Giochi del Mediterraneo, Azzaro: «Il centrodestra offra un contributo»
Al nostro impegno su progetti e finanziamenti per i nuovi impianti, alla nostra inarrestabile volontà di definire un futuro diverso per la città attraverso i Giochi del Mediterraneo, c’è una parte politica ben definita, oggi al Governo, che oppone un tifo sfegatato per il fallimento di questo ambizioso progetto.
È la schizofrenia del centrodestra ionico, dal quale fino a oggi non abbiamo ricevuto nemmeno un cenno di supporto rispetto alla mole di attività che, come comunità, siamo chiamati a svolgere per questo evento: più facile diffondere notizie prive di fondamento, come l’assurda ipotesi di uno “scippo” dei Giochi da parte di Bari, che farsi parte diligente e premere affinché da Roma arrivino le risorse già appostate, affinché venga firmato quel benedetto decreto che ci trasferirà 150 milioni di euro.
Se il centrodestra intende interpretare così il suo ruolo di governo, non possiamo aspettarci nulla di buono. Non speravamo certo in un’accelerazione dell’iter, al cambio di esecutivo, ma non avremmo immaginato addirittura questa brusca frenata che, purtroppo, sta creando numerosi problemi al lavoro del comitato organizzatore. Problemi che si aggiungono a quelli creati dallo scioglimento anticipato, otto mesi di amministrazione persi anche per colpa di molti consiglieri di centrodestra.
Servirebbe, invece, che proprio il centrodestra mettesse da parte la retorica da campagna elettorale permanente e si concentrasse sui bisogni dei cittadini: che voglia dire preoccuparsi del costo di energia e carburanti, oppure di finalizzare risorse che altri governi hanno rintracciato con lungimiranza, è arrivato per loro il momento delle decisioni.
Noi continueremo a lavorare sui progetti, sulle previsioni del masterplan dei Giochi, sulle linee di finanziamento perché la responsabilità di decidere per il bene dei cittadini ce la siamo presa in tempi non sospetti. Da loro ci aspettiamo che smettano di badare al consenso e guardino all’interesse diffuso del territorio, evitando di remarvi contro.