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Lamanna (ATT): ” A Taranto c’è già l’albero di Natale, ma la Città è mortificata”

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“Il 4 novembre sarà celebrata a ranghi ridotti e resa invisibile a tutti i cittadini , onorati di essere italiani, con una cerimonia mutilata”

 “Un ennesimo scempio”, così Irene Lamanna, Presidente dell’ATT commenta la presenza dell’albero di Natale nel centro di Taranto. Da diversi giorni si fa un gran parlare di questa installazione un po’ anticipata, ma ciò che colpisce Lamanna è la posizione scelta. Infatti il grande albero natalizio è stato collocato davanti al monumento dei caduti a pochi giorni dalla commemorazione del 4 novembre. “Credo che sia una mancanza di rispetto verso le forze Armate e la Marina militare.

A Bari si renderà onore alla giornata dell’unità nazionale e delle Forze armate con le frecce tricolore, nella provinciale Città di Taranto, laddove le Forze Armate rappresentano il secondo datore di lavoro, città oramai sconsacrata dai valori veri, la stessa cerimonia, presieduta dal Prefetto, sarà celebrata a ranghi ridotti e resa invisibile a tutti i cittadini , onorati di essere italiani, con una cerimonia mutilata”.

Un passaggio anche al cambio tra MSC e Costa crociere nel porto di Taranto: “La verità è che tutto questo non è merito dell’amministrazione Melucci ma del Presidente Sergio Prete dell’autorità portuale che continua a lavorare in assoluto silenzio per il territorio. Ciò che competeva all’amministrazione e non è stato fatto è l’organizzazione dei percorsi in città per quei crocieristi che scelgono di rimanere sul territorio invece di salire su un bus verso Bari e la sua provincia, che vagano senza meta fermandosi al primo monumento utile, che è il Castello Aragonese e cercando di visitarlo senza una programmazione, cosa che non accade da nessuna parte perché nelle altre città questi pacchetti vengono venduti preventivamente e guidati anche nelle vie del commercio per favorire turismo e movimento commerciale.

Io mi chiedo davvero se tutto ciò abbia un senso e che le parole di Crosetto dovrebbero far riflettere.

Intanto si pensa all’ufficio cinema”, conclude Lamanna


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Redazione Oraquadra

La redazione.

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