Garantire maggiore sicurezza nei centri di salute mentale e potenziare gli organici delle strutture residenziali psichiatriche
Garantire maggiore sicurezza nei Centri di salute mentale e potenziare gli organici delle Strutture residenziali psichiatriche, è questa la richiesta del Segretario Generale della FIALS Taranto, Emiliano Messina, a margine della morte della dott.ssa Barbara Capovani, Medico Psichiatra, che avviene a distanza di 10 anni dalla tragica morte della Psichiatra dott.ssa Barbara Labriola, uccisa il 4 settembre 2013 con 57 coltellate da un suo paziente nel Centro di salute mentale di via Tenente Casale, nel quartiere Libertà di Bari.
Quanto avvenuto alla Psichiatra di Pisa è solo l’epifenomeno di uno molto più grande che interessa le aggressioni del personale sanitario in tutti i settori della sanità.
La tragica morte della dott.ssa Barbara Capovani ci deve far riflettere in quanto ci riporta alla mente alcuni stralci della sentenza del Tribunale di Bari che ha condannato alcuni Manager pubblici:
…“denota la principale preoccupazione di molti manager pubblici della sanità, ossia l’equilibrio di bilancio, piuttosto che la tutela della salute e della sicurezza dei lavoratori”.
…”una sottovalutazione del rischio di aggressioni al personale”… legata anche a una “impostazione economicistica delle funzioni della sanità piegate alle esigenze del budget”.
Sono anni che chiediamo maggiore sicurezza per il personale sanitario –rincara la dose Emiliano Messina – e il potenziamento degli organici delle Strutture residenziali psichiatriche, dove a causa dell’attuale regolamento regionale che impone una determinata dotazione organica, si è costretti a garantire la presenza di un solo operatore di notte con 14 utenti affetti da disabilità mentale.
Come al solito si è piegati alle esigenze di budget nonché al contenimento della spesa e quindi si perde di vista la sicurezza dei lavoratori e degli utenti.
Il concetto di sicurezza è un concetto ampio che non interessa solo la salute mentale, infatti le maggiori aggressioni avvengono al di fuori di questo settore, molto spesso dimenticato e poco considerato a partire dalle risorse destinate alla residenzialità e semi-residenzialità psichiatrica.
È necessario che si rivedano i modelli organizzativi dei Centri di salute mentale e delle strutture psichiatriche – chiede con forza il Segretario Emiliano Messina – è necessario soprattutto che nelle strutture residenziali psichiatriche venga garantita la compresenza almeno di due operatori durante il turno notturno, ma non perché il paziente psichiatrico sia pericoloso, ma semplicemente perché è impensabile che una struttura sanitaria venga gestita da un solo operatore in turno. Può succedere qualunque cosa e quindi va garantita la presenza di almeno due operatori.
Va sfatato un mito, quello della pericolosità dei pazienti psichiatrici – ci tiene a sottolineare Emiliano Messina – infatti il dramma che è accaduto ha poco a che vedere con il disagio psichico e psichiatrico, ma è un atto criminale eseguito da un soggetto pericoloso.
Come Organizzazione sindacale chiediamo l’intervento della Politica regionale e che si metta mano agli organici e ai modelli organizzativi – conclude il Segretario Messina.
La Segreteria provinciale FIALS Taranto