Commissariati i Direttori sanitari dalla Giunta regionale di Puglia,lettera FIALS
DGR n. 412 del 28/03/2023 recante “Analisi e valutazione della spesa sanitaria – L.R. n.2/2011 – Programma operativo – Misure urgenti di riqualificazione e razionalizzazione della spesa”.
La deliberazione di Giunta regionale 412 del 28 marzo 2023 e la successiva disposizione del 06 aprile u.s. tramessa alle Aziende ed Enti del SSR, hanno di fatto “commissariato” i Direttori Generali della ASL esautorandoli dal ruolo di rappresentanti legali pro-tempore, subordinando ogni loro atto alla preventiva autorizzazione della Giunta regionale.
La disposizione regionale de qua “rammenta che tanto si rende necessario a garanzia dell’equilibrio finanziario complessivo della Regione Puglia e non già delle singole Aziende ed Enti del SSR”, non tenendo conto delle peculiarità delle singole aziende ed enti e nello specifico di Taranto.
La provincia di Taranto è quella a maggiore impatto ambientale e sanitario a causa del noto problema dell’Acciaieria più grande d’Europa che insiste in terra ionica e che impatta sull’1% del PIL italiano.
Il blocco indiscriminato delle assunzioni pesa come un macigno sulla sanità tarantina già gravata da una nota carenza di personale sanitario e socio sanitario.
Molti dei servizi di emergenza urgenza e Presidi Ospedalieri si reggono sul lavoro straordinario e quindi sullo sforzo del personale.
Anche la macchina amministrativa della ASL Taranto è al collasso, considerando che mancano circa 200 amministrativi tra assistenti, collaboratori e coadiutori.
Il taglio lineare tra tutte le province rivolto anche alla spesa sanitaria non tenendo conto del “problema Taranto” e dell’impatto ILVA che esacerba il rischio di patologie neoplastiche che dovranno essere monitorate per i prossimi 20 anni, determina un peccato originale a danno dei cittadini di Taranto che questa regione non può permettersi.
Viene sottovalutata anche la specificità del territorio in ordine allo sviluppo delle malattie cronico degenerative e alla spesa sanitaria indifferibile connessa alla cura delle patologie del nuovo millennio ovvero diabete, ipertensione e malattie reumatologiche nonché quella per i farmaci oncologici.
È a tutti noti la necessità di istituire un secondo SPESAL da dedicare alla problematica ambientale e sanitaria connessa all’ILVA di Taranto, frutto di una concertazione in Prefettura tra Governo, Regione e ASL, ora di contro osserviamo un blocco di tutte le assunzioni, quindi anche del Concorso pubblico per n. 30 Tecnici della Prevenzione indispensabili alla tutela dei cittadini di Taranto.
Questo è uno smacco inaccettabile per Taranto.
È intollerabile, inoltre, che a pagare siano i cittadini anche con il rischio di aumento dell’IRPEF.
Oltre al danno sanitario anche la beffa.
La provincia di Taranto ora rischia di pagare due volte come avvenuto in passato quando si era attenuta, a dispetto delle altre province, al tetto di spesa del 2004 decurtato dell’1,4%, per poi ricevere un ulteriore taglio linea per far rientrare l’intera Regione nel tetto della spesa storica del 2004 decurtato dell’1,4%.
In Puglia, quindi, chi rispetta i vincoli di spesa viene penalizzato due volte, un deja vu.
Non solo Taranto è sottodimensionata rispetto altre aziende ed enti, oggi riceve lo stesso taglio lineare, penalizzando ulteriormente i cittadini e determinando una violazione dei principi di uguaglianza e universalità delle prestazioni sanitarie.
Con la presente denuncia si chiede a tutti gli attori istituzionali e politici una presa di coscienza sulle peculiarità della provincia di Taranto che continua a pagare il tributo più pesante, quello della carenza di personale, del taglio della spesa farmaceutica e del problema ambientale e sanitario connesso all’ILVA.
Emiliano Messina
Segretario Generale