Giornata internazionale per le vittime del lavoro: “più sicurezza e salute su posti di lavoro”
“Si può definire nazione avanzata e civile, attenta ai problemi dei propri cittadini, un paese dove si parla nel 2023 di lavoratori morti sul lavoro o per essere stati esposti ad agenti inquinanti quali l’amianto per tutta la vita lavorativa? No. Non è possibile che nel terzo millennio si debba affrontare ancora questo problema”. Afferma il Segretario Generale dello Snadapi, il prof. Gianfranco Buttari, in occasione della giornata internazionale per le vittime del lavoro e quella mondiale per la sicurezza e della salute sul lavoro.
“Nell’ultimo mese abbiamo ascoltato un bollettino di guerra e non un semplice elenco di lavoratori che hanno perso la loro vita mentre lavoravano per garantire una vita serena ai propri cari. “ Dare valore al lavoro è un principio costituzionale irrinunciabile”. Dobbiamo partire dal principio affermato dal Segretario Generale Confsal, Angelo Raffaele Margiotta, per far si che i dipendenti possano uscire di casa per raggiungere il posto di lavoro ed essere certi di ritornarci per abbracciare i propri cari”. Sottolinea il prof. Buttari.
“Cosa chiediamo al governo? Una seria politica per la tutela e la sicurezza dei lavoratori. Diciamo basta ai puri e semplici proclami sull’onda emotiva dell’ennesima vittima, ma è necessaria una seria ed efficace azione del governo per risolvere definitivamente il problema. Per trovare una soluzione l’esecutivo può aumentare sensibilmente il numero degli ispettori del lavoro e semplificare anche la giungla di responsabilità tra gli enti e gli uffici preposti per la sicurezza sui luoghi di lavoro. È importante poi effettuare delle ispezione con scadenze prefissate per monitorare il livello di sicurezza delle aziende e fornire agli imprenditori e ai lavoratori tutte le opportunità per potersi formare sulla prevenzione e sulle norme di tutela.” Conclude il Segretario Generale dello Snadapi. “Ci auguriamo che l’equazione diritto al lavoro-diritto alla sicurezza-diritto alla salute non sia un’equazione difficile da risolvere”.