AssociazionismoAccade in PugliaCronacaCulturaPRIMO PIANOTaranto & Provincia

Genitori Tarantini, caro Sindaco ti scriviamo: Lettera aperta al Sig. Sindaco di Taranto Rinaldo Melucci

Condividi

Egregio Signor Sindaco,

le Associazioni scriventi vogliono sottoporre alla Sua attenzione le riflessioni sviluppate sul progetto di riqualificazione di Piazza Fontana. Premesso che è senz’altro condivisibile il positivo intento della Amministrazione di valorizzare un’area sinora lasciata a se stessa e che ospita una tra le più significative testimonianze di opere d’arte contemporanea – anch’essa da troppi anni lasciata all’incuria – riteniamo importante discutere attorno al progetto che, proprio perché non ancora nella piena disponibilità del Comune, ha margini per essere meglio adattato alle esigenze di tutela dell’opera di Carrino rispetto ai rendering che sono circolati negli ultimi mesi.

Come Le è noto, l’opera ha una sua unitarietà, che comprende sia l’elemento scultoreo sia l’assetto urbanistico della Piazza. La fama internazionale del suo autore, l’originalità delle soluzioni adottate e il ruolo all’interno del contesto in cui si trova, hanno portato la Direzione Generale Creatività Contemporanea del Ministero della Cultura ad inserire “Piazza Fontana” nel Censimento delle Architetture Italiane Contemporanee dal 1945 ad oggi. Un riconoscimento importante che rende non opportuno qualunque intervento mirato all’alterazione anche solo parziale dell’opera di Nicola Carrino.

Si legge infatti nella Scheda dell’Opera: “Risale al 7 giugno 1992 l’inaugurazione del progetto di riqualificazione di piazza Fontana a Taranto, concepito da Nicola Carrino, il quale dal 1983 iniziò a riflettere e a immaginare una riqualificazione dell’antica piazza della sua città natale, prospettando un intervento in stretto dialogo con il contesto urbano e la fontana lì conservata. Il riassetto della piazza assume, pertanto, un valore simbolico per l’importanza del luogo urbano, per il suo porsi come nodo di convergenze viarie e di rappresentatività come fosse l’accesso principale alla città per chi giunge dalla stazione ferroviaria. Si è trattato quindi di riattivare un luogo della memoria cittadina intervenendo con un elemento scultoreo significante per la contemporaneità (l’acciaio a Taranto) e integrando con esso i reperti architettonici dell’antica fontana ottocentesca (a sua volta memoria della originaria fontana cinquecentesca) ancora oggi esistenti, in una unitarietà scultorea e ambientale. Il disegno planimetrico della piazza è scandito sulle direttrici che partendo dal centro della stessa passano per i vertici o la metà dei lati dell’ottagono e del dodecagono, rispettivamente delle vasche e del basamento su una serie di cerchi in progressione che partendo dal centro della piazza determinano le misure della vasca piccola, della vasca grande e del basamento della fontana antica e quindi quelle della vasca nuova sul piano della piazza ed il limite della piazza stessa, creando nell’intersezione con le precedenti direttrici, un reticolo di riferimento formale e proporzionale. In tal modo elementi strutturali e linee percettive da questi determinate si irradiano dal centro verso le fabbriche delimitanti la scena della piazza e da queste ultime ritornano verso il centro, tendendo a riaggregare il tessuto urbano e spaziale dell’insieme. La scultura composta da 36 moduli L di 75x75x225 cm, è realizzata in acciaio inossidabile e misura nella totalità 2,25 m in altezza per 21,10 m in lunghezza. l moduli sono assemblati tra loro a parete, con ampie aperture intervallate, ed alcuni sono dislocati sulla piazza e nella vasca al piano della piazza stessa. La scultura al centro della piazza si struttura ad angolo, sino a sostenere le vasche in pietra della fontana antica, svolgendo quindi funzione sostitutiva per la parte mancante del vecchio basamento. La scultura si dispone diagonalmente sulla piazza ricalcando l’andamento dell’originario condotto adducente l’acqua. La piazza è strutturata su 3 livelli ripartiti dalle direttrici predette e dispone come ulteriori presenze scultoree di 3 elementi di seduta in pietra a grande scala a forma di L.”.

L’allarme nasce dal fatto che dai rendering si evince che il progetto, pur salvaguardando l’elemento scultoreo in acciaio e i reperti archeologici dell’antica fontana ottocentesca, prevede la realizzazione di un “nuovo plateau”, e non si comprende come e se venga mantenuta la struttura planimetrica della piazza su tre livelli ripartiti dalle direttrici dell’antico condotto adducente l’acqua, dopo l’eliminazione delle ulteriori presenze scultoree di tre elementi di seduta in pietra a grande scala a forma di “L”, con conseguente evidente grave pregiudizio dei caratteri originali e della qualità dell’opera d’arte contemporanea di Nicola Carrino.

Pertanto chiediamo il Suo Autorevole intervento, affinché gli interventi da realizzarsi salvaguardino l’integrità dell’Opera d’Arte.

Per meglio illustarLe le osservazioni, le scriventi associazioni Le chiedono di incontrarLa, ovunque Ella ritenga

In attesa di un Suo cortese riscontro Cordiali Saluti

 

Le Associazioni:

  • FLC CGIL – sindacato di categoria
  • Fucina ‘900 – culturale
  • Gruppo Taranto – culturale
  • Italia Nostra – di Taranto
  • Nobilissima Taranto – culturale
  • Tarenti cives – culturale
  • Società Dante Alighieri (Comitato di Taranto)
  • Società di Storia Patria per la Puglia (sezione di Taranto)
  • AICC – Italiana di Cultura Classica “Adolfo Mele” – Taranto
  • Amici dei Musei – culturale Taranto
  • ARCI Gagarin – Taranto
  • Comitato Qualità della Vita – Taranto
  • CRAC – Centro Ricerca Arte Contemporanea – Puglia
  • FAI – Fondo Ambiente Italiano (delegazione di Taranto)

Condividi

Redazione Oraquadra

La redazione.

Lascia un commento