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RSU Asl Ta: ennesima aggressione a personale del Pronto soccorso

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Continuano le aggressioni al personale del pronto soccorso che sconta scelte politiche regionali miopi e scellerate  incapace di promuovere  la realtà jonica.

La rabbia dei pazienti, costretti ad attese spesso lunghe per essere curati   si riversa sugli  incolpevoli operatori del front office, Infermieri, Oss e personale ausiliario di Sanitaservice, parafulmini di un sistema sanitario ormai allo sbando e in uno stato di coma irreversibile.

I colleghi sono stanchi di ricevere messaggi di solidarietà, e chiedono a gran voce una profonda riorganizzazione del servizio.

Il fenomeno ha ormai raggiunto livelli allarmanti, sia per il numero sempre crescente di episodi delittuosi  sia per  la gravità degli stessi, che ormai non risparmiano nessuna parte delle regioni italiane.

Sicuramente non è colpa di chi si prende cura di loro se decenni di disinvestimenti, assenza di programmazione, hanno contribuito al dissolvimento di un servizio sanitario pubblico. Neanche la legge che nel  2020 ha introdotto il reato penale di aggressione ad operatore sanitario è riuscita a invertire tale tendenza .

Evidentemente serve altro.

Occorrono investimenti, nuove assunzioni di medici infermieri e OSS oltre ad una campagna di sensibilizzazione.

Interventi certo utili che, però, rischierebbero di non essere risolutivi se isolati o non calati in un contesto di profonda riorganizzazione dell’intero sistema di presa in cura del paziente.

La rabbia della gente, che attende ore in sala di attesa per una visita non giustifica  questi atti criminali.

Occorre ricorrere a misure certamente più incisive.

Oggi è toccato al collega infermiere P.P. del P.S. di Martina Franca che sicuramente questa mattina si è recato sul suo posto di lavoro per prendersi cura e  non per ricevere cure perché aggredito!

Fino a quando il pronto soccorso continuerà a essere l’unica porta di accesso alle cure, perché le liste di attesa rappresentano  il vero grande ostacolo  del diritto alla cura e alla salute dei cittadini.

 

Non chiediamo solidarietà, non vogliamo encomi, desideriamo soltanto essere trattati come tutti i lavoratori, e non è escluso che a breve, nel rispetto dell’utenza si avviino azioni clamorose.

Dott. G. Infesta Presidente  R.S.U. ASL Taranto

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Redazione Oraquadra

La redazione.

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