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I consumi alimentari di Natale a casa, al ristorante al bar: a buon cibo non si rinuncia

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Natale tempo di consumi ed acquisti alimentari più elevati, di pranzi e di cene in casa ed al ristorante.

I problemi della filiera produttiva alle prese con l’esplosione dei costi dell’energia e delle materie prime, hanno determinato già a partire da ottobre un rincaro dei prezzi e conseguentemente una contrazione dei consumi, anche se a Natale vi è maggiore propensione a riempire il carello della spesa, cedendo agli acquisti di prodotti alimentari più pregiati (vini, formaggi, carni, pesce e frutti di mare) da portare sulla tavola della festa.

Nel tarantino in  particolare per la cena della vigilia di Natale è d’obbligo per molte famiglie il passaggio in pescheria  per l’acquisto di pesce e frutti di mare locali. “Abbiamo -conferma Luciano Carriero, presidente della categoria del commercio al dettaglio di prodotti ittici di Confcommercio- molte ordinazioni  di pesci (orate, spigole, dentici) da un paio di chili,  soprattutto  per la cena del 24. I prezzi sono di poco  aumentati e  tutto sommato non sono molto distanti dal 2021,  le famiglie comunque  per la festa sono più  disposte a spendere perché desiderano acquistare prodotti di qualità e soprattutto locali.   Naturalmente è anche molto richiesto il crudo ed  i frutti di mare;  abbiamo  le   cozze nere tarantine, saporite nonostante si sia in inverno.” E a proposito di cozze tarantine ricordiamo come  il 2022 sia stato un anno speciale  per la mitilicoltura jonica  contrassegnato dall’acquisizione del marchio Slow Food  e recentemente dalla ordinanza del Comune di Taranto che vieta la immersione nelle acque del Mar Piccolo del prodotto non locale.

Se il pesce trionfa  nei pranzi e nelle cene  per i menù di Natale e di fine anno nelle case delle  famiglie più ancorate alla tradizione locale, al ristorante la scelta è comunque ricca e variegata ed i menù propositi rispondono alle varie fasce di gusto e prezzo  ed alle più disparate  tendenze enogastronomiche.

Il prezzo per il  pranzo di Natale al ristorante varia – spiega il presidente provinciale di Fipe Ristoranti, Antonio Salamina– tra i 45 ed i 65 euro, e a Capodanno si aggira attorno alle 100 euro. “In generale già a partire da dicembre nei ristoranti di Taranto e della provincia  si registra maggior movimento: cene e pranzi di lavoro di fine anno, feste di auguri tra amici, e soprattutto la voglia di concedersi un momento di leggerezza. Con l’arrivo per le festività dei figli  fuori sede,  le famiglie  si concederanno più incontri  al ristorante almeno sino alla prima settimana di gennaio”.  Gli aumenti? “E’ inevitabile che i prezzi della ristorazione siano aumentati -spiega Salamina- i clienti lo sanno, ma comprendono. Semmai si esce qualche  volta di meno, ma al ristorante non si rinuncia.”

La sosta al bar, tanto amato dagli Italiani, è d’obbligo  e non solo per la classica colazione. “C’è molto movimento – conferma Paolo Barivelo, presidente provinciale di Fipe Bar- tanta gente per strada, grazie anche alle tante iniziative organizzate un po’ ovunque. A Taranto i luoghi di aggregazione e le vie del commercio sono piene di gente in giro per gli acquisti, ma anche per godere del clima di festa che si respira, e la sosta al bar per una buona colazione, per uno spuntino veloce, per un aperitivo fa parte del rito del passeggio. Stiamo lavorando bene malgrado il periodo non sia dei più rosei e le difficoltà non manchino. Per ora il pubblico che frequenta i nostri bar e pub è fatto soprattutto di lavoratori e nei festivi  famiglie e gente che fa shopping. Nei giorni prossimi avremo l’arrivo dei giovani che vivono fuori, e  dal 23 sino al 6 gennaio al banco e ai tavolini l’atmosfera si farà più elettrizzante con i cocktail e gli happy hour.”


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Redazione Oraquadra

La redazione.

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