IL BUONGIORNO DI PINA COLITTAPRIMO PIANOWellness

Il Buongiorno di Pina Colitta. La Felicità è una confortevole abitudine? Prima parte (zona confort)

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Si dice sempre di felicità, si scrive di felicità, si comunica di essa, si racconta… Eppure non si pensa quasi mai che la felicità si raggiunge venendo fuori dalla propria zona di comfort e mettendosi in gioco.

Cosa sarà mai questa zona confort?

In realtà, tutto ciò che è molto familiare ed è conosciuto può essere definito una zona di conforto. Questo vuol dire che tutti hanno una zona comfort perché è sicura protettiva e soprattutto perché è conosciuta.

Una zona comfort è quella dettata dalle abitudini che, a volte, sono così confortevoli per cui non è difficile essere intrappolati in una routine, una routine che non vogliamo assolutamente rompere.

Indubbiamente stare in una zona comfort vuol dire ridurre la percezione di rischio d’ansia. Certamente se ogni individuo deve migliorare le proprie prestazioni quotidiane, non può non certo sperimentare una certa dose di stress e ansia.

Un fatto è certo, quando si agisce all’interno di una zona di conforto vengono alimentate molte illusioni, e tra queste e la più importante, penso sia proprio quella di controllare il futuro, una sorta di protezione per superare l’ansia dell’incertezza del domani.

In realtà, nella zona comfort è facile vivere con comportamenti ripetitivi, trovando la strada più breve per realizzare qualcosa, evitando l’ansia e lo stress.

E come potrebbe essere diversamente…

Non è forse più facile alleviare lo stress e l’ansia in una zona sicura e circoscritta?

In pratica in ogni individuo c’è una ricerca costante della stabilità che consente il controllo quasi totale sull’ambiente …

E qui la domanda nasce spontanea: per quale motivo qualcuno dovrebbe uscire da una zona comfort o abbandonare un ambiente conosciuto in favore di uno sconosciuto?

Se molte scuole di pensiero, in ambito psicologico, suggeriscono di uscire dalla propria zona comfort, non è forse perché il nostro quotidiano rischia di appiattirsi nel tempo? Eppure, solo uscendo da questa famosa zona comfort,  effettivamente si potrebbe avere la possibilità di conoscere delle risorse nascoste in ognuno di noi e di vedere, invece, un cambiamento come un’opportunità e non come una difficoltà da affrontare.

Un cambiamento, visto così, spesso ha come epilogo quello di rinunciare a qualsiasi tipo di esperienza e novità che sia.

E pure ciò potrebbe far bene allo spirito, l’autostima e dunque alla felicità.

“Nessuno è mai morto di disagio, eppure vivere in nome del conforto ha ucciso più idee, opportunità, azioni e crescita di tutto il resto. Se il tuo obiettivo nella vita è quello di sentirti a tuo agio, ti garantisco una cosa: non sarai mai felice”- T. Harv E


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