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L’informazione ha smesso di esistere e a Pesaro l’ennesima prova provata

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Pesaro – Prende forma una disinformazione sempre più aggressiva, sia pubblica che privata, ammalata di grave faziosità e inevitabilmente destinata a diventare di regime. Anche le emittenti televisive da noi tutti  pagate, trasmettono notizie scelte da addetti uomini del “si”, collocati ad arte dalla politica, anch’essa ormai priva di identità. Accade cosi che le divergenze sia locali che nazionali  espresse da cittadini che credono nella libertà di opinione, vengano silenziate  dalle leggi della prevalenza antidemocratica. Buttando nella pattumiera tutte le  conquiste fatte  in onore della libertà di stampa e di idee, con dure lotte morti e sacrifici.

La protesta espressa da circa dieci mila cittadini a Pesaro contro le decisioni imposte attraverso il PNRR dalla Commissione Europea e dalle cordate di potenti pubblici e privati e dagli americani, è stata ignorata dagli organi di stampa del nostro Paese. Alcuni ne hanno parlato ma minimizzando il numero dei partecipanti e distorcendo le ragioni della protesta. Soprattutto ignorando la pericolosità che i biolaboratori  rappresentano, distribuiti in ogni regione del territorio Italiano. Accade così che si perpetua un programma nefasto di guerra cognitiva che fino ad ora ha consentito di silenziare le migliaia grida di dolore di tante famiglie colpite da lutti e invalidità provocate dal così detto vaccino.

Nel lunghissimo corteo, relegato dalle autorità comunali di Pesaro alla estrema periferia della città, perché così tanta gente, nonostante la pioggia,le lunghe  distanze da percorrere, i disagi nello stazionare in uno spazio, anche se tutelato, povero di accudimenti? Perché tanti invalidi, tanti anziani, insieme  ai tanti  giovani, hanno  sopportato disagi, speso soldi, sapendo che il giorno dopo non avrebbero potuto neppure  riposare? Perché mancavano i giornalisti della informazione ufficiale?

Il silenzio degli organi di stampa è stato l’ennesimo atto di degrado che ormai condiziona la vita quotidiana di un sociale nazionale sottomesso. La identità del nostro Paese, persa nelle storture delle varie devianze e accordi, nulla ha da spartire con il racconto di una realtà assalita dalla carenza informativa. La stampa che dovrebbe essere il cane da guardia della democrazia e del rispetto delle sue leggi, ha perso i propri connotati, indossando le vesti della sudditanza.

(Foto di copertina: Manifestazione di  Pesaro  del 1°Maggio per dire no ai biolaboratori in costruzione in Italia.  Ne vogliono creare uno per ogni regione con i soldi del Pnrr.)

Ugo Lombardi

Medico – Commissario Covid2020


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Redazione Oraquadra

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