premio CONI 2000 e dei premi benemerenza FIGC 1992 e 2003. «Entrambe le Stelle al merito sportivo mi furono consegnate a Roma, nel 1992 dal presidente Antonio Matarrese e nel 2003 dal presidente Franco Carraro: in entrambe le occasioni l’emozione fu tantissima». Ha promosso e organizzato il Torneo Ludovico nazionale di calcio giovanile per quasi vent’anni insieme ad altri sportivi. Ha prestato servizio di capo stazione nelle Ferrovie dello Stato Italiane a Bari Centrale, San Basilio Mottola e a Castellaneta Campagna.

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