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Villa Arson, Nizza: il 14 marzo Matthieu Duperrex parla dei “paesaggi sentinella”

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Le Temps du vivant, cioè Il tempo dei vivi, è un ciclo di conferenze aperte al pubblico nella sede di Villa Arson, centro didattico e di ricerca sperimentale d’arte contemporanea nelle Alpi Marittime, in Costa Azzurra

NIZZA (Francia) – Di fronte alla crescente necessità di ripensare il nostro rapporto con il pianeta Terra e di mettere in discussione il nostro primato di esseri umani, assistiamo da alcuni anni al rinnovamento filosofico del problema del non umano e, in senso lato, del vivente.

Pensare al vivente oggi significa soprattutto riconoscere la soggettività e l’agire di altri animali, piante e microbi, proprio come i nostri. Si tratta, in altre parole, di attribuire ad altri esseri viventi, oltre che al nostro ambiente, la possibilità di “emergere sulla scena politica, sociale ed economica” (Aït-Touati, Coccia, 2021).

In questa prospettiva, e con l’obiettivo di portare al centro della propria offerta formativa e culturale un dibattito più che mai attuale, Villa Arson propone dal 2021 un ciclo di convegni sul vivente, con particolare attenzione alla sua dimensione politica e alle sue intersezioni con il mondo della creazione artistica contemporanea.

Condotto da Vittorio Parisi, il ciclo ha già accolto Marion Zilio, Estelle Zhong-Mengual, Laure Prouvost, Emanuele Coccia, Tim Ingold e Frédérique Aït-Touati.

Matthieu Duperrex

Esplorando il paesaggio sentinella, di Mattieu Duperrex, 14 marzo 2023 ore 18-19.30

Possiamo qualificare come “paesaggio sentinella” un nuovo tipo di paesaggio, caratteristico dell’Antropocene, periodo geologico che designa non solo una deleteria monopolizzazione del suolo vivente da parte dell’Uomo, ma anche un doppio intreccio di umano e non umano, con da un lato processi naturali (biomi) attraversati dal sociale e dall’altro società (anthomes) attraversate dalla natura. Al di là dei cambiamenti indotti nel modo di pensare i nostri rapporti con l’ambiente, di tradurli in nuovi concetti scientifici, l’Antropocene richiede anche un nuovo patto estetico. La nozione di paesaggio sentinella vuole rispondere a questa chiamata incarnando il secondo termine della definizione di Antropocene, ovvero questo intreccio divenuto inestricabile tra il geologico e lo storico, non umano e umano. Se l’Antropocene produce qualcosa di inabitabile o di inabitabile per un ampio contingente di specie legate alla precedente ecologia di un territorio, esplorare un paesaggio sentinella, eleggere determinati paesaggi a nostre sentinelle, ci permette tuttavia di meglio divenire con i vivi, per usare l’espressione di Donna Haraway, per venire a patti meglio con chi tra noi è legato – nel bene e nel male – a questa terra, a questo suolo, nostro comune.

Biografia

Matthieu Duperrex è docente di scienze umane presso la Scuola Nazionale di Architettura di Marsiglia . È autore di una tesi in arti visive dedicata al rapporto tra arte contemporanea e Antropocene: Arcadies alterate (2018). Artista e teorico direttore artistico del collettivo Urban, too urban ( www.urbain-trop-urbain.fr ), il suo lavoro parte da indagini sul campo sugli ambienti antropizzati e incrocia letteratura, scienze umane e arti visive. In Viaggi su un terreno incerto. Indagine nei delta del Rodano e del Mississippi ( Wildproject2019), sperimenta una narrazione letteraria che incontra le scienze ecologiste e le scienze naturali. Scrive di lui Bruno Latour che con “i suoi travolgenti studi sui fiumi, Duperrex riesce a fare della sedimentazione sia una scienza dei suoli, sia una straordinariamente labile e silenziosa filosofia della natura. Con il suo ultimo libro, Il fiume e il bulldozer ( Premier Parallèle 2022), Matthieu Duperrex estende la sua indagine sulla “mineralità” della Modernità, ricordando che la nozione di Antropocene designa soprattutto l’essenza geologica dell’essere umano. Mostra così come l’estrattivismo della società capitalista occidentale sia solo uno dei modi per materializzare questa essenza tra molti altri modi possibili di collegare i sedimenti alla storia dell’umanità.

Prodotto nell’ambito del progetto Prospettive/Perpsectives, Programma Interreg Alcotra 2014-2020

in copertina – Crediti: Matthieu Duperrex

 

 


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Sabrina Del Piano

Archeologa preistorica, dottore di ricerca in geomorfologia e dinamica ambientale, esperta in analisi dei paesaggi. Operatore culturale, ideatrice di eventi culturali, editoriali ed artistici. Expert in prehistoric archaeology, geomorphology and landscapes analysis. Cultural operator and art events organizer

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