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ANAAO (AssoMed) alla Asl Taranto la notte dei lunghi coltelli

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La notte dei lunghi coltelli…. Non ci resta che piangere  o Il sindacato come arma di ricatto? Scegliete voi il titolo di un film già visto negli anni passati su cosa stia succedendo nell’ASL di Taranto. Già protagonisti involontari di un libro, come Canale Terminale, dopo decine di articoli e di trasmissioni televisive di denuncia ci troviamo costretti ancora una volta a scrivere, mentre il nostro sindacato, l’ANAAO, è protagonista della lotta per salvare il SSN nella più grave crisi dal dopoguerra a oggi, mentre tutte le conquiste e i diritti sanitari sono in discussione, per scelte e pratiche sbagliate.

Niente di nuovo all’interno dell’ASL di Taranto. Niente che non sia stato già denunciato in passato, senza che vi sia stato riscontro, tra decisioni discutibili e strategie che non si riesce a comprendere. Ora, però, lo scontro vede attori vecchi e nuovi  ma con metodi che potrebbero richiamare gli anni di piombo dell’Italia anni ’70. Il valzer della disinformazione e dell’utilizzo sommario delle informazioni. Tutti noi abbiamo letto sui giornali o visto in TV le notizie su presunte irregolarità nelle nomine dei Coordinatori di Dipartimento.

I sindacati hanno denunciato, scrive il giornalista. Giusto diritto di cronaca. Come altrettanto giusto è il diritto dell’Assessore Regionale, dott. Rocco Palese, di controllare e sanzionare i comportamenti che possono essere ritenuti errati. Ma dopo la lettura dell’articolo aumentano i dubbi e lo stupore. Si parla di nomine effettuate dall’ex Direttore Generale, avv. Stefano Rossi, e già contestate e denunciate pubblicamente a suo tempo dall’ANAAO. E non sono le sole. Quindi le domande che vengono in mente sono almeno tre.

Chi sono questi sindacati? Anche se in mente viene un nome solo. Perché parlano esclusivamente di medici e non di altri che sono stati premiati con nomine che potrebbero apparire altrettanto pretestuose se non peggio? Cosa vogliono ottenere? Sembra di vedere un film già trasmesso. L’uso della gogna mediatica per poi costringere la controparte ad accettare le richieste presentate. Da una parte una fazione, una piccola parte degli attori che, appoggiata e protetta da una fazione più grossa, per motivi ampiamente intuibili, pretende di avere compensazioni per ciò che ritengono di avere perduto e posizioni apicali non conquistate per merito ma dovute per diritto divino.

Dall’altra la massa dei Dirigenti Sanitari che lavora in condizioni proibitive e deve scegliere ogni giorno se continuare a sostenere un Sistema Sanitario che cura tutti o andarsene nel privato. In mezzo, paradossalmente, una Direzione Generale che sembra aver perduto il senso del proprio ruolo e gli obiettivi a lungo termine. Una barca scossa dalle onde della politica e quelle dell’azione di un certo tipo di Sindacato che tale non può definirsi. Una barca che affonda ogni giorno di più con gente stanca di tenerla a galla svuotando l’acqua che entra da falle sempre più grosse.

Nell’articolo, che potrebbe essere la famosa goccia che ha fatto traboccare il vaso, si è parlato di incarichi che potrebbero essere stati inventati, di denunce di misteriosi sindacati che a differenza dell’ANAAO non firmano i propri comunicati stampa ma stranamente si copre molto di ciò che potrebbe apparire come una pratica ormai comune in un’ASL come quella Jonica. Non si parla di primari che, salvo smentite, si autonominano Direttori di Dipartimento e coordinano strutture chiuse da anni dalla Regione Puglia. Pagati come tali? Con soldi extra per coordinare ciò che è stato chiuso? Non è dato sapere visto che la richiesta d’informazioni in tale senso è stata ignorata dalla Direzione Generale. Non si parla di semplici medici che, nonostante le segnalazioni, continuano a firmarsi come responsabili di struttura semplice. Semplicemente ignorato chi ha ricevuto un incarico in presunta violazione delle norme regionali e in sovrannumero rispetto al massimo consentito. Incarico derivato dalla trasformazione di un Dipartimento che non è mai esistito citato in un Atto Aziendale d’Indirizzo del 2013 mai convalidato dalla Regione Puglia.

Semplicemente s’ignora la politica aziendale di assegnare al 100% di una parte dei Dirigenti incarichi di Strutture con nomi e scopi che ai più potrebbero sembrare non solo pretestuosi ma, addirittura, ridicoli. Sfruttando incarichi che dovrebbero essere assegnati a soggetti le cui competenze potrebbero fornire una marcia in più a questa ASL ormai traballante. Nè si parla, salvo smentite, di manovre che potrebbero apparire come giochi di prestigio dove responsabili di Struttura che devono, per diritto divino, guadagnare come i loro Colleghi vedono la struttura semplice trasformata in Dipartimentale con un incremento dello stipendio. E se per fare questo si assegna alla stessa persona il ruolo di controllore e di controllato, qual è il problema? Ed è un problema non controllare come gestisce il suo incarico? Certamente no. Tanto sono i cittadini a pagare. E perché non parlare di chi si vanta di essere il prossimo vincitore del concorso per Direttore del Distretto 2? Nominativo che, in busta chiusa, sembra essere già stato depositato come allegato a un esposto depositato presso la Procura della Repubblica di Taranto. A futura memoria e futura denuncia. Questo mentre sembra che medici assunti per compiti sul territorio svolgano ruoli che richiedono non solo l’ubiquità ma anche l’onniscienza come se fossero esperti in tutto. Sarà uno di questi quello nominato dall’Assessore Palese come ricettacolo di 60 incarichi? Con orari e modalità autonome di lavoro, se quello che viene riferito corrisponde al vero. E si parla d’incarichi di struttura forse perché vengono confusi con i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta per cui è prevista, e solo per loro, la sospensione della convenzione.

Ora basta. Se vogliamo salvare l’ASL e quel che rimane del SSN dobbiamo smettere di essere spettatori e passare a pretendere un rispetto non solo formale della legge. Tutto questo era inevitabile? No. Diverse volte in questi anni si sono presentate occasioni, momenti nei quali si poteva provare a cambiare le cose e non si è voluto farlo. Un un’unica preghiera all’Assessore Palese,  vada in fondo con i controlli ma a 360° e non perda l’occasione di sanzionare ciò che è fuorilegge.

L’ANAAO con disappunto di molti, non ha smarrito quel ruolo che, nel recente passato, ha fatto sì che proprio nei momenti più duri, fosse il riferimento di chi lavora e di chi ha bisogno del Servizio Sanitario Nazionale.

Dott. Giancarlo Donnola
Componente Direzione Nazionale
Segretario Aziendale

 


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Redazione Oraquadra

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