Il Buongiorno di Pina Colitta. Non si spiega, eppure c’è un perché … E’ Natale
Non si spiega perché in questi giorni di festa, giorni in cui la parola nascita e rinascita è ricorrente,
si avverte sempre questo bisogno emotivo di raccontarsi e raccontare.
Bene, se dobbiamo raccontarci e raccontare i nostri giorni su questa terra, voglio farmi e fare un augurio: quando ci capita di dire un “SI”, facciamoci la promessa di non accompagnarlo subito
dopo con un “MA”, facciamo il buon proposito di non trovare sempre qualcosa che non va.
Si, troviamo il tempo di un’affermazione totalmente positiva, evitando di fare opposizione in una democratica esistenza che rappresenta il nostro cuore e la nostra anima e proviamo a costruire
una nostra identità.
Opporsi a tutto ciò che non è democrazia, identità è positività è un “SI”; vivere nalla lamentatio continua con una polemica perenne, banale e distruttiva, è invece un “MA”.
Questo periodo dell’anno viene definito “ momento di famiglia, di incontri, di “perdono”!!!
Quante inutili parole se celano solo una unica e sacrosanta realtà: ognuno vive i propri
“MA”, che possono divenire dissacranti, però, quando distruggono l’unica possibile
combinazione per usare questa parola nella breve riflessione: “ SI, MA, eppure vivo” …
Il Natale è la festa di noi, di noi persone che abbiamo il coraggio di accogliere i nostri limiti, l’umiltà di abbracciare i nostri dolori e le nostre false speranze. E’ la festa di chi ha il coraggio di abbandonare il comodo vivere per uno scomodo, ma libero di esistere.
E’ il momento, penso, per festeggiare chi guarda avanti e con uno sguardo verso l’altro, verso un semplice conoscente, verso uno sconosciuto, in grado di regalare il proprio tempo. E’ la festa di chi, con trasparenza, non si nasconde dietro un “non posso” per una serie di
motivazioni che nulla a che fare con il donarsi, se lo si vuole davvero.
E’ la festa dell’uomo che “rinasce” dalle sue sconfitte, che è vivo e tale si sente, nonostante i suoi fallimenti.
Da parte mia un augurio di forza e coraggio va a coloro che hanno scelto o non scelto di stare da soli, ricordando a se stessi che soli si nasce e che la solitudine può essere un’ottima amica se
accettata, accolta e non demonizzata.
In questo giorno di Sacra ricorrenza a me stessa che sono felice di scrivere ciò che provo e
soprattutto felice di fare gli auguri a tanti amici che, forse mai incontrerò di persona; sono soddisfatta di avere sempre un pensiero per tanti che sono lontani e non presenti nel mio quotidiano; sono orgogliosa di “esserci” al di fuori di ogni contesto costruito e
programmato…
Il mio miracolo per Natale? Quello di sempre: “Esserci” con noi stessi soprattutto, per ascoltarsi, per donarsi, senza “si e ma”, perché il donarsi, di oggi, nella sacralità del momento, possa donare a noi stessi la possibilità di celebrare il nostro Natale ogni giorno.