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Il Premio Strega a Taranto , apriamo la bottiglia con il vincitore

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Giovedì 13 ottobre 2022 ore 19:30 al Teatro Fusco

Mario Desiati, come annunciato dopo la vittoria alla LXXVI edizione del Premio Strega, apre la bottiglia del liquore simbolo del più prestigioso premio letterario italiano a Taranto. L’autore ha scelto di rinnovare la sua premiazione in Puglia, sua terra d’origine, per celebrarne gli scrittori dimenticati e ricordare l’amico Alessandro Leogrande.

Questa la dedica di Desiati dopo il successo: «Lascerò questa bottiglia intonsa. La berrò in Puglia, in ricordo degli scrittori della mia terra, a cominciare da Mariateresa Di Lascia, che lo vinse nel 1995 e non poté ritirarlo perché morì alcuni mesi prima. E vorrei aprirla vicino a dove è Alessandro Leogrande, che era un mio amico: l’avremmo bevuta insieme».

La cerimonia si svolgerà il 13 ottobre, alle ore 19:30, nel corso di una serata organizzata dall’Associazione Presìdi del libro e dal Comune di Taranto, con il sostegno della Regione Puglia e la collaborazione di Fondazione Bellonci e Strega Alberti Benevento.

Dopo i saluti dei rappresentanti del Comune di Taranto e della Regione Puglia, interverranno Ernesto Franco, direttore editoriale di Einaudi, Giovanni Solimine, presidente della Fondazione Bellonci, e Orietta Limitone, presidente dell’Associazione Presìdi del libro.

Il dialogo con Mario Desiati su Spatriati (Einaudi), il libro vincitore dell’ultima edizione del Premio Strega, sarà il cuore della serata che si concluderà, proprio come la cerimonia del 7 luglio al Ninfeo di Villa Giulia, con la consegna della bottiglia del liquore da parte di Giuseppe D’Avino, presidente di Strega Alberti Benevento. Seguirà la tradizionale apertura della bottiglia e un brindisi collettivo insieme, tra gli altri, alla signora Maria Giannico Leogrande.

Converserà con gli ospiti e con l’autore Antonella W. Gaeta, giornalista di Repubblica, e le librerie di Taranto (Libreria Ciurma, Libreria Dickens, Librerie Mandese, Libreria Mondadori, Libreria Ubik) cureranno insieme il banco libri.

MARIO DESIATI

Mario Desiati (Locorotondo, 13 maggio 1977) è uno scrittore, poeta e giornalista italiano, cresciuto a Martina Franca, in provincia di Taranto. Trasferitosi a Roma, inizia a collaborare con la rivista Nuovi Argomenti e a lavorare nelle case editrici Arnoldo Mondadori e Fandango Libri. Nel 2003 esce il suo primo romanzo, Neppure quando è notte (Pequod). Nel 2004 pubblica la raccolta di versi Le luci gialle della contraerea (LietoColle). Il suo impegno in campo poetico è testimoniato anche da diverse curatele, in particolare dell’antologia Nuovissima Poesia Italiana (Mondadori 2004). Con il suo secondo romanzo, Vita precaria e amore eterno (Mondadori 2006), vince il Premio per l’impegno civile Paolo Volponi. Nel 2008 esce Il paese delle spose infelici (Mondadori), da cui è stato tratto l’omonimo film per la regia di Pippo Mezzapesa e nel 2009 Foto di Classe. U uagnon se n’asciot (Laterza). Con Ternitti (Mondadori 2011), ambientato negli anni Settanta del Novecento, racconta l’emigrazione pugliese in Svizzera, i tragici destini delle vittime dell’amianto e conquista un posto da finalista al Premio Strega. Il libro dell’amore proibito (Mondadori 2013) è la storia del tragico innamoramento tra un giovane quattordicenne e la sua insegnante. La sua scrittura si rivolge anche ai ragazzi: nel 2014 esce Un mare di zucchero (Mondadori) seguito da Con le ali ai piedi (Mondadori 2015), La notte dell’innocenza (Rizzoli 2015) e Sognando il gatto (Mondadori 2022). Candore (Einaudi) è del 2016, un romanzo pudico e divertente, a tratti commovente, sulla fascinazione del proibito, sull’industria del desiderio e sulle debolezze degli uomini. Mario Desiati si aggiudica la LXVI edizione del Premio Strega con Spatriati (Einaudi 2021).

