IL BUONGIORNO DI PINA COLITTAPRIMO PIANOWellness

Il Buongiorno di Pina Colitta. La bilancia dei buoni propositi

Condividi

Ed eccoci qui, a fare bilanci e riflessioni per chiudere un altro anno. Io direi sempre con il nostro Ianus Bifrons, una delle più antiche divinità dei latini e dei romani, venerata fin dagli albori della città di Roma. Raffigurato con due volti, uno speculare all’altro. Giano certamente è importante perchè il Dio degli inizi, delle porte e dei passaggi.

 Il Dio bifronte, infatti, con il suo guardare al futuro ed al passato contemporaneamente rappresentava il dio dei momenti di passaggio e del ciclo delle stagioni. Come non potrei rappresentare il 31 Dicembre se non con l’immagine di Giano che guarda sia al passato sia al futuro?

A breve inizierà gennaio, il primo mese dell’anno dedicato a Giano, cioè il primo mese dopo il Solstizio d’Inverno, ovvero il mese in cui la luce inizia, lentamente, a trionfare sulle tenebre. E, come ogni anno salutiamo il vecchio anno con l’augurio che “la luce venga fuori dalle tenebre”. Salutiamo questo nuovo anno con l’augurio che sia riflessivo, silenzioso, e pieno di nuovi propositi che riguardano l’anima. La madre delle madri, a tal proposito ebbe a dire:

“Cosa posso dirvi per aiutarvi a vivere meglio in questo anno?

Sorridetevi gli uni gli altri;

sorridete a vostra moglie

a vostro marito

ai vostri figli

alle persone con le quali lavorate

a chi vi comanda;

sorridetevi a vicenda;

questo vi aiuterà a crescere nell’amore

perché il sorriso è il frutto dell’amore.”

Si, qualcuno dirà: i soliti propositi di rinnovamento, di tante speranze, di tanti vogliosi desideri di rinascita!

Io penserei invece a tante distanze da abbattere e vuoti da colmare, ma soprattutto a tanta vita da conquistare!  Penserei a tante riformulazioni per eliminare quei nostri comportamenti che non si ascrivono al “bene di sé”.

E, forse, se non la pensiamo come Oscar Wilde qualcosa cambierà.

“I buoni propositi sono inutili tentativi di interferire con le leggi scientifiche. Nascono dalla pura vanità e il loro risultato è un nulla assoluto. Ogni tanto ci regalano una di quelle emozioni voluttuose e sterili che hanno un certo fascino per i deboli: è tutto quello che se ne può dire. Sono semplicemente assegni che gli uomini emettono su una banca dove non hanno un conto corrente.”


Condividi

Lascia un commento