Grottaglie: Si aggravano le condizioni di salute della Signora presa a martellate
Chiesta la custodia cautelare in carcere della responsabile della aggressione
Si aggravano le condizioni di salute della donna di Grottaglie presa a martellate e bastonate da una vicina di casa per il solo fatto di essersi lamentata dell’ennesimo episodio di urla e schiamazzi provenienti a tarda notte dalla abitazione di quest’ultima.
Nell’occasione la vittima è stata raggiunta da una violenta martellata in testa, da una forte bastonata al braccio destro ed è riuscita a sottrarsi alla furia omicida della propria vicina di casa, solo grazie al pronto intervento del marito, dei figli e di altri vicini di casa intervenuti in suo aiuto.
L’avv Ettore Mirelli, difensore di fiducia della parte offesa ha depositato in Procura tutta la documentazione medica relativa alle lesioni riportate dalla sua assistita, chiedendo la custodia cautelare in carcere della donna responsabile della aggressione.
Sul punto l’avv Mirelli ha dichiarato: “Le modalità della condotta offensiva, portata a compimento con l’uso di corpi contundenti, nello specifico, un martello e un bastone, sono state tali da non lasciare dubbi sull’intento omicida della donna responsabile della aggressione, e già di per sé queste circostanze avrebbero dovuto indurre alla adozione di misure cautelari atte a scongiurare il pericolo concreto e attuale di reiterazione della condotta criminosa. La pericolosità sociale della donna responsabile della aggressione non può essere messa in dubbio, anche in ragione della condotta violenta dalla stessa manifestata in precedenti occasioni, in cui però si era limitata a mere aggressioni verbali in danno della vittima e di altri vicini esasperati per la continua turbativa della quiete pubblica posta in essere dalla donna.
Il problema adesso è tutelare la vittima, che a distanza di una settimana dalla aggressione continua a presentare invasivi effetti invalidanti in conseguenza del trauma cranico subito, oltre che per la frattura del braccio destro. A questo si aggiunga il trauma psicologico, a causa del quale, il personale medico ha prescritto alla donna ansiolitici, sonniferi e un ciclo di psicoterapia nella speranza di alleviare la paura ed elaborare il trauma psicologico subito.
Attualmente la vittima ha paura di uscire da casa ed è in perenne apprensione per l’incolumità propria e della propria famiglia, composta dal marito e da due figli adolescenti, trovandosi sempre al cospetto della propria carnefice, sua vicina di casa.”
In effetti, è forte l’esasperazione del vicinato per questa vicenda, e il rilascio a piede libero della responsabile di questa aggressione, dopo appena qualche ora di fermo, ha lasciato in tutti un senso di abbandono e sfiducia nei confronti delle istituzioni, lasciando risuonare inascoltata, in via San Francesco De Geronimo (foto di copertina), la domanda: “ A noi chi ci difende?”