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APERTAMENTE di Mario Guadagnolo – Caro Emiliano e caro Turco vi scrivo: noi di Italia Viva ci guardiamo allo specchio e non ci vergogniamo

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Lettera aperta  di Mario Guadagnolo al Presidente della Giunta regionale Michele Emiliano e al Sen. Mario Turco, dopo la calata del Presidente a Taranto

Caro Presidente Emiliano dalle due interviste che seguono, la sua e quella del sen. Mario Turco rilasciate dopo l’incontro col Sindaco di Taranto Rinaldo Melucci, si evincono due considerazioni:
la prima, come dicevano i latini, “Similes cum similibus saepe congregantur”;
la seconda i 5 Stelle insieme a lei continuate pervicacemente a prendere per i fondelli i tarantini nella convinzione che Taranto sia una sua colonia e un suo feudo personale e i tarantini degli imbecilli smemorati senza cervello che si possono impunemente prendere per i fondelli non una volta ma due volte.
Nelle scorse elezioni politiche Di Maio e Conte avevano promesso che se fossero andati al Governo,  il giorno dopo,  avrebbero chiuso l’Ilva e trasformato lo stabilimento in un parco a verde, dove i tarantini sarebbero andati a cambiamento d’aria. Caro Presidente Emiliano lei dice che non vuole avere a che fare col terzo polo e che Italia Viva è una forza politica avversaria. Certamente, ha perfettamente ragione!
Il terzo polo e lei sono alternativi e con lei non hanno nulla da spartire perché sono forze riformiste, avanzate, europee, progressiste, laiche, garantiste, moderne, che considerano il populismo e la demagogia dei senza cervello come i suoi compagni di viaggio una iattura per questo Paese e per questa Regione. Ha ragione perché lei con i valori per i quali si battono Italia Viva e Azione non ha nulla a che spartire semplicemente perché lei col riformismo non ha nulla a che spartire. Non ci meraviglia questa sua presa di posizione nei confronti di Italia Viva e del Terzo polo perché noi con un personaggio come lei e con tutti disvalori che lei incarna trasformismo, populismo, giustizialismo, disamministrazione della cosa pubblica siamo alternativi. Lei è un demagogo, un populista, un trasformista, un politico cinico e spregiudicato che ha trasformato la politica nella nostra regione in un mercato nel quale come il Mangiafuoco di Pinocchio manovra i suoi burattini (ovviamente quelli senza idee e senza cervello) comprandoseli a destra e a sinistra offrendo loro strapuntini e cadreghe a go go.
I suoi clientes vanno dalla destra post berlusconiana dei Palese, dei Di Cagno Abrescia, dei Cassano alla Sinistra dei 5 stelle che, assatanati di strapuntini, le tengono bordone continuando come fa il sen. Turco quando insieme speculate sul dolore e sulla sofferenza dei tarantini promettendo soluzioni al problema Ilva che sapete perfettamente impraticabili come quella della promessa di chiudere lo stabilimento dell’Ilva. Il cinismo suo e di Turco sta nel fatto che state mentendo ai tarantini avendo piena coscienza di mentire e promettete cose che non stanno in piedi assumendo impegni che sapete sono impossibili da mantenere. Ai 5 stelle la mistificazione elettorale e l’imbroglio sono riusciti una volta alle elezioni politiche carpendo la buona fede dei tarantini, strumentalizzando cinicamente le loro speranze in tal modo facendo man bassa di voti.
Sperano che il colpaccio riesca la seconda volta convinti come sono che i taranti siano degli imbecilli smemorati e senza cervello e invece si sbagliano. I tarantini li fotti una volta ma non la seconda. Hanno conosciuto sia lei sia i 5 stelle e non abboccano più perché, checchè ne pensiate lei e i 5 stelle non sono né imbecilli né smemorati. Lei caro Presidente Emiliano nella sua intervista dice che non farà mai accordi con il terzo polo di Renzi e Calenda che considera suoi avversari politici. Ma si è chiesto se per caso non sia il terzo polo non lei a non voler stare nella sua maggioranza? Lo sa lei che tra noi e gente come lei non ci può essere intesa di alcun genere non perchè lei non lo vuole ma perchè Italia viva e il terzo polo sono alternativi e incompatibili con chi va a braccetto con i fascisti e i neonazisti e fa loro la campagna elettorale, con chi corrompe il costume politico nella vita politica pugliese elevando il trasformismo, il voltagabbanismo, e i saltimbanchi a sistema e regola di comportamento politico. Lei appartiene al PD che è l’erede di quel partito serio che era il PCI.
