Acciaierie d’Italia, è prioritario nell’accordo di programma la chiusura delle fonti inquinanti sotto sequestro
I contenuti dell’accordo di programma non devono essere suggeriti al Ministro delle Imprese e del Made in Italy Urso da Acciaierie d’Italia.
Bene fa allora il Sindaco e Presidente della Provincia di Taranto, Rinaldo Melucci, a ribadire che l’accordo di programma sulla ex Ilva debba innanzitutto prevedere la chiusura delle fonti inquinanti sotto sequestro.
È esattamente su questo che il MoVimento 5 Stelle lavora da sempre, ritenendo l’esigenza di salvaguardare salute ed ambiente prioritaria rispetto all’iniziativa economica privata, in conformità all’art. 41, comma 2, della Carta costituzionale, il cui testo è stato recentemente novellato proprio per iniziativa del MoVimento 5 Stelle.
Ed è per questa ragione che chiediamo da tempo l’introduzione preventiva della valutazione integrata di impatto ambientale (VIIAS) e l’abbattimento dei limiti degli inquinanti di cui al D. Lgs. n. 155/2010, come raccomandato dall’Organismo Mondiale della Sanità, dall’Organizzazione delle Nazioni Unite, dalla Corte Europea dei diritti Umani e dalle direttive comunitarie in materia.
Importanza prioritaria nei contenuti dell’accordo di programma meritano anche i lavoratori.
In merito all’accordo del 4 marzo 2020, siglato dai Commissari Straordinari Ilva e dalle società facenti capo ad Arcelor Mittal e che impedirebbe la riassunzione come lavoratori diretti di coloro i quali sono in cassa integrazione in Ilva in A.S., esso non ha efficacia cogente in quanto non è stato sottoscritto anche dal Governo e dalle Organizzazioni Sindacali, come invece quello precedente del 2018 che invece ne prevede la ricollocazione a lavoro.
Diversamente da quanto qualcuno ha sostenuto, quindi, il Governo Conte II non ha mai sottoscritto o autorizzato accordi che facessero venir meno tutele di reimpiego o che prevedessero addirittura l’esodo dei lavoratori di Ilva in A.S.
Per il MoVimento 5 Stelle la salvaguardia dei lavoratori passa attraverso percorsi di riqualificazione professionale ed il loro reinserimento lavorativo, il riconoscimento di forme che incentivino l’esodo agevolato e di benefici per esposizione all’amianto, nonché l’applicazione negli appalti pubblici della “clausola sociale”, di cui al protocollo di dicembre 2000, approvato nell’ambito del “Contratto Istituzionale di Sviluppo (CIS).
Le imprese dell’indotto, che vanno considerate anch’esse di interesse strategico al pari dell’impianto siderurgico, dovranno poter beneficiare di adeguati sostegni mediante forme di incentivazione alla riconversione industriale del settore.
Queste nostre proposte non rappresentano che i contenuti sull’argomento del Contratto dei Cittadini, con il quale il MoVimento 5 Stelle si è presentato alle ultime elezioni amministrative.