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Articolo Uno su comparto 32

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Articolo uno Taranto, dopo attenta analisi e confronto tenutosi lo scorso 26 ottobre che ha visto la partecipazione di diversi tecnici, contribuisce al dibattito politico nel merito del futuro per la zona individuata dal vigente piano regolatore di Taranto come comparto 32.

Articolo uno accoglie l’esigenza, non più rimandabile, di riprogrammazione e progettazione di tale area che nel corso degli anni ha visto diverse trasformazioni, alcune in difformità dallo stesso strumento urbanistico, e oggi è una delle periferie di Taranto che vivono l’inattuazione dei previsti servizi e spazi pubblici. Tale situazione non è un caso isolato ma si ripete in diverse zone della città, e coinvolge anche interi quartieri. Paolo VI, Salinella, una parte del Borgo, vivono da decenni la transitorietà del non compiuto, dell’abbandono o dell’incuria.

Comparto32Taranto

Pertanto, pur comprendendo il rimando di alcune forze politiche per le decisioni alla stesura nel nuovo Piano urbanistico generale che dovrà restituire un’immagine complessiva della città, Articolo uno ritiene che la dilatazione del tempo, ineludibile per la redazione del nuovo PUG, lascerebbe ancora per diversi anni senza risposte adeguate innanzitutto la popolazione e le necessità che richiedono, invece, soluzioni urgenti.

Per noi non è una motivazione sufficiente scegliere di rigettare o far andare avanti una delibera sulla base di pressioni di privati e associazioni di categoria, o di chi rappresenta specifici interessi. Per noi è l’interesse pubblico nel senso più ampio il faro dell’attività della pubblica amministrazione e anche delle imprese, come cita la costituzione. Per questo riteniamo opportuno che si dia mandato agli uffici tecnici del Comune per avviare il lavoro di analisi dei fabbisogni specifici di tale area, e auspichiamo tale provvedimento possa essere preso per altri comparti della città.

Per una pianificazione corretta di tali ambiti d’intervento si può fare riferimento ai Piani di recupero o piani integrati di rigenerazione urbana e quindi potrebbero essere esplicate varianti all’attuale PRG anche, per esempio, per il decremento degli indici di edificabilità. Ed è proprio alla luce di questi piani che il decisore politico può scegliere quali sono le priorità e le esigenze da attuare. Proporre il contrasto al consumo di suolo per noi non basta, perché tale posizione non affronta con decisione il tema dei veri o presunti diritti edificatori acquisiti i quali hanno già opzionato il consumo di suolo almeno per il prossimo ventennio, nello stesso riteniamo che la dotazione dei fabbisogni di verde e servizi per ogni cittadino debba essere attuato anche attraverso lo strumento della perequazione. La nostra posizione è orientata verso la rigenerazione urbana che non e’ una materia completamente regolamentabile ma è espressione proprio delle Politiche urbane, sociali, culturali, economiche e delle infrastrutture materiali e immateriali che devono essere prima di tutto condivise con la collettività attraverso percorsi di partecipazione pubblica.

La successiva valutazione dei progetti, per noi, dovrà ovviamente rispondere alle linee programmatiche già espresse dal DPP, e da specifici indicatori di valutazione degli interventi con particolare riferimento agli obiettivi di sviluppo sostenibile (SDG) che l’amministrazione Melucci già persegue. Per questo sarà opportuno anche una revisione attenta sulle nuove esigenze dei modi di vivere collettivi, riferendoci ai nuovi modi di concepire le rsa, ad esempio, e tutte le attività di servizio al nuovo ospedale attraverso i già menzionati incontri di partecipazione che devono essere attivati nel più breve tempo possibile.

In questi anni la sfida di uscire dalla città della transitorietà può essere vinta e per farlo per noi è fondamentale che il governo del territorio continui a perseguire, come nella passata consiliatura, nella redazione di pianificazione con priorità verso i piani di rigenerazione urbana integrata e piani di valorizzazione del paesaggio in grado di rispondere alla dotazione di attrezzature pubbliche e di servizi di interesse pubblico per garantire i livelli essenziali, equi e sostenibili delle prestazioni concernenti i diritti sociali e civili, il tutto rispettando l’ambiente e garantendo che ogni intervento non vada a sommarsi in maniera negativa nel bilancio delle azioni climalteranti.

 

 

Il segretario cittadino Giampaolo Pollicoro

Il segretario provinciale Massimo Serio


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Redazione Oraquadra

La redazione.

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