Arsenale MM di Taranto e Persociv attaccano le libertà sindacali
Interrotte le relazioni sindacali
Non sembra vero eppure è accaduto.
In un giorno di “straordinaria follia” RSU e dirigenti sindacali di FP CGIL CISL FP e UIL PA dell’Arsenale Taranto sono stati raggiunti da una contestazione disciplinare per aver esercitato la loro funzione di rappresentanza a difesa di una lavoratrice.
È un salto indietro nel tempo quello che Arsenale e Persociv hanno fatto fare alle libertà sindacali calpestando, in tal modo, la Costituzione e lo Statuto dei Lavoratori.
La circostanza, di gravità inaudita, sorprende per la superficialità con cui è stata attivata la procedura disciplinare sia da Marinarsen, che ha ritenuto di inoltrare la richiesta alla Direzione Generale del Personale Civile a Roma, sia da quest’ultima che ha deciso di smentire non solo 70 anni di diritti sindacali ma anche se stessa.
Infatti è stata proprio Persociv, in un precedente analogo “infortunio” disciplinare di 5 anni fa, a precisare che: “l’attività del rappresentante sindacale è espressione di una libertà garantita dalla Costituzione, art 39, ed in quanto diretta alla tutela di interessi collettivi dei lavoratori, contrapposti a quelli del datore di lavoro non può essere subordinata alla volontà di quest’ultimo, escludendo la responsabilità del rappresentante sindacale nell’esercizio delle prerogative sindacali”.
Peraltro, anche senza averne memoria, sarebbe stato sufficiente il buon senso e un normale rispetto per le libertà sindacali sostituiti, nella circostanza, da un livore e una volontà persecutoria contro chi rappresenta i lavoratori.
Ma il movimento sindacale saprà reagire con forza contro chi cerca di ridimensionarne il ruolo, intimidirne la funzione e soffocarne le istanze.
È ora inevitabile l’interruzione delle relazioni sindacali con l’Arsenale e la richiesta ai Coordinamenti Nazionali Difesa di assumere iniziative straordinarie con il coinvolgimento del vertice politico del Ministero.