Convegno su nuove cure tumorali da integrare a quelle tradizionali
Venerdì 31 marzo alle ore 10,30 conferenza stampa di presentazione del convegno medico-scientifico dal titolo “Iridologia clinica, medicine funzionali integrate, nuove frontiere delle terapie epigenetiche, riprogrammazione delle cellule tumorali, rigenerazione dei tessuti senza trapianto di cellule staminali”.
All’incontro con i giornalisti, che si terrà nelle sale di Palazzo Stola in via Paisiello in Città Vecchia (nelle immediate vicinanze di Palazzo Latagliata), saranno presenti il dott. Francesco Rapetti, presidente dell’associazione no profit “Noi”, organizzatrice dell’evento, il dott. Angelo Aurelio Santorelli, specializzato in semiotica microlftamica e medicine funzionali integrate (medico chirurgo specializzato in Otorinolaringoiatria, chirurgo cervico-facciale, chirurgia generale, omeopatia di risonanza, presidente Associazione Iridologia Italiana, docente ai master di Alta Formazione per l’Università Marconi di Roma e l’Università Roma), e il dott. Giuseppe Tagliente medico chirurgo specializzato in Pediatria, Puericultura a indirizzo neonatologico, esperto di agopuntura, omeopatia e iridologia. Nell’ambito del convegno si parlerà di epigenetica (*), un argomento di particolare interesse per Taranto e per i suoi cittadini martoriati dalle ricadute dell’inquinamento ambientale. Una città che registra un’alta incidenza di patologie tumorali riscontrate anche in soggetti in tenera età.
Ospite del convegno, che si terrà il 3 aprile, il prof. Pier Mario Biava (foto di copertina) di chiara fama internazionale, autore della ricerca, in ambito epigenetico, riguardante i fattori responsabili della riprogrammazione delle cellule tumorali e della rigenerazione dei tessuti senza trapianto delle cellule staminali per la prevenzione e integrazione alle terapie già esistenti per la cura delle patologie tumorali e cronico-degenerative. Le ricerche del prof. Biava si sono dimostrate efficaci nella riprogrammazione e nell’inibizione delle cellule cancerose nel corso di studi clinici su pazienti con tumore al fegato in stadio avanzato, come pure in una serie di studi in vitro su sette diverse linee tumorali umane. I fattori SCDSF hanno evidenziato effetti promettenti anche nella terapia di patologie croniche come la psoriasi e le malattie neurodegenerative quali l’Alzheimer, il Parkinson e la sclerosi multipla. Le cure individuate dal prof. Biava non si sostituiscono a quelle tradizionali ma ad esse si integrano. Si tratta di un approccio rivoluzionario nel trattamento del cancro.
Il Prof. Pier Mario Biava, medico chirurgo laureato presso l’Università di Pavia, specializzato in Medicina del Lavoro all’Università di Padova e in Igiene e Medicina Preventiva presso l’Università di Trieste, insegna nella Scuola di Specializzazione in Medicina del Lavoro ed è Professore a contratto presso la stessa Università per “Organizzazione dei Servizi Sanitari”. Fa parte del Consiglio di redazione di importanti riviste mediche ed è Direttore della Collana “Il Laboratorio Ecologico”.
Biava è autore di circa 100 pubblicazioni nel campo della prevenzione, della tutela della salute e della ricerca biomedica di base e applicata nel settore oncologico. In tale campo di ricerca è scopritore di un nuovo approccio di controllo della crescita tumorale basato sull’utilizzo di sostanze regolatrici individuate ed isolate nel periodo dell’organogenesi durante il differenziamento embrionario, quindi sull’utilizzo dei fattori di differenziazione delle cellule staminali come regolatori epigenetici nelle malattie cronico-degenerative ed in medicina rigenerativa.
Inoltre recentemente ha scoperto nuove molecole, che sono state brevettate, presenti nella mucosa dell’utero gravido, che bloccano la crescita tumorale su varie linee di tumori umani in vitro (glioblastoma multiforme, melanoma, carcinoma mammario, carcinoma renale, leucemia linfoblastica) e che risultano invece atossici per le cellule normali (fibroblasti).
(*) L’epigenetica studia come l’età e l’esposizione a fattori ambientali, tra cui gli agenti fisici e chimici, la dieta e l’attività fisica possono modificare l’espressione dei geni pur senza modificare la sequenza del DNA. I meccanismi epigenetici che possono modificare l’espressione dei geni sono diversi e in molti casi reversibili.