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Articolo Uno scrive al Sindaco di Taranto Melucci, occorre una vera costituente rifondativa di Centro sinistra

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Caro Rinaldo, 

L’esperienza di Taranto, anche quella pugliese, ci consegna una evidente realtà con cui bisogna fare i conti e cioè che l’urgenza di una vera costituente rifondativa non è rimandabile perché il primo partito di centro sinistra non basta da solo per vincere le elezioni ma soprattutto non basta a rappresentare tutte le istanze del nostro territorio complicato, sfilacciato e che purtroppo soffre ancora del non aver superato la grande disfunzione del Mezzogiorno d’Italia. 

Bisogna scegliere chi rappresentare. 

La nostra posizione è sempre stata di aperto dialogo e supporto per cercare di ricucire la frammentazione del centro sinistra tutto, e lo siamo a maggior ragione oggi, per questo non riusciamo ancora a capacitarci sul fatto di fare appelli a tutti gli amministratori jonici di schierarsi su un nome particolare di un candidato alla segreteria del nuovo Pd. Non capiamo soprattutto il perché orientarsi politicamente e invitare a farlo sulla base di una partecipazione a un congresso Anci quando ci sono ben altri 2 candidati che ancora devono esprimere la loro visione e posizione in merito alle nostre grandi questioni, prima fra tutte quella dello stabilimento siderurgico. Perché scegliere un candidato al posto di un altro? Che garanzie di programma vengono forniti da tutti i candidati? Che posizione ha Bonaccini sull’autonomia differenziata? È bene chiarirlo prima. 

Il problema non sono le correnti ma i meccanismi di funzionamento del partito che si fondano sulle correnti il vero nodo politico da sciogliere. L’ANCI si appresta ad essere una corrente del nuovo Pd? Crediamo che il primo problema sia quello dell’identità e che per affrontarlo sia necessario uno sforzo più profondo per superare le dinamiche di corto circuito interno che hai vissuto anche tu in prima persona e tutti noi, durante la prima consigliatura, sulla vicenda ex-Ilva. 

La garanzia sul prosieguo degli imponenti progetti sulla transizione ecologica del siderurgico per noi non bastano, ma soprattutto gli altri candidati cosa dicono nel merito della questione? La carta di Taranto è un buon punto di partenza, ma vediamo ancora logiche di compensazione sul grande tema del mezzogiorno utilizzate dai primi del 900 e che fino ad oggi non ha prodotto grandi risultati. 

È  per questo che crediamo fermamente che sia necessario partire dai contenuti del progetto politico e non dai nomi. 

E’ il momento di tornare a parlare di politica, anche quando non si è d’accordo con le idee degli altri, per essere voce di “ chi non ce la fa da solo” a partire dal nostro Sud, per essere voce di questo complicato territorio che vuole e attende da troppo tempo un riscatto vero. 

Massimo SERIO
Segretario Provinciale Articolo Uno Federazione di Taranto

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Redazione Oraquadra

La redazione.

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