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Verso la Costituente del nuovo Partito Democratico

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Siamo convinti che quando tutto è o sembra perduto, bisogna rimettersi in marcia, ripartendo dagli insegnamenti dei maestri del pensiero riformista e socialista italiano.

Per noi l’inizio è la convinzione che in questo tormentato mondo di oggi c’è un immenso bisogno di libertà, uguaglianza, giustizia sociale, tutela dell’ambiente, in una parola, di “sinistra”.
Di una sinistra che ha bisogno di ritrovare il cuore e la testa, quella spinta al cambiamento che aiuta a sentirsi protagonisti e a contare per fare la differenza.

Siamo ragazze e ragazzi, donne e uomini provenienti da esperienze politiche e associative eterogenee, consapevoli dell’urgenza di colmare quei vuoti presenti nella politica progressista, perché troppo tardi si è accorta di un arretramento della globalizzazione lasciando che la sofferenza economica e sociale venisse raccolta dall’ideologia delle destre.

Per questo pensiamo che la fase costituente del PD sia un’occasione da non perdere per creare un nuovo campo progressista ed ecologista.

Un nuovo soggetto collettivo, ampio e plurale, che dovrà intraprendere percorsi faticosi, non sempre scanditi dai riti dei partiti e dai rapporti di forza esistenti.
Una forza politica che si faccia promotrice entusiasta di quelle idee che cambiano il clima e l’aria della politica.
Non vogliamo restare a guardare e ad assistere imbelli all’azione di una destra ideologica, forte con i deboli e debole con i forti, che aizza il conflitto tra ultimi e penultimi quando esibisce la sua natura disumana con i diseredati su un barcone in cerca di nuova vita in una terra promessa.
Una destra che vuole restringere le libertà di espressione e manifestazione; che vuole cancellare anni di battaglie per i diritti delle donne; che vuole normare come scegliere di amare; che vuole distruggere quel grande patrimonio di relazioni che è l’Europa, indispensabile per una interlocuzione attiva ed un rapporto equilibrato con gli USA nel sistema di alleanza occidentale.
Il PD ha smesso di essere “partito del cambiamento” ed è diventato sempre più “partito di sistema”; per questo ha perso le elezioni e vede progressivamente calare i suoi consensi.
La crescita delle povertà, delle disuguaglianze, degli squilibri territoriali nel nostro Paese, impone alle forze di sinistra un impegno unitario straordinario per la coesione nazionale, per la redistribuzione delle risorse a favore delle aree svantaggiate e del Sud in particolare.
La paura del futuro e i rischi che corre il pianeta ci interrogano sulla necessità che i problemi ambientali non siano l’ultimo problema di cui occuparsi ma il binario su cui le politiche del lavoro, dello sviluppo e del welfare devono viaggiare.
Non basta più evocare una preoccupazione sui mutamenti climatici. Bisogna cambiare un modello di sviluppo che ha prodotto inquinamento, surriscaldamento e problemi sanitari. Bisogna agire presto per fermare l’inesorabile devastazione del pianeta.
Taranto è uno dei simboli di questa lotta e della transizione ecologica; Taranto è la città del “non piu’” ma “non ancora” che ha visto nascere proprio tra le pieghe dell’incertezza i mostri dell’antipolitica. A partire dalla trasformazione radicale di un modello di sviluppo obsoleto e dannoso, può nascere una “sinistra senza balbettii” sul destino di questa comunità.
Vogliamo una politica che rispetti la salute e l’ambiente e che smetta di simulare equilibrismi, optando con determinazione per un futuro diverso, fuori dalla gabbia dell’economia del carbone.
Per i giovani di questo territorio non ci sarà capacità di costruire qui il proprio destino se le nubi nere dei camini dell’ex Ilva continueranno a campeggiare sulle nostre teste.

Questo nostro contributo vuole essere non uno sforzo esaustivo ma l’apertura di un cantiere che chiami a raccolta tutti coloro che, dentro e fuori il Pd, nelle associazioni, nei sindacati, nei circoli ricreativi, vogliono dare un contributo affinché la fase costituente e il congresso del PD segnino l’avvio della rifondazione del Partito, del rinnovamento della sua classe dirigente, a tutti i livelli, mettendo in primo piano i giovani e le donne.

Firmatari
Barbalinardo Giovanni, Cacciapaglia Francesco, Cannata Angelo, Caroppa Francesca, Fuggetti Claudio, Macrì Valeria, Perrucci Vittorio, Saracino Chiara, Tommasi Roberta


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Redazione Oraquadra

La redazione.

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