Enza e la sua seconda vita
La vicenda umana, sociale e sportiva dell’atleta paralimpica calabrese nel libro “Io sono la freccia“
di Domenico Logozzo *
TAURIANOVA (Reggio Calabria) – Una storia sportiva, di impegno sociale, di vita, nel racconto della protagonista, la giovane campionessa paralimpica Enza Petrilli. Combattente. Il drammatico incidente stradale a 26 anni. La disabilità. La rinascita con la scelta vincente di praticare a livello agonistico il tiro con l’arco.Enza,33 anni ad agosto, nel libro fresco di stampa “Io sono la freccia” (Readaction Editrice) scrive e spiega e insegna che nella vita si può trovare la via per rialzarsi, ripartire e diventare “freccia” che centra i bersagli, anche i più difficili. L’ottimismo della volontà che prevale contro ogni rinunciataria forma di rassegnazione. “Si può, basta volerlo. Non rinunciate al bello che, nonostante tutto, la Vita può darci”, è l’invito che ci consegna orgogliosamente Enza.
“Io sono la freccia” sarà presentato dall’atleta nella sua Taurianova (Reggio Calabria), domenica 26 febbraio nella Chiesa del Rosario, alle ore 18. Parte del ricavato sarà devoluto in beneficenza. Il volontariato, la partecipazione diretta, la massima attenzione ai bisogni degli ultimi. Da qualche tempo è infatti attivissima vicepresidente nazionale dell’associazione Aida Onlus che opera efficacemente in Italia. Su Facebook spiega: “Questa è la mia seconda vita, la mia seconda chance. La seconda possibilità. Adesso è vietato restare uguali. Sono andata oltre il dramma e per farlo ho dovuto affrontare le paure per vincere su di loro. Le ho sfidate, le sfido ogni giorno e scompaiono”.
Ho incontrato Enza per la prima volta lo scorso anno all’Aeroporto Internazionale di Lamezia Terme. Riconosciuta e festeggiata calorosamente da tanti passeggeri. E’ stato davvero un grande piacere scambiare quattro chiacchiere con lei. Dolce, sempre con il sorriso dell’ottimismo stampato sul volto. Quando ho appreso dalla pagina Facebook della “Consulta delle associazioni e della società civile di Taurianova” che aveva scritto il libro “Io sono la freccia” l’ho contattata innanzitutto per complimentarmi e poi le ho chiesto la disponibilità per una intervista. Mi ha risposto con la riconosciuta gentilezza: “Disponibile, certamente!”. Le dico subito: “E sì che sei “una freccia”, cara Enza!”
Finora hai ottenuto tanti prestigiosi successi a livello regionale, nazionale e internazionale. A partire dall’argento alle Paralimpiadi di Tokyo.
“Confesso che l’argento mi ha davvero colta di sorpresa – ammette – sono partita con la voglia di divertirmi, senza aspettative e soprattutto con una leggerezza mentale che credo tutti gli sportivi debbano avere in quelle occasioni”. E spiega: “Essendo una delle mie prime gare internazionali non conoscevo le mie avversarie e volutamente non mi sono informata su di loro, proprio per poter vivere la competizione con minore tensione”.
Poi la “tripletta d’oro” l’anno scorso a Dubai.
“E sì, anche Dubai è stata una grandissima esperienza. Piena di emozioni e di stupore. Non ho mai pensato di riuscire a portare tre medaglie d’oro a casa, conquistate peraltro in un tempo di circa 45 minuti complessivi. È stato davvero bellissimo, con una carica di adrenalina pazzesca”.
Il cuore generosamente sempre oltre l’ostacolo e una grande volontà di combattere e vincere Prossimo obiettivo?
“Lo stesso di quello che quest’anno tanti atleti stanno cercando di centrare: la conquista del pass per Parigi 2024”.
