Terlizzi, impianto biogas. Cia Puglia: “Soddisfatti per l’autorizzazione”
Terlizzi (Bari) – C’è grande soddisfazione in merito all’Autorizzazione Unica, giunta nel pomeriggio di venerdì 28 aprile dalla Regione Puglia, per la realizzazione dell’impianto biogas in località “Strada Comunale Monte Serino” ad opera della società Sorgenia Bio Power srl.
Soddisfazione espressa da CIA-Agricoltori Italiani di Puglia, per voce dei suoi principali esponenti, per l’approvazione di un progetto che garantirà alle imprese olivicole-olearie, sul lungo periodo, il conferimento sicuro ed economico di un sottoprodotto agricolo, storicamente problematico e costoso, trasformandolo in risorsa produttiva, ambientale ed energetica.
Sulla questione sono intervenuti Gennaro Sicolo e Giuseppe De Noia, rispettivamente presidente regionale di Cia Puglia e presidente provinciale Bari e Bat, e Giovanni Bucci, presidente della OP Oliveti Terra di Bari.
«La concessione dell’Autorizzazione Unica è un’ottima notizia per gli olivicoltori della provincia e per tutto il territorio» ha esordito il presidente regionale e vicepresidente nazionale Gennaro Sicolo.
«Si tratta – ha aggiunto – di un segnale forte e di condivisione di obiettivi da parte delle istituzioni nei confronti nel mondo agricolo. Per questo ringraziamo per le opportune approvazioni di merito il governatore pugliese Michele Emiliano e il sindaco della città metropolitana di Bari Antonio Decaro». Giuseppe De Noia, dal canto suo, ha parlato di intervento risolutivo: «Risponde alle attese del mondo agricolo olivicolo-oleario, in linea con i principi dell’economia circolare e della filiera corta» ha spiegato il presidente provinciale dell’area metropolitana di Bari e della provincia Bat. «Questo intervento – ha aggiunto De Noia – prevede di raccogliere la sansa prodotta dai frantoi, evitandone così lo sversamento nei campi, e di lavorarla nell’opificio con un sistema anaerobico a basso impatto, restituendo un ammendante naturale che consente un notevole risparmio per gli operatori agricoli, per i quali la gestione della sansa rappresenta un impegno economico penalizzante e non più sostenibile in un mercato sempre più competitivo».
Nello specifico, l’impianto di ultima generazione, ulteriormente ottimizzato nelle sue dimensioni per adattarlo al contesto, non emette odori e rumori e consente di ottenere, dalla lavorazione di sansa, pollina e scarti agroalimentari, tre tipologie di prodotti: biometano liquido destinato all’autotrazione, CO2 da destinare ai settori agro-floro-vivaistici o industriali e fertilizzante naturale restituito agli olivicoltori per arricchire i suoli di sostanza organica, secondo i principi comunitari sanciti dal Green Deal.
«L’olivicoltura è il cuore culturale ed economico del nostro territorio» ha riferito infine Giovanni Bucci, presidente di Oliveti Terra di Bari, una delle organizzazioni di Produttori Olivicoli più grande d’Europa, che nei mesi scorsi ha manifestato anche la volontà sottoscrivere un aumento di capitale sociale, prefigurando la possibilità di un ingresso in minoranza nella società proponente per partecipare in modo proattivo all’iniziativa.
«Noi olivicoltori – ha aggiunto Bucci – siamo da sempre i custodi e i difensori di un patrimonio naturale e ambasciatori di prodotti di qualità in Italia e nel mondo. Un ruolo di presidio e tutela che oggi deve essere svolto con visione innovativa: le imprese agricole, infatti, sono chiamate alla multifunzionalità e a contribuire anche alla produzione energetica sostenibile».