Il Buongiorno di Pina Colitta. Amicizia: Perdono e distanza disintossicante
Nei confronti di chi, in una relazione amicale, ci ha ferito, bisognerebbe riuscire a mettere in atto la complessa arte del perdono…
Intanto un inizio potrebbe essere imparare a perdonare ciò che si reputi non sia importante in prospettiva.
Ovviamente il processo di metabolizzazione di un torto può richiedere ore, giorni, settimane o mesi.
Non ha importanza!
Certamente capire qual è il confine tra colpa e orgoglio, e imparare a riconoscerlo sempre, non è facile.
In pratica imparare a perdonare ciò che merita di essere perdonato è il primo passo per circondarsi di persone positive. Il percorso è molto difficile, ma certamente le esperienze difficili fanno crescere e possono portare però a maggiore maturità e consapevolezza. Se si riesce a comprendere il perdono si può avere il privilegio di circondarsi di persone positive.
Se è vera la legge universale per cui i simili si attraggano, ci sono certamente buone speranze di attirare persone positive con cui condividere la vita, le gioie e i dolori.
Essere positivi vuol dire attirare persone positive…
Le persone malfidate attrarranno persone come loro.
Può sembrare semplice e un po’ scontato, ma la verità è che nessuno capisce meglio di un amico somigliante a noi stessi.
Se si è in grado di polarizzare persone positive, si riuscirà anche a canalizzare la loro positività attraverso la relazione.
Cambiare modo di pensare, approcciare la vita con ottimismo ed un sorriso sulle labbra, è il modo giusto per trovare le giuste amicizie.
Bisognerebbe fare quello che funziona per ognuno di noi.
Non si può definire qualitativamente una persona che ci sta attorno, quello che conta veramente è il modo in cui la sua energia fa stare bene. Non esiste una definizione universale delle persone che gradiremmo avere attorno a noi, esiste solo ciò che vogliamo nella nostra vita di tutti i giorni e le persone che vogliamo avere intorno se portano le giuste energie motivazionali per spingere avanti i nostri obiettivi e aiutarci a vivere le nostre giornate.
Capire ciò di cui si ha bisogno è un processo lungo ed impegnativo per cui sbagliare è normale. Quello che conta davvero è darsi delle priorità, sempre. Solo a quel punto gli amici potranno essere portatori sani di bene e garantire una vita più felice e libera.
Il processo è semplice: liberarsi delle persone negative è il primo passo verso la capacità di circondarsi di persone positive. Che cosa significa? Significa tagliare i ponti, se necessario, in maniera anche brutale. Diciamo che io opto sempre per la sana scelta di “prendere le distanze”, evitando di dare spiegazioni così come nessuno le deve a me.
«L’amicizia vera e autentica presuppone una partecipazione sentita, puramente oggettiva e pienamente disinteressata, alle gioie e ai dolori di un’altra persona, partecipazione che a sua volta si basa su di un vero identificarsi con l’amico. A tutto ciò l’egoismo della natura umana è tanto contrario, che la vera amicizia appartiene alle cose, di cui, come dei colossali serpenti marini, non si sa se siano leggendarie, oppure esistano da qualche parte.» – Arthur Schopenhauer, Parerga e paralipomena