SPATRIATI, Einaudi

Proposto da Alessandro Piperno al Premio Strega 2022 con la seguente motivazione:

«Lasciatemi dire, anzitutto, che sono pochi gli scrittori italiani contemporanei che abbiano saputo imprimere al proprio itinerario letterario una coerenza così implacabile. Dai tempi lontani Desiati ha saputo restare fedele al suo mondo con un’ostinazione sorprendente. Ecco, a mio giudizio, Spatriati è il suo libro migliore, il fiore della maturità, quello in cui i temi, le atmosfere e lo stile raggiungono una sintonia incantevole. C’è qualcosa allo stesso tempo di magico e sinistro nel pezzo di Puglia dove nascono, vivono e soffrono i personaggi di Desiati quasi tutti provenienti dalla piccola borghesia rurale. Rivelano un’inquietudine fatta di slanci romantici e appetiti sessuali, da un amore complicato per la terra d’origine e un desiderio altrettanto complesso di fuggire verso metropoli violente e inospitali. La sua prosa è un crocevia di registri deliberatamente antitetici: lirismo e causticità, sentimentalismo e ferocia. Per ottenere questi effetti, Desiati mescola con mano sempre più salda forbitezza letteraria e inflessioni colloquiali»

Claudia entra nella vita di Francesco in una mattina di sole, nell’atrio della scuola: è una folgorazione, la nascita di un desiderio tutto nuovo, che è soprattutto desiderio di vita. Cresceranno insieme, bisticciando come l’acqua e il fuoco, divergenti e inquieti. Lei spavalda, capelli rossi e cravatta, sempre in fuga, lui schivo ma bruciato dalla curiosità erotica. Sono due spatriati, irregolari, o semplicemente giovani. Un romanzo sull’appartenenza e l’accettazione di sé, sulle amicizie tenaci, su una generazione che ha guardato lontano per trovarsi.

 GIOVANNI SOLIMINE

Giovanni Solimine è docente fino al 2021 a La Sapienza – Università di Roma, dove ha diretto il dipartimento di Scienze documentarie, linguistiche e filologiche e, successivamente, il Dipartimento di Lettere e Culture moderne. Studioso di problemi del libro, dell’editoria, della lettura e delle biblioteche, sono suoi i volumi: L’Italia che legge e Senza sapere, pubblicati da Laterza. È stato presidente del Forum del libro, di cui oggi è Presidente Onorario, e componente del Consiglio Superiore dei Beni Culturali. Dal 2017 è Presidente della Fondazione Maria e Goffredo Bellonci, organizzatrice del Premio Strega, che svolge un’intensa attività di diffusione della letteratura italiana contemporanea.

ERNESTO FRANCO

Ernesto Franco, laureato in lettere all’Università di Genova, ha lavorato presso le case editrici Marietti e Garzanti e insegnato alle università di Genova e Siena. Studioso della cultura ispano-americana, ha curato o tradotto opere di Jorge Luis Borges, Julio Cortázar, Alvaro Mutis, Octavio Paz, Ernesto Sabato, Mario Vargas Llosa; ha curato inoltre l’Antologia della letteratura fantastica con testi di Borges, Silvina Ocampo, Adolfo Bioy Casares (Einaudi 2007). Nel 1999, con Vite senza fine (Einaudi 1999), ha vinto il Premio Viareggio. È fra gli autori di Scena padre (Einaudi 2013) e Undici per la Liguria (Einaudi 2015). Nel 2020 sono usciti Donna cometa (Donzelli) e Vite senza fine (Einaudi). Dal 1998 è Direttore editoriale e, dal 2011, Direttore generale editoriale, della casa editrice Einaudi.

GIUSEPPE D’AVINO

Giuseppe D’Avino, ingegnere, è presidente e amministratore delegato dell’azienda di famiglia, la Strega Alberti Benevento Spa, che promuove il Premio Strega dalla sua istituzione nel 1947. È membro del Comitato di gestione e del Consiglio direttivo del Premio.

ANTONELLA W. GAETA

Giornalista e sceneggiatrice, collabora con le pagine culturali della Repubblica dal 2000. Tra i suoi film come sceneggiatrice, per il regista Pippo Mezzapesa, Il paese delle spose infelici (in concorso al Festival di Roma 2011), Il bene mio con Sergio Rubini, il docufilm Pinuccio Lovero. Sogno di una morte di mezza estate (Settimana della Critica, Venezia 2008), i cortometraggi Zinanà (David di Donatello 2004) e Settanta (Nastro d’argento 2014), Ti mangio il cuore, appena uscito nelle sale. Ha sceneggiato il cortometraggio Uerra, esordio alla regia di Paolo Sassanelli (Corto-Cortissimo, Mostra di Venezia 2009), i documentari La nave dolce di Daniele Vicari (Evento Speciale, Mostra di Venezia 2012 e Premio Pasinetti) e Housing di Federica Di Giacomo (in concorso ai festival di Locarno e di Torino 2009). È stata selezionatrice della sezione ufficiale della 67.ma e 68.ma edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, al fianco di Marco Müller. Dal novembre 2011 al febbraio 2015 è stata presidente di Apulia Film Commission.

 


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Redazione Oraquadra

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