Non prova un po’ di vergogna per essere andato a braccetto col sindaco neofascista Pippi Mellone di Nardò e di avergli fatto la campagna elettorale facendosi fotografare a braccetto con lui?
Lei con quelle foto ha offeso il PCI e la memoria di Enrico Berlinguer. Se lei militasse nel PCI di Berlinguer per questi suoi comportamenti sarebbe stato cacciato dal partito a pedate nel sedere e ora farebbe il magistrato in qualche piccola provincia. Invece sta lì a pontificare, a manovrare i suoi burattini, a fare e disfare in maniera cinica e spregiudicata con la supponenza del padrone e si permette di venire a Taranto trattando questa città come una sua colonia e il suo sindaco come un suo dipendente.
Mi spiace per il Sindaco Melucci che si lascia trattare come un maggiordomo e che permette ad Emiliano di trattare Taranto come una provincia dell’impero, mi dispiace perchè personalmente l’ho votato, l’ho sostenuto, ho creduto in lui ed avevo ed ho grande stima di lui. Mi aspetto da Melucci uno scatto di orgoglio, un colpo d’ala, una presa di coscienza, quella di essere il primo cittadino di una città che ha orgoglio e dignità da vendere e che mandi al diavolo colui che pretende di essere il suo e il nostro padrone. Se lo facesse i tarantini sarebbero con lui come un sol uomo, me per primo.
Caro Presidente Emiliano, la prego non venga più nella nostra Città con quell’aria da padrone di casa, ci risparmi la sua supponenza, la sua arroganza, la sua prepotenza, il suo cinismo che specula sulle sofferenze e sul dolore dei tarantini che non meritano di essere presi in giro né da lei né dal suo compare il senatore Turco, non ci ammorbi più con la sua presenza, se ne stia Bari a continuare a fare i danni che sta facendo come Presidente della Regione e pensi piuttosto a come far si che un povero pensionato che non può pagarsi una risonanza magnetica non debba aspettare tre anni se non lo coglie prima la morte. Lei come il senatore Turco avete imbrogliato tantissimi tarantini che vi hanno creduto ed hanno abboccato all’amo del populismo a tanto al chilo nel quale siete maestri ma non tutti vi hanno dato credito poiché ci sono anche tanti altri tarantini che come me e i militanti di Italia viva queste cose di lei le hanno sempre pensate e nelle regionali in alternativa a lei hanno votato quel galantuomo di Ivan Scalfarotto, che avrà pure preso il 2%, ma al quale lei non è degno nemmeno di allacciare le stringhe delle scarpe. Rimanga a Bari caro Emiliano, con suoi compagni di viaggio transfughi di Forza Italia, comprati a prezzo di qualche poltrona, e se ne stia con i suoi compagni di merenda, quei camerati fascisti di Casa Pound ai quali ha fatto la campagna elettorale. Mi creda Italia viva non ha bisogno di stare in un Governo regionale come il suo, poiché l’aria puteolente che circola nella sua Giunta ammorba lo straordinario cielo sereno della Puglia e non fa respirare i pugliesi, né ha bisogno di stare nella Giunta comunale di Taranto. Auguro a lei e ai suoi compari dei 5 stelle breve vita politica poiché i danni che insieme state procurando alla nostra regione sono talmente disastrosi che ci vorranno decenni prima che la Puglia si riprenda.
Prima sarete cacciati dal governo di questa regione prima la Puglia si riapproprierà della sua dignità e del suo destino. Quelli come me di Italia viva saranno certamente pochi ma per lo meno politicamente quando la mattina si guardano allo specchio non hanno di che vergognarsi.

 

Mario GUADAGNOLO

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Redazione Oraquadra

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