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SILB- le imprese del divertimento sono per la tutela della legalità

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Le imprese dell’intrattenimento si incontrano in Confcommercio per parlare di legalità e di abusivismo, due temi caldi rimbalzati  sulle prime pagine della cronaca proprio in queste settimane, dopo i noti fatti di Modena.

Alla riunione, organizzata dal commissario del sindacato del locali da ballo ed intrattenimento SILB Confcommercio Taranto, Gianluca Piotti,  vi hanno preso  i rappresentanti delle discoteche  e principali imprese del settore del tarantino con l’obiettivo di migliorare il dialogo ed il confronto con le Istituzioni, su una problematica  che spesso accende l’attenzione dei media. Dall’altra parte del tavolo, ma tutt’altro che contrapposto, il dirigente della Divisione Amministrativa, Sociale e dell’Immigrazione della Questura, Marcello Pedrotti.

“Dopo tre inverni, in cui le discoteche sono state chiuse o hanno lavorato a singhiozzo, finalmente siamo ripartiti. Era importante – commenta Gianluca Piotti- incontrarsi e confrontarsi tra di noi e col nuovo dirigente, dott. Pedrotti, per fare il punto sulle nostre problematiche, in particolare la sicurezza, nei suoi vari aspetti, e l’abusivismo. I due temi sono strettamente legati perché, specialmente in un momento come questo dove il disagio dei giovani ha acuito i problemi di micro violenza, senza dimenticare la diffusa microcriminalità, è molto importante assicurare un divertimento sicuro in locali, che non solo siano in regola da un punto di vista amministrativo, ma anche rispettino tutte le norme in materia di sicurezza. A questo proposito sottolineo, come abbiamo fatto nel corso della riunione, l’importanza di prestare la massima attenzione al divieto di somministrazione di alcol ai minori, una piaga diffusa assieme, purtroppo, a quella della droga. I due fenomeni vanno assolutamente tenuti sotto controllo e contrastati nei nostri locali, prestando ovviamente particolare attenzione ai minori. Molti locali purtroppo non sono sopravvissuti al lunghissimo stop, ricordo che la nostra categoria è stata la prima a chiudere e l’ultima a riaprire, ma i sopravvissuti in tutta Italia si sono rimboccati le maniche, hanno riaperto le attività, in molti casi ristrutturando e rinnovando locali ed attrezzature, ed ora guardano con fiducia ai prossimi mesi”.

Il dirigente Pedrotti, romagnolo DOC, viene da una terra dove le discoteche, come  egli stesso ha spiegato agli imprenditori presenti, sono parte  integrante dell’economia del turismo e del divertimento della riviera, una economia da tutelare e valorizzare purché svolta nelle regole e con la massima attenzione alla ‘sicurezza, un requisito che deve far parte del bagaglio culturale dell’imprenditore’. La ‘sicurezza’ è un obiettivo che va perseguito per il successo stesso della impresa e  a tal proposito  Pedrotti si è soffermato sulla esperienza di Rimini dove le imprese spesso, in occasione degli appuntamenti particolarmente  impegnativi,  sollecitano un incontro di pianificazione della sicurezza con le forze di polizia,  con finalità di prevenzione.

Infine, è stata posta la questione del  famigerato art. 100 del Tulps, datato 1931, di cui gli imprenditori chiedono una rivisitazione che ridisegni in qualche modo  i limiti della responsabilità oggettiva dell’imprenditore.

E sempre in tema di legalità, non meno importante la problematica dell’abusivismo che vede coinvolte strutture di vario genere nell’organizzazione di feste, serate danzanti, djset etc.   Ville, masserie, ristoranti, bar che, pur non essendo classificati come discoteche, non rispettano – è stato evidenziato dagli imprenditori – le regole e le prescrizioni imposte dalla commissione di pubblico spettacolo, e che spesso organizzano eventi per grandi numeri ignorando le norme sulla sicurezza. Un fenomeno che sfugge spesso ai controlli e che crea una grave forma di concorrenza sleale.

 

 


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Redazione Oraquadra

La redazione.

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