APERTAMENTE di Lilli D’Amicis – La scalinata (dei ceramisti) delle “meraviglie” e non solo

Torno per l’ultima volta sull’argomento Scalinata dei Ceramisti, per fare un po’ di chiarezza dato che in molti hanno travisato ciò che ho scritto, ovviamente parto da alcune necessarie premesse:
- Quando scrivo sia un post che un editoriale non parto mai prevenuta e armata da pregiudizi, anzi prima di scrivere faccio un’attenta disamina e mai dico mai scrivo per distruggere ma per aprire la mia mente, provocare in senso buono e se possibile avviare un dibattito sereno, da cui possa scaturire qualcosa di buono e costruttivo.
- Chi mi conosce bene sa che non sono una persona cattiva, ma schietta sì, non ho peli sulla lingua e quando critico lo faccio sempre premettento che è il mio pensiero e non è il Vangelo, questo perché sin da piccola sono stata educata con il principio del dubbio ovvero chiedersi sempre il perché e ragionarci su, oltre a non far parte del gregge belante e intruppato sul pensiero unico.
- Non sono un’artista, ne’ tantomeno una ceramista, ma sono solo un’attenta estimatrice e fruitrice dell’arte, avendo avuto uno zio che dell’arte ne ha fatto una ragione di vita e un mestiere era docente all’Accademia delle Belle Arti di Bari, ha portando avanti tante battaglie a difesa dell’Arte Pura, che è stato anche un grande evento negli anni ’80 a Grottaglie con il grande Restany, oppure il grande omaggio ad Emanuele De Giorgio che la Città di Grottaglie fece a questo grande artista grottagliese, evento curato da Vittorio Del Piano (mio zio) e da Pino Lacava, con la lungimiranza del Sindaco dell’epoca Antonio Cavallo e l’appoggio incondizionato dell’Assessore alla Cultura il prof Mimmo Annicchiarico, ecco i miei primi passi di cronista nel mondo dell’arte sono stati fatti in questi eventi memorabili.
- Quando stigmatizzo certe iniziative non lo faccio per il gusto di demolire a tutti i costi, ma lo ripeto hanno solo l’ardire di sollecitare le menti e si capisca che attraverso il confronto si cresce e si possono fare grandi cose.

Ma veniamo all’oggetto di questo Apertamente, l’idea della scalinata è una bellissima idea quella delle 55 alzate in piastrelle decorate e maiolicate da 22 Ceramisti (su circa 70 ceramisti che hanno bottega su Grottaglie), inaugurata in pompa magna sabato 8 luglio us. La scalinata che dal quartiere porta a piazzetta San Francesco de Geronimo, non è nuova come idea ne esiste una più piccola da decenni, sempre nel Quartiere e a pochi metri dall’ultima, allestita con piastrelle del ceramista Annibale Trani.
Ieri al tramonto mi sono recata in loco, e ho guardato scalino dopo scalino questa scalinata, le alzate sono molto belle e ben decorate, 22 ceramisti (più di qualcuno si sta chiedendo: dove sono gli altri circa 40 – 49 ceramisti? sic) hanno fatto un ottimo lavoro, purtroppo sono stati usati smalti un po’ spenti, ma nell’insieme ogni alzata è un ottimo lavoro e guardando questa scala nella sua totalità si percepisce che non c’è stato un straccio di progettazione, eppure adesso con i computer, un esperto architetto, riesce a fare un rendering (simulazione) del lavoro finito, della composizione cromatica e non solo. La prova che non ci sia stata alcuna progettazione e quindi nel rivestirla sono andati a rampazzo (come viene viene!), la dà la collocazione delle mattonelle firmate dai vari autori, presenti in alcune alzate, sapete dove sono state collocate queste mattonelle firmate? sotto la ringhiera che sta a destra nella prima rampa salendo e a sinistra nella seconda rampa sempre salendo, molte di queste mattonelle, addirittura, sono capitate sotto i montanti delle due ringhiere per cui leggere le firme è davvero molto complicato. La scalinata se ci fosse stato un coordinamento tecnico, magari chiamando qualche docente d’arte ceramica dell’ultra centenario Istituto d’Arte oggi Liceo Artistico, anche una scenografa/o ( a Grottaglie ne abbiamo!) avrebbe fatto sì che queste alzate di gradino fossero installate con armocromia che di certo ne avrebbe esaltato la fattura e la bellezza.
Poi se si fosse intervenuti, ovviamente mi riferisco sempre all’Amministrazione, a una bella pulita della sterpaglia e dei rifiuti che ormai costantemente popolano i due promontori che sovrastano la Scalinata delle “Meraviglie” (che forse andrebbe dotata di cestini per la spazzatura differenziata), avremmo avuto un effetto meraviglioso. Purtroppo al di là della evidente improvvisazione e dei grandi entusiasmi per i tagli dei nastri, il risultato finale è vedere tutto tutto intorno abbandono totale e dove non esiste un minimo di controllo, quindi campo libero ai teppisti di turno, ragazzini maleducati che scorrazzano indisturbati a bordo di bici, monopattini elettrici e motorini che deturpano la sovrastante piazza San Francesco de Geronimo, un angolo incantevole della nostra Città, ormai distrutto dal vandalismo di persone senza Dio e Cultura, il tutto nell’indifferenza totale di chi dovrebbe, oltre a tagliare nastri, curare la bellezza e garantire la sicurezza di angoli meravigliosi della nostra, per il momento, sfortunata Grottaglie.
Infine per me sarebbe più comodo scrivere sempre in positivo, elogiare il Re Nudo e i suoi fidi sodali che pur di difendere l’indifendibile spostano l’attenzione su altri argomenti che meriterebbero un’attenzione diversa in altri ambiti e lunghe riflessioni, purtroppo siamo circondati da auto referenzialità mista a indifferenza e incapacità che dà frutti che sono sotto gli occhi di tutti ormai. Ma ho deciso che non posso girarmi dall’altra parte mentre si distrugge un patrimonio prezioso qual è la mia amata Grottaglie.
Cari 22 ceramisti grottagliesi non prendetevela con con il dito che indica la luna e chiedetevi perché siete stati solo voi ad accettare e gli altri circa 40 ceramisti e più perché sono rimasti a “guardare”? io questa domanda me la farei e cercherei una risposta che in parte sta nel prodotto finito: La Scalinata dei Ceramisti o delle Meraviglie.
E come scalinate delle meraviglie ce ne sono tante in giro anche fuori Grottaglie