Ieri (23 maggio) la Regione Puglia ha approvato una Legge Speciale per la tutela delle isole Tremiti e a coltivare la memoria, in collaborazione con l’IPSAIC, sulle vicende belliche, sugli internamenti e sui provvedimenti di confino per motivi politici, religiosi e discriminatori (l’isola fu luogo di detenzione per gli omosessuali italiani).
A tal proposito il regista-attore-scrittore Alfredo Traversa ha scritto nel 2020 un libro e quindi la trasposizione teatrale, “1939Una vita a domino” in cui racconta de “L’Isola degli omosessuali italiani istituita in Puglia da Mussolini”, quell’isola era proprio una delle Isole Tremiti. Ecco in sintesi la storia raccontata nel libro e messo in scena, la cui prima nazionale ebbe luogo nell’estate pre-pandemia (agosto 2020) a Carosino (Ta), e da allora ha girato l’Italia .
Alfredo Traversa racconta la storia di Domenico, pescatore che ha il culmine nell’anno del 1939.
Deportato per non aver fatto il saluto fascista al podestà di Bari. Deportato ingiustamente in un’isola della Puglia voluta dal Duce dove si rinchiudono gli omosessuali italiani, a San Domino. In quell’anno le vicende di Domenico si intrecciano con Aldo Moro che viene assunto all’Università di Bari, a Batman il fumetto americano che invaderà il mondo.
Deportato sull’isola vivrà amicizie con altri italiani tutti omosessuali, provenienti da varie regioni d’Italia, districandosi tra i dialetti regionali. Uno sguardo ironico e particolare dell’Italia di quel tempo attraverso tanti personaggi che sono interpreti di singolari circostanze di vita. Nel campo, tra prove per il teatro, arrivo di nuovi deportati e storie varie, si snoda la vicenda di Domenico tra situazioni drammatiche e comiche. Arriverà a superare tutte le circostanze che la vita in un campo di prigionia presuppone, tra risate, canti e stupri.
In tutta fretta pochi giorni prima della dichiarazione di guerra il campo degli omosessuali, grazie al generale del Duce, Bocchini, verrà evacuato, Domenico rimarrà sull’isola alcuni giorni da solo, poi farà rientro in città. Qui prima di essere deportato aveva avuto un rapporto d’amore con Lucia. Non la ritroverà. Lucia originaria del Veneto si era imbarcata per l’America, non avendo avuto più notizie di lui, con un neonato tra le braccia.
Domenico rimarrà da solo a guardare il mare per un po’, prima di finire in una casa di riposo dove terminerà i suoi giorni. Forse impazzendo ascoltando dalla neonata tv italiana che al comandante del suo campo di prigionia veniva conferita un’onorificenza dal Presidente della Repubblica Italiana per meriti sul lavoro.
Un’ affresco dell’Italia, l’Italia di sempre.
Il libro è stato letto da molti personaggi dello spettacolo, attori e registi