E allora tanti auguri “Enza dei miracoli”. Anche questa volta ce la farai. Ne sono certo. Enorme forza di volontà e tanto coraggio manifestati dopo il terribile incidente stradale di 7 anni fa che le ha danneggiato la spina dorsale. La grave disabilità fisica che la costringe su una sedia a rotelle. La reazione positiva. Sceglie lo sport e il tiro con l’arco. Nel 2020 entra nella nazionale. L’anno successivo partecipa alle paralimpiadi di Tokyo, ottenendo a sorpresa la medaglia d’argento. A febbraio del 2022 partecipa per la prima volta ai mondiali IPC di Dubai e vince 3 medaglie d’oro. Un mese fa si è aggiudicata il Campionato italiano. Un successo dopo l’altro.
“Quale è stata finora la tua carta vincente?”, chiedo a Enza.
“Senza alcun dubbio la mia famiglia con il mio caro Michelangelo che non mi ha mai lasciata sola. Soprattutto non mi hanno mai fatta sentire “diversa” da loro, perché quel 27 luglio 2016 siamo RINATI tutti e non solo io”.
Enza, le nuove sfide, la rinascita. “Quel giorno – sottolinea con orgoglio – c’è stato un nuovo inizio. Mi sono sempre detta che se mi è stata data una seconda possibilità, un motivo c’è stato e quindi devo riuscire a vivere la vita a 360°, senza “limiti”. Contrariamente a quello che potrebbe pensare la gente, la carrozzina per me è diventata “libertà”. Libertà di potermi muovere, viaggiare, gareggiare allo stesso livello di chi sta in piedi, portare la mia esperienza nei convegni, nelle scuole, insomma mi dà la possibilità di aggiungere un piccolo contributo alla società”.
Con questo libro quale messaggio intendi consegnare al mondo della disabilità, alla scuola, alle giovani generazioni e a quanti hanno istituzionalmente il dovere di dotare il territorio anche di adeguati centri riabilitativi?
“Io ho avuto la fortuna di trovare una struttura che soddisfa tutte le mie esigenze, ma è chiaro che c’è poco, molto poco. E’ inaccettabile che nel 2023 bisogna ancora andare in altre aree dell’Italia per curarsi. Mancano le strutture. Quando ci si sposta fuori si scopre che il medico, il fisioterapista sono quasi tutti del Sud Italia. E pure loro, proprio per mancanza di strutture, sono stati costretti ad andare via.”
Viaggi tanto, quindi hai compiutamente il quadro della situazione per quanto riguarda le barriere architettoniche. Come giudichi la situazione calabrese e quella del resto dell’Italia?
“I problemi non ci sono solo in Calabria, ci sono ovunque. Anzi posso dire, per esperienza, che in molti posti del nord (quei posti che noi crediamo tutti accessibili) ho trovato serie difficoltà proprio a causa delle barriere architettoniche”.
Io ripeto spesso, cara Enza, che sei l’esempio significativo della “Migliore Calabria che Combatte e NON si rassegna”. Taurianova, il tuo paese, la Calabria intera, ti amano e ti ammirano per questo.
“Sì, è proprio così. La Calabria, Taurianova hanno dimostrato e dimostrano un grande affetto nei miei confronti. Sono ancora più felice per il fatto che adesso tutti sembrano un po’ più “aperti mentalmente”. E la “diversità” in alcuni casi non la considerano più come tale”.
E tutto ciò è anche il frutto del lavoro di sensibilizzazione delle associazioni presenti sul territorio.
Cosa avete in programma quest’anno?
“Con l’associazione Aida Onlus, della quale sono vicepresidente nazionale, abbiamo già un fitto programma di lavoro. Partiamo sempre dalle scuole, perché è lì che bisogna lavorare. Le scuole sono il contenitore del nostro futuro e solo lì si può cambiare. Abbiamo in progetto tante attività con ragazzi COME ME, con delle associazioni e a breve cominceremo, ma non posso svelarvi nulla al momento. E noi aspettiamo con stima e ammirazione le prossime sorprese di Enza, una cara amica che merita davvero tutto il bene del mondo!
*già Caporedattore TGR